Primavera ed estate tra trekking, musica, cene e degustazioni sotto le stelle

Ricco di interessanti proposte, il programma di eventi primavera-estate di Vallepicciola va in scena nella cornice paesaggistica delle colline del Chianti Classico, circondati dai vigneti ed ammirando l’innovativa struttura della cantina. Dal 24 aprile a fine agosto l’azienda è pronta ad accogliere con originali iniziative in cui il piacere di un calice di vino diventa occasione per vivere la gioia di stare insieme e celebrare la bella stagione. Camminate tra i filari, cene a base di prodotti locali e musica dal vivo per tutti.

Incastonata nel paesaggio di Pievasciata, zona sud del Chianti Classico, l’azienda vitivinicola Vallepicciola permette ai turisti e ai residenti di vivere la primavera e l’estate circondati dai suoi 105 ettari di vigneti con iniziative che offrono la possibilità di riscoprire il piacere di stare assieme. In programma dal 24 aprile a fine agosto 2022la serie diventi in cui il vino, che la fa da padrone, è sempre piacevolmente accompagnato da musica dal vivo, prodotti locali, suggestive passeggiate tra i filari e la tradizionale degustazione con visita della cantina.L’atipica e dinamica azienda, in questo modo, propone un programma accattivante che permette di vivere un’esperienza
eno-turistica d’eccellenza.A coloro che desiderano vivere momenti di convivialità con l’arrivo dei primi caldi e della bella stagione si offre la possibilità di partecipare a degli eventi che, a partire dal mese di aprile e per tutto agosto, animano Vallepicciola. Immersi nella suggestiva atmosfera delle colline toscane, gli ospiti possono godere della musica, del relax, dell’enogastronomia locale e della bellezza di queste terre. Eventi diversificati tra loro così da poter soddisfare ogni gusto ed esigenza. Un’offerta ricercata e accessibile a tutti, che permette agli ospiti di vivere nuovamente momenti da passare in compagnia circondati dalla bellezza del territorio godendosi fantastiche esperienze. Si inizia con il Trek & Wine in programma domenica 24 aprile, ideale per tutti coloro che amano il contatto con la natura, offre la possibilità di passeggiare con l’agronomo di Vallepicