Fiera Nazionale “Monza in Vino” – Il vino in Serie A

Calici al centro e fischio d’inizio all’ U-Power Stadium di Monza nelle giornate del 11 e 12 maggio.

Un evento organizzato da Arte del vino Eventi che ha selezionato piccole aziende provenienti da tutta Italia con 450 etichette in assaggio, ad accompagnare le degustazioni prelibatezze gastronomiche presentate direttamente dai produttori locali.

Una buona affluenza con 3500 persone confermata dalle vendite degli espositori che hanno toccato circa le 14.000 bottiglie.

Ecco le chicche enogastronomiche che più mi hanno colpito

  • Antica Casa Vitivinicola Italo Pietrantonj, una delle cantine più antiche d’Abruzzo, siamo vicino a Sulmona, a Vittorito precisamente, un paese con circa 1000 abitanti, a 350 slm più verso gli Appennini che il mare. Assaggio il loro Cerano Trebbiano D’Abruzzo DOC Superiore 90% Trebbiano, 10% Malvasia, un vino molto profumato con aromi di pesca, mango e albicocca, una bella freschezza. Per passare poi al Cerano Cerasuolo d’Abruzzo DOC Superiore, un vino iconico della regione, proposto con i piatti della tradizione. Quindi il Cerano Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva da vendemmia tardiva che avviene a metà ottobre e affinamento 12-18 mesi in tonneaux, profumi di ciliegia sotto spirito, amarena con un legno non invadente. Per finire con il loro Passito Rosso IGT prodotto con uve vendemmiate nella prima settimana di novembre e fatte poi appassire per due mesi sui graticci, affinamento solo in acciaio, un ottimo passito non stucchevole.
  • Azienda agricola Il Verone, una micro azienda sita nella frazione di Godiasco-Salice Terme, sulla prima collina dell’Oltrepò Pavese. Il Verone è una terrazza, un balcone sullaValle Staffora. Circa 3000 bottiglie all’anno prodotte artigianalmente, pulizia e chiarifica solo attraverso travasi. Degusto i loro bianchi dal colore intenso dovuto a una macerazione sulle bucce per alcuni giorni: il Riesling Italico Refuso, fermentazione spontanea, criomacerazione sulle bucce per 6 giorni e maturazione in vasche d’acciaio; un bel corpo nel complesso, persistente con profumi prevalenti di mela e idrocarburi. Il Cortese Scortese, vitigno autoctono del Piemonte ma con una produzione anche in Lombardia tra l’Oltrepò e il Garda. Macerazione sulle bucce per 6 giorni e fermentazione spontanea. La filosofia del solo acciaio, della fermentazione spontanea e della pulizia solo tramite travasi la si ritrova anche nei loro rossi: Lavinia un 100% Barbera e Il Rosso del Verone che è il vino principe della Cantina uvaggio Barbera e Croatina tipico dell’Oltrepò.
  • Azienda Agricola Ceratti, fondata nei primi anni del ‘900 in un luogo di grande fascino dove il mar Ionio incontra quella che è la Costa dei Gelsomini. La cantina coniuga alla tradizione le più moderne e accurate tecniche di vinificazione. Produzione quasi esclusiva di due eccellenze della zona: Il Greco di Bianco e il Mantonico. Sia del Mantonico che del Greco di Bianco troviamo due proposte, affinamento in acciaio e affinamento in barrique. L’antico vitigno Mantonico, portato in terra di Calabria dai Greci intorno al VII sec a.C, oggi viene prodotto in quantità limitata e le uve subiscono un appassimento naturale sui graticci per una decina di giorni al caldo sole di questa Terra. Assaggiare questo nettare degli dei è veramente appagante.
  • Facciamo un salto in Portogallo dall’importatore Lusitania Vini per scoprire una rarità, la BOT. La storia risale a 150 anni fa quando vennero impiantate in mezzo ettaro, per una prova tecnica, 30 bacche rosse e bianche nel boschetto davanti alla casa di un appartenente alla famiglia Ribeiro che è poi il cognome della famiglia di Casa de Mouraz. Appurato che i frutti venivano bene e che potesse quindi essere un luogo di elezione per la viticoltura, si iniziò l’attività vera e propria. Le 30 bacche site nel contesto boschivo diventarono quindi il simbolo dell’inizio della storia enologica di Casa de Mouraz. Arriviamo ai giorni nostri, quando l’ultimo proprietario di Casa de Mouraz, circa 13 anni fa, tale Antonio Lopes Ribeiro, decise di far partire una produzione da quella piccola zona vitata convogliando tutte le trenta bacche in un vino che fu chiamato BOT. Una piccolissima produzione circa 800 bottiglie numerate che da rara diventerà unica quando nell’ottobre del 2017, proprio dopo la vendemmia, la regione prende fuoco, l’incendio durerà dieci giorni provocando morte e distruzione e le vigne centenarie verranno rase al suolo. Il vino diventa una leggenda.
  • Finisco la sezione vini, ovviamente la mia piccola selezione, con Cantina Diomede, siamo a Canosa di Puglia, in quella magica terra che, secondo la leggenda, vide l’eroe omerico Diomede piantare i tralci di vite portati con sé dalla Grecia e, dalla coltivazione e dalla cura di questi tralci, nascere l’Uva di Troia. I loro vini sia bianchi che rossi hanno ricevuto diversi riconoscimenti, come il Canace Uvaggio: 100% Nero di Troia e vendemmia tardiva e Orea 100% Primitivo. Anche gli spumanti da metodo charmat sono interessanti: Il Malè Bianco Uvaggio: 50% Bombino Bianco – 50% Fiano e il Malè Rosè 100% Negroamaro.

Come ho anticipato non sono mancate le prelibatezze gastronomiche, eccone alcune

  • Il caciocavallo di Ciminà dell’Azienda Agricola Siciliano siamo in Calabria nella Locride nel Parco Nazionale dell’Aspromonte. Il caciocavallo si produce in questa zona da tempi immemorabili. La storia dell’azienda Agricola, racconta Domenico Siciliano, inizia diverse generazioni fa, oggi si sono mantenute vive le tradizioni adeguandosi ai tempi ma mantenendo sempre la regola ferrea di non utilizzare sostanze chimiche o additivi. Dal latte munto in fattoria nasce il caciocavallo di Ciminà e grazie al microclima che si sviluppa, dato dall’unione di mare e montagna, si realizza un prodotto unico che è diventato Presidio Slow Food. Questo formaggio ha una particolarità: si coagula ancora il latte crudo, di vacca e a volte anche parzialmente di capra, quasi sempre con caglio naturale di capretto. Il caciocavallo ha una forma particolare, ha due testine, è un formaggio piccolo, allungato, caso unico nel panorama caseario. Generalmente si consuma fresco, entro pochi giorni dalla produzione, destinandolo per lo più alla griglia. Mentre con qualche settimana di stagionatura in più acquista sentori inebrianti e lunghi di sfalcio d’erba, di fiori gialli, di nocciola.
  • La Cioccolata Rinascimentale In Toscana, la storia del cioccolato inizia con gli avventurosi mercanti fiorentini. Gli scambi commerciali con le Americhe portarono il cacao esotico, chiamato “cibo degli Dei”, alla Corte di Firenze, fu un grande successo e il suo consumo divenne uno dei tanti elementi dello status symbol tipici dell’epoca. A quei tempi il cioccolato veniva consumato come bevanda. Oggi viene prodotta in questo laboratorio di Firenze, seguendo ancora le tecniche antiche: semplicemente pura pasta di cacao addolcita e aromatizzata, lavorata a freddo, come facevano gli Aztechi, per non alterare le proprietà organolettiche del cacao, come attesta la patina bianca che avvolge la tavoletta. La certezza di trovare sapori antichi ai giorni nostri.

  • Il liquore di birra biellese del Liquorificio Artigianale La Culma.  Un micro Liquorificio artigianale di bevande spiritose, liquori, liquori a base di grappa e grappe, nato dalla passione della tradizione, unita alla creatività ed alla ricerca di nuove sensazioni. Il Liquore di Birra Biellese svela un gusto vellutato e dal profumo intenso. Una vera scoperta.

Concludo rimandandovi all’appuntamento di ottobre con un’altra edizione di FIERA NAZIONALE MONZA IN VINO.

Prosit!

Campania Stories 2024: i nostri migliori assaggi dei vini bianchi

Poco convincente la 2023 proposta nella dodicesima edizione di Campania Stories, che segna un passo indietro rispetto alla crescita (anche emotiva) della qualità dei bianchi campani.

Non c’è dubbio che il millesimo abbia rappresentato ovunque un’annata non semplice da gestire, tra gelate, grandinate, malattie sistemiche e caldo assolato estivo. Non sono mancati neppure i cinghiali affamati, con i danni che ha creato la peronospora. Mancava solo il temuto asteroide dei film catastrofali americani ed il quadro sarebbe stato perfetto.

Ci si chiede, però, come mai alcune Regioni fatichino più di altre a mantenere dritta la barra, interrompendo il positivo cammino dei risultati conseguiti. L’opinione di 20Italie è che la paura si insinua in ciascuno di noi, negandoci la visione a lungo raggio del problema. Con il clima odierno non si può sperare molto, almeno nel breve. Il pessimismo arreca, però, soltanto sfiducia e conduce alla ricerca di facili soluzioni che mal cozzano con quanto dovrebbe presentare l’areale.

Vini non ancora pronti, nell’usanza poco saggia di essere imbottigliati pochi giorni prima delle manifestazioni d’assaggio, o stravolti nel profilo organolettico che li rende immediatamente riconoscibili. La saggezza presuppone una tranquillità d’animo solo in parte mitigata dal risvolto economico. I “nostri” produttori soffrono più di altri le avversità del mestiere e le ricette non sempre riescono come si vorrebbe: si beve ciò che si sente dentro.

Si salva la denominazione Greco di Tufo, che ha usufruito appieno dei ritardi di maturazione primaverili. Prodotti identitari, mordaci e favolosamente tipici che restituiscono il buonumore a chi li degusta. Il Fiano di Avellino resta costante sull’indecifrabilità di avere campioni troppo giovani per un giudizio completo, pur dimostrando minor polpa e “ciccia” del solito in molti casi. Bene il Sannio, non per picchi d’eccellenza, ma per una media qualitativa sempre in aumento; irripetibile e forse unica la Falanghina dei Campi Flegrei nella versione 2022, aderente come non mai al territorio di matrice vulcanica.

Visto l’apparente ripetersi di primavere pazze come quella dell’anno scorso, sarà meglio correre ai ripari senza indietreggiare di un millimetro. Ne va della stabilità stessa di un percorso che sta portando pian piano i bianchi della Campania ai vertici del settore, così come meritano i vitivinicoltori.

Di seguito l’elenco dei migliori assaggi effettuati alla cieca (senza conoscere le etichette), riportati poi al termine in ordine cronologico e non di preferenza. Un ringraziamento particolare a Miriade & Partners per la splendida organizzazione ed al servizio in sala curato dai sommelier di A.I.S. Campania.

Migliori Fiano di Avellino Docg 2023

Vesevo

Villa Raiano

Borgodangelo

Migliori Fiano di Avellino Docg 2022 – 2021

Pietracalda – Feudi di San Gregorio

Brancato – Tenuta Cavalier Pepe

Tenuta del Meriggio

Alimata – Villa Raiano

Elle – Laura De vito

Migliori Greco di Tufo Docg 2023

Vesevo

San Paolo di Claudio Quarta

Di Meo

Vigna Cicogna – Benito Ferrara

Migliori Greco di Tufo Docg 2022 – 2021

Contrada Epitaffio – Macchie Santa Maria

Tenuta del Meriggio

Pietracupa

Grancare – Tenuta Cavalier Pepe

Petilia

Kuris – Tenuta Scuotto

Migliori Falanghina del Sannio Dop – Beneventano Falanghina Igp 2023

Macére Bio – Torre del Pagus

Cantine Iannella

Identitas – Cantina di Solopaca

Anima Lavica – La Guardiense

Migliori Falanghina del Sannio Dop 2022 e 2020

Vigna Segreta – Mustilli

Libero “F” Particella 190 – Fontanavecchia

Migliori Falanghina dei Campi Flegrei Dop 2023

Colle Imperatrice – Astroni

Settevulcani – Salvatore Martusciello

Terrazze sui Campi – Tenute Loffredo

Dama del Sole – Cantavitae

Migliore Irpinia Coda di Volpe 2022

Tenuta del Meriggio

Migliori Terra del Volturno Pallagrello Bianco Igp 2023

Caiatì – Alois

Ventallegra – Scaramuzzo

IL SANNIO OSPITA L’EDIZIONE 2024 DI “CAMPANIA STORIES”

Comunicato Stampa

BENEVENTO – Il Sannio ospita l’edizione 2024 di Campania Stories. La stampa specializzata nazionale ed internazionale sarà in provincia di Benevento dal 21 al 25 maggio prossimi per la presentazione delle nuove annate dei vini prodotti nelle principali denominazioni campane. Oltre 90 le adesioni da tutta la regione alla rassegna organizzata da Miriade & Partners con le aziende partecipanti che celebra la sinergia tra tutte le componenti del mondo del vino: le cantine campane, l’indispensabile collaborazione di AIS Campania, il sostegno della Regione Campania, che anche quest’anno ha inserito la rassegna nell’elenco delle manifestazioni fieristiche e degli eventi di promozione a cui partecipa in via ufficiale, e la media partnership di Luciano Pignataro Wine Blog.

Anche questa edizione di Campania Stories vedrà la presenza sul territorio di autorevolissime firme della stampa di settore nazionale e internazionale, mentre durante l’anno verranno organizzati groupage internazionali dando la possibilità alle cantine di far assaggiare i propri vini alle più importanti testate mondiali, fornendo allo stesso tempo a giornalisti e operatori contenuti tecnici e aggiornamenti sui dati di produzione di filiera. Una rassegna, dunque, che dura 365 giorni, anche attraverso le attività digitali (e non solo) di promozione della Campania del vino nel mondo, presentando sul web e sui social denominazioni, territori e protagonisti del mondo del vino della regione, da seguire attraverso gli hashtag #campaniastories e #iobevocampano e sul sito www.campaniastories.com.
Campania Stories sarà come sempre strutturata con tasting riservati alla stampa e visite in cantina e ai territori della regione. Sede delle degustazioni dell’edizione 2024 sarà il Luxury Refuge “Tenute del Gheppio” di Dugenta (Benevento), mentre ad ospitare l’inaugurazione della rassegna, in collaborazione con il Sannio Consorzio Tutela Vini, sarà la storica Rocca dei Rettori di Benevento.

Venerdì 24 maggio, infine, a conclusione del programma per la stampa, l’atteso Campania Stories Day, degustazione per operatori e appassionati provenienti da tutta Italia, in programma sempre a Tenute del Gheppio di Dugenta (Benevento) su due fasce orarie (dalle ore 16.30 alle ore 18.30 e dalle ore 19.30 alle ore 21.30) con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti (per info: whastapp 379.1991513 – eventi@miriadeweb.it).

Ecco le cantine che parteciperanno all’edizione 2024 di Campania Stories: Irpinia (Avellino): Amarano, Barbot Stefania, Borgodangelo, Cantina del Barone, Cantine Dell’Angelo, Colli di Lapio, Contrade di Taurasi, De’Gaeta, De Vito Laura, Delite, Di Meo, Donnachiara, Ferrara Benito, Feudi di San Gregorio, I Capitani, I Favati, Il Cancelliere, Le Otto Terre, Macchie Santa Maria, Masseria Della Porta, Nativ, Perillo, Petilia, Pietracupa, Sanpaolo di Claudio Quarta Vignaiolo, Tenuta Cavalier Pepe, Tenuta De Gregorio, Tenuta del Meriggio, Tenuta Madre, Tenuta Pietrafusa di Villa Matilde Avallone, Tenuta Scuotto, Torricino, Traerte, Vernice, Vesce Giovanni, Vesevo, Villa Raiano; Sannio (Benevento): Cantina di Solopaca, Cantine Iannella, Catalano Elena, Fattoria La Rivolta, Fontana Reale, Fontanavecchia, La Fortezza, La Guardiense, Monserrato 1973, Mustilli, Ocone 1910 Taburno Wine County, Rossovermiglio, Terre Stregate, Torre del Pagus; Caserta: Alois, Cantina di Lisandro, Caputo 1890, Masseria Felicia, Masseria Piccirillo, Nugnes, Paparelli Luca, Porto di Mola, Scaramuzzo, Tenute Bianchino, Torelle, Vigne Chigi, Villa Matilde Avallone, Vitematta; Napoli: Abbazia di Crapolla, Agnanum, Astroni, Bosco de’ Medici, Cantavitae, Cantine Carputo, Cantine del Mare, Cantine Olivella, Casa D’Ambra, Casa Setaro, Contrada Salandra, Portolano Mario, RadiciVive, Salvatore Martusciello, Sorrentino Vini, Tenuta Loffredo; Salerno: Cantina dei Quinti, Cuomo Marisa, Fiasco Francesca, Montevetrano, Sammarco Ettore, San Salvatore 19.88, Tempa di Zoè.

Per altre informazioni www.campaniastories.com

UFFICIO STAMPA
MIRIADE & PARTNERS SRL
Massimo Iannaccone – tel. 392.9866587
Diana Cataldo – tel. 329.9606793
Serena Valeriani – tel. 392.0059528
E-mail: ufficiostampa@miriadeweb.it
Sito internet: www.campaniastories.com

Anteprima Vernaccia di San Gimignano Wine Fest “Regina Ribelle”

Ben 28 campioni giudicati con un punteggio oltre i 90 centesimi, sul totale di 88 etichette presenti all’Anteprima Vernaccia di San Gimignano Wine Fest “Regina Ribelle”.

Un numero impensabile qualche anno fa, che sorprende ancor di più per una 2023 scattante e ricca di fremiti, servita alle giuste condizioni di temperatura ed evoluzione.

L’atavico problema del servire alla stampa vini ancora difficili da comprendere nelle freddure invernali di febbraio, con l’aggravio dell’esser stati imbottigliati da pochi giorni, è stato in parte superato dal posticipare a maggio qualsiasi giudizio di merito.

Resta qualche perplessità stilistica, nell’eterna lotta tra “bene e male”, tra ciò che garantisce un commercio spicciolo e rapido e chi decide di puntare sul rischio, con opportune scelte agronomiche e produttive che prevedono rese bassissime, oculatezza dei contenitori e, soprattutto, tempo!

La Vernaccia di San Gimignano aleggia nel limbo di color che son sospesi alla ricerca della perfezione, ma il gradino non sembra più insormontabile e l’obbiettivo ormai è alla portata di mano. L’impegno del Consorzio Vernaccia di San Gimignano e delle Istituzioni politiche è encomiabile e sta dando i suoi frutti, ma l’attenzione deve restare alta senza cedere a dubbi e sbavature che riporterebbero l’areale alle tinte buie altalenanti del passato.

Agrumate e melliflue le 2023, scattanti rispetto alle 2022 e 2021. Quest’ultimi millesimi donano invece punte di bellezza infinite nelle versioni Riserva, con alcuni campioni che si ergono a principi della degustazione dai punteggi elevatissimi.

Di seguito l’elenco delle migliori valutazioni riscontrate negli assaggi alla cieca, in ordine cronologico da scheda per la stampa e non di preferenza.

Migliori Vernaccia di San Gimignano 2023

Gentilesca – Abbazia Monteoliveto

Casa alle Vacche

Fattoria La Torre

Fattoria Poggio Alloro

Fattoria San Donato

La Lastra

Le Postine – La Roccaia

Suavis – Mormoraia

Pietraserena

Primo Angelo – Poderi Arcangelo

Poggiarelli – Signano

Tenuta Le Calcinaie

Lunario – Tollena

Migliori Vernaccia di San Gimignano 2022

Rialto – Cappellasantandrea

Clamys – Cesani

Tenuta Sovestro

Fontabuccio – Vagnoni

Migliori Vernaccia di San Gimignano 2021

Angelica – Fattoria San Donato

Podere La Casa Rossa

Migliori Vernaccia di San Gimignano Riserva 2022

Le Mandorle – Fattoria Poggio Alloro

Ori – Il Palagione

La Lastra

La Ginestra – Signano

Migliori Vernaccia di San Gimignano Riserva 2021

Crocus – Casa alle Vacche

Benedetta – Fattoria San Donato

Assola – Terre di Sovernaja

Migliori Vernaccia di San Gimignano Riserva 2020

Guicciardini Strozzi

Signorina Vittoria – Tollena

Teatro del Gusto: il Festival del vino e del cibo artigianale nei Quartieri Spagnoli a Napoli

Teatro del gusto, chiusura con successo: 1500 presenze in tre giorni  per il Festival del vino e del cibo artigianale

Si chiude con successo la terza edizione del Festival del vino e del cibo artigianale che si è svolta dal 4 al 6 maggio nei Quartieri Spagnoli di Napoli. La prima a Napoli con oltre cento produttori di vino da tutta Italia hanno fatto assaggiare circa 500 etichette e 20 chef che hanno animato la cucina continua – da un’idea di Mario Avallone – a disposizione del pubblico presente.

Enogastronomia di qualità, prodotti naturali, una idea nuova, innovativa e tradizionale, di vino e di alimentazione legata alle radici e al territorio. Eventi, seminari, laboratori, masterclass hanno completato un programma di tre giorni che ha portato negli spazi espositivi con una media di 500 persone al giorno e la grande attenzione del mondo enologico e gastronomico di qualità.

<<Dopo due edizioni a Ischia, siamo arrivati a Napoli, per una prova che era difficile ed entusiasmante>> commenta Annamaria Punzo, presidente dell’associazione Teatro del Gusto e ideatrice della manifestazione <<proporre enologia e gastronomia di qualità, naturale, artigianale, attenta alla sostenibilità e ai valori non è mai semplice. E’ un messaggio profondo, selettivo e complesso, che però ha trovato grande attenzione a Napoli. Siamo soddisfatti e consideriamo questa edizione solo il punto di partenza di un cammino che intendiamo percorrere, portando Teatro del Gusto, con la sua idea di comunità, con la sua rete di produttori e appassionati, su altre strade ancora, con nuove proposte espositive, comunicative, di informazione e incontro>>.

Sannio in Rosa 2024: il racconto della prima edizione

C’era una volta il salasso, pratica enologica sottrattiva tesa a conferire concentrazione materica ai vini rossi; col suo ricavato si producevano vini rosati. Forse origina da qui il diffuso pregiudizio, mai completamente eradicato, sui rosati come vini di “sottoproduzione”. Ben vengano perciò tutte le occasioni per elidere questa idea dall’immaginario collettivo.

Sabato 4 maggio il Sannio, areale campano ad alta vocazione vitivinicola, ha visto protagonisti tutti i vini rosati prodotti nella omonima provincia di Benevento, soprattutto da uve Aglianico, ma non solo. Il vigneto Sannio è anche Camaiola (la vecchia Barbera del Sannio), Sciascinoso, Piedirosso.

Nello scenario del Salone del Gusto, allocato in uno storico palazzo del centro antico di Torrecuso che ospita anche il Municipio cittadino, si è svolta la prima edizione di Sannio in Rosa: incontro con gli stakeholders, banchi d’assaggio, wine talk tra i protagonisti della comunicazione e della produzione sannita. Il Consorzio di tutela dei vini del Sannio in collaborazione con AIS Campania – delegazione di Benevento e Associazione Aglianico del Taburno hanno fortemente voluto questa vetrina come squarcio sull’annata 2023 dei vini in livrea rosa sia “taburnini” che di tutto il Sannio.

Da subito un avvio di grandissimo interesse con una straordinaria batteria di vini rosa, per chiamarli alla maniera di Renato Rovetta – ideatore e curatore della guida Rosa, Rosati Rosé tra i relatori/degustatori della mattinata. Introdotto e animato da Giampiero Rillo, da qualche anno alla guida dell’Associazione Aglianico del Taburno, il panel group ha degustato, a beneficio dei numerosi stakeholder presenti, una decina di etichette di altrettante aziende del territorio con lusinghieri riscontri per la rapidissima progressione qualitativa rilevata rispetto ad annate precedenti.

Del resto, come ha orgogliosamente ricordato il Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini Libero Rillo, quella dell’Aglianico del Taburno nel 2011 fu la prima DOCG italiana a ricomprendere la tipologia “rosato” nel proprio disciplinare di produzione. L’analisi sensoriale (ed emozionale) dei vini in degustazione è stata abilmente guidata dalla giornalista enogastronomica Antonella Amodio co-curatrice della guida 100 Best Italian Rosè, coadiuvata da Maria Grazia De Luca di AIS Campania – delegazione di Benevento.

Nel light lunch che ne è seguito il sommelier/barman Angelo Zotti con suo figlio Mario, ha fornito agli ospiti un piccolo ma significativo saggio della potenzialità dei vini rosati in rassegna nell’arte della mixology, unendo nei loro cocktail – con sapienza e creatività – tradizione e tendenze contemporanee. Con l’apertura pomeridiana dei banchi d’assaggio ai numerosi Sommelier, appassionati e winelovers, in pari tempo si è dato vita al Seminario “Una visione condivisa per il vino rosa nel Sannio” coordinato dal giornalista Sandro Tacinelli in qualità di addetto stampa del Consorzio Sannio tutela vini ed arricchito dai contributi dei medesimo relatori della mattinata Amodio e Rovetta ai quali si è affiancato l’economista Nicola Matarazzo, direttore del Consorzio Sannio Tutela Vini.

Numerosi gli spunti di riflessione e lo scambio dialettico scaturitosi, sia nella dimensione economico-commerciale che in quella “produttiva”; tema (questo secondo) da sempre in bilico tra la indispensabile ricchezza interpretativa dei vini ad opera dei produttori e l’altrettanto irrinunciabile obiettivo di consolidare identità e carattere territoriale dei vini rosati “taburnini e sanniti”. La kermesse si è conclusa, come prevedibile, con il reiterato e condiviso auspicio a consolidare nel tempo l’appuntamento annuale con il … “RoSannio”.

Buonissimi 2024: è l’evento di beneficenza della città di Salerno a sostegno della ricerca scientifica nei tumori pediatrici. 

Comunicato Stampa

Oggi si è tenuta presso il Circolo Canottieri Irno di Salerno la conferenza stampa di Buonissimi 2024, il charity event a sostegno della ricerca scientifica per i tumori  pediatrici.

Sono intervenuti la dott.ssa Anna Maria Alfani, Biologa e Presidente dell’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma – OPEN OdV, il dott. Mario Capasso, Professore Associato in Genetica Medica Università degli Studi di Napoli Federico II, il dott. Agostino Gallozzi Presidente Gallozzi Group SpA, le Sig.re Paola Pignataro e Silvana Tortorella, ideatrici e coordinatrici di Buonissimi, il Dott. Giovanni Ricco presidente del Circolo Canottieri Irno di Salerno ed il Dott. Dario Loffredo Assessore Commercio, Urbanistica – Lavori pubblici del Comune di Salerno.

Durante la conferenza sono emersi momenti importanti di confronto su quanto la ricerca scientifica ha raggiunto finora e, su quanto ancora bisogna fare nella  certezza che continuando e perseverando si otterranno i risultati sperati. Si è conclusa con un brunch curato da Matteo Ragone gestore del ristorante del circolo.

In qualità di Media Partner condividiamo il comunicato stampa di Buonissimi 2024.

Salerno, 6 maggio 2024 – Torna l’atteso evento di beneficenza Buonissimi per la sua sesta edizione, che si terrà il 17 giugno 2024 dalle ore 19:00 nella splendida cornice del Porto di Marina d’Arechi a Salerno. Il tema principale è Nutrire la ricerca dalla A alla Z, con l’obiettivo di raccogliere fondi. Quest’anno Buonissimi sostiene un nuovo progetto triennale di ricerca scientifica dal nome Editor: “Sequenziamento di nuova generazione ed editing genomico per identificare fattori di rischio genetico come bersagli terapeutici per la cura dei tumori pediatrici”.

Buonissimi è l’evento di beneficenza organizzato dall’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma – OPEN OdV e ideato da Paola Pignataro e Silvana Tortorella. 

Questa serata celebrativa unisce eccellenze enogastronomiche del Mediterraneo con chef stellati e professionisti del mondo food che offrono i sapori autentici dell’Italia più buona. L’evento vede la partecipazione di circa 300 operatori tra ristoratori, pizzaioli e pasticceri, impegnati da anni in questa importante causa benefica. 

Buonissimi 2024 promette di essere un’esperienza indimenticabile, combinando il piacere del buon cibo con la solidarietà e l’impegno per un futuro migliore per i bambini affetti da tumore. 

Buonissimi conferma il suo impegno verso l’ambiente e la sostenibilità, promuovendo il rispetto dei prodotti stagionali e locali per sostenere l’economia di prossimità. 

Il successo di Buonissimi nel corso di questi anni ha permesso di raccogliere 551.000 (cinquecentocinquantuno mila) euro a sostegno della ricerca sui tumori pediatrici e a tal proposito la presidente della OPEN OdV, Anna Maria Alfani, spiega l’importanza: “Siamo qui oggi per presentare una splendida manifestazione che coinvolge la città di Salerno e contribuisce alla nostra missione di sostenere la ricerca scientifica in oncologia pediatrica.

La ricerca è essenziale per offrire ai bambini malati di cancro le cure più avanzate e risolutive. Negli ultimi 30 anni, gli sforzi nella ricerca hanno portato a un notevole aumento del tasso di guarigione, passato dal 30-40% all’80-90% in molte patologie.

Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare: in alcune neoplasie, solo un bambino su quattro sopravvive. Questo evento gastronomico ci aiuta a raccogliere fondi fondamentali per continuare a migliorare il futuro dei nostri bambini e a sostenere le famiglie colpite da queste patologie. Il nostro obiettivo è garantire cure all’avanguardia e continuare a progredire nella ricerca per salvare sempre più giovani vite

La Presidente lascia al prof. Capasso: “Oggi parliamo dei progressi nella lotta contro i tumori pediatrici. Due terapie rivoluzionarie, l’immunoterapia e la medicina di precisione, stanno mostrando risultati promettenti. Il nostro laboratorio, in collaborazione con il professor Iolascon, sviluppa trattamenti personalizzati.

La medicina di precisione si basa sull’individuazione di specifiche mutazioni del DNA per sviluppare terapie mirate. Il nostro programma PREME, in collaborazione con l’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova, si concentra su bambini affetti da neuroblastoma, garantendo l’accesso a terapie personalizzate.

Analizzando campioni tumorali con sequenziamento di nuova generazione, il 60% dei bambini ha mostrato almeno una mutazione trattabile con farmaci molecolari

Durante la conferenza stampa sono intervenuti il Dott. Dario Loffredo Assessore Commercio, Urbanistica – Lavori pubblici del Comune di Salerno ed il Presidente del Circolo Canottieri Irno per i saluti di rito e complimentarsi con gli organizzatori dell’evento per i risultati che finanziano la ricerca ma soprattutto parole accorate sull’attività che l’Associazione OPEN OdV svolge per la comunità. 

Agostino Gallozzi: “Buonissimi è un evento di alto profilo, ben organizzato e, soprattutto, finalizzato a una causa importantissima che come Marina d’Arechi abbiamo deciso convintamente di sposare. Confidiamo che il mare e l’atmosfera speciale del nostro Golfo affacciato sulla Costiera Amalfitana potranno rappresentare l’ingrediente speciale di una serata già caratterizzata da un’altissima qualità enogastronomica, favorendo così l’adesione e la raccolta dei fondi a sostegno della ricerca scientifica per i tumori pediatrici” ha dichiarato il Presidente di Marina d’Arechi Agostino Gallozzi.

Paola Pignataro e Silvana Tortorella, hanno evidenziato e sottolineato: “Nuova location, nuova sfida, nuova raccolta! L’edizione 2024 di Buonissimi è stata ripensata per coinvolgere un maggior numero di eccellenze enogastronomiche e benefattori, rispondendo al tradizionale appello alla solidarietà. Grazie al supporto tangibile dei partner, l’evento acquisisce ulteriore spessore e bontà. Buonissimi non è solo un evento, ma un faro di speranza.Vi aspettiamo a Salerno il 17 giugno nella splendida Marina di Arechi per una serata di gusto, speranza e condivisione”. 

Sensibili alle tematiche sociali, come da tradizione, dopo le 23, Pippo Pelo e Adriana Petro danno il via allo spettacolo! I conduttori del morning show, tra i più ascoltati in Italia, accolgono sul palco Rossella Erra opinionista e volto gioioso di alcuni programmi RAI e accompagneranno la notte di Buonissimi sulle note dei Quisisona superband delle serate Capresi e del dj Max Correnti noto disc jockey italiano che infiamma le notti di Porto Cervo. 

Per ulteriori informazioni sull’evento e sulle modalità di partecipazione, visitate il sito web dell’Associazione OPEN OdV.

PER INFO:

Per conoscere gli ospiti:
https://buonissimi.org/protagonisti/

Per conoscere i sostenitori:
https://buonissimi.org/sostenitori/

Per conoscere i punti solidali:
https://buonissimi.org

Per conoscere le modalità di partecipazione: https://openodv.org/prodotto/buonissimi-2024-evento-di-beneficenza/

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Vinitaly 2024: la “purificazione del Tempio” (del vino) è finalmente compiuta

Anche quest’anno le telecamere e i microfoni di 20Italie erano presenti a Vinitaly, per documentare il grande fermento del settore vitivinicolo italiano. “Fuori i mercanti dal Tempio”? Niente affatto! Siano benvenuti i “mercanti”, con un aumento degli operatori esteri da ben 140 paesi, di cui 1200 top buyer invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.

Bilancio positivo anche per Vinitaly Plus, la piattaforma di matching tra domanda e offerta con 20mila appuntamenti business, raddoppiati in questa edizione, e per il fuori salone Vinitaly and the city, che ha superato le 50mila degustazioni (+11%). Al netto delle presenze politiche ed istituzionali di rito, i visitatori complessivi hanno oltrepassato la soglia delle 97 mila unità: una vetrina impareggiabile per il Made in Italy nel mondo intero.

Un trend inarrestabile, con un cambio di passo avvenuto proprio durante gli anni tremendi della pandemia Covid, quando gli ingressi furono contingentati, dando respiro al dialogo tra produttori e venditori: lo scopo essenziale di una Fiera tra le più importanti d’Europa, giunta ormai alla 56^ edizione.

L’allestimento dei padiglioni dimostra parimenti un salto di qualità importante, con alcune aree e slot disegnati appositamente da stilisti e interior design. Un vero “Tempio del vino”, curato in ogni particolare, assistito dal personale dell’organizzazione, che ha risposto con prontezza alle esigenze richieste dalla banchettistica.

E poi il piacere di vedere i volti felici degli imprenditori; tavoli e sedie occupati dagli operatori nell’attesa di concludere ordini e contratti di fornitura; degustazioni guidate che hanno agevolato il compito della stampa nel fornire un servizio esaustivo per il lettore. Passeggiare senza spintonarsi, senza vedere situazioni “critiche” di chi abusa di alcool, è un inno per quanti (noi compresi) propongono l’idea del bere responsabile.

Se il Vinitaly cambia forma, anche la cultura del vino deve adeguarsi, scoraggiando l’iniziativa di chi ha dipendenze fisiche o non riesce a controllare gli istinti, penalizzando chi vuole lavorare in serenità e con risultati soddisfacenti. Ottima l’idea dell’aumento annuale dei costi d’ingresso, con un ticket giunto alla soglia dei 120 euro. Ottima l’idea di uno stand della Polizia di Stato a fungere da dissuasore degli abusi. Ottima, infine, la partecipazione dell’Associazione Italiana Sommelier in tanti spazi espositivi di Consorzi ed altri Enti fieristici compresa una confortevole Area Lounge, dove la professionalità fa la differenza.

Fuori i beoni, dentro solo gli operatori del settore e chi ama questo mondo bellissimo, il pane quotidiano delle nostre rubriche enogastronomiche. Colori, sapori, esperienze interattive e coraggio: con questi valori diamo un arrivederci alla 57^ edizione di Vinitaly a Veronafiere dal 6 al 9 aprile 2025.

Tutte le interviste puoi trovarle qui

Sala Consilina: al B & B Compà un ciclo di serate in piacevole compagnia tra cibo e vino campano

Comunicato Stampa

C’è più gusto ad essere Provinciale

Un ciclo di serate rilassanti tra cibo e vino nasce dalla collaborazione tra 20Italie, Kasanna Truffle & Cheese al Bed & Breakfast Compà di Sala Consilina (SA).

Cinque le tappe

Cinque appuntamenti per assaggiare pietanze e prodotti tipici campani, lungo le principali Province di produzione. L’occasione giusta per dare risalto ad una delle regioni del Sud Italia che vanta un enorme potenziale enoturistico, ancora parzialmente inespresso.

Ricette gustose, salumi e formaggi organizzati da Nicola Memoli, sotto la supervisione creativa del padrone di casa Riccardo D’Arco. Pochi i posti a sedere, è gradita pertanto la prenotazione onde evitare di trovare il tutto esaurito.

Si comincia dalle ore 20 nelle serate di venerdì 19 e sabato 20 aprile, ospite l’azienda vitinicola Contrada con due splendide etichette tra Fiano di Avellino ed Aglianico.

Per info e prenotazioni:

whatsapp 3454330027

Compà B & B

Via Sant’Antonio 40

Sala Consilina (SA)

La Regione Lazio alla 56ª edizione del Vinitaly, tra conferme e grandi novità

Nel suggestivo scenario del Tempio di Traiano in piazza Di Pietra, sede della Camera di Commercio, si è svolta la presentazione della 56ª edizione del Vinitaly e del Padiglione vini Lazio. L’evento ha visto la partecipazione di illustri personaggi del mondo del vino e delle Autorità della Regione Lazio, che hanno evidenziato le importanti novità che caratterizzeranno gli stand delle aziende vinicole laziali. Moderato da Angelo Mellone, Direttore di RAI Intrattenimento Day Time, l’intervento del Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, è stato teso a sottolineare gli investimenti significativi per valorizzare il vino laziale nel panorama nazionale e internazionale. Federico Bricolo, Presidente di Verona Fiere Spa, ha infine elogiato il Padiglione Lazio come uno dei più suggestivi della manifestazione.

Il Commissario Straordinario di ARSIAL, Massimiliano Raffa, ha invece evidenziato l’impegno dell’Agenzia nel portare la regione ai vertici del settore vinicolo, con particolare attenzione alla realizzazione del Padiglione, caratterizzato da elementi architettonici che richiamano l’acquedotto romano, conferendo ad esso eleganza e solennità uniche.

Alessandro Scorsone, Sommelier e Cerimoniere di Stato, ha evidenziato la necessità di valorizzare adeguatamente i vini romani e laziali all’interno del settore della ristorazione, suggerendo un cambio di regole per garantire loro il giusto risalto. Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare, e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, hanno elogiato il lavoro svolto fino a oggi nel settore vitivinicolo laziale, sottolineando le prospettive di crescita significative fondate su un modello di qualità che valorizza la diversità e la ricerca della perfezione. La partecipazione della Regione Lazio al Vinitaly fa parte di una strategia più ampia di valorizzazione, il “Modello Lazio”, che mira a promuovere la regione come punto di riferimento per l’eccellenza enologica.

In collaborazione con Arsial, la Regione presenterà una collettiva di 53 realtà vitivinicole locali, un padiglione scenografico e un nuovo storytelling territoriale, confermando così il ruolo di primo piano del Lazio nel panorama vinicolo italiano. Il claim scelto per l’occasione, “Lazio. All roads lead to taste“, incarna l’invito alla scoperta delle esperienze enologiche straordinarie che la regione ha da offrire, sottolineando l’unicità di ogni viaggio intrapreso nel territorio laziale. Il nuovo storytelling propone un viaggio attraverso le eccellenze vitivinicole regionali, arricchito da un’informazione quotidiana sugli eventi in programma e sulla filiera vitivinicola locale.

In sintesi, la partecipazione della Regione Lazio alla 56ª edizione del Vinitaly promette di essere un’esperienza indimenticabile, all’insegna della scoperta e della valorizzazione delle ricchezze enologiche della regione.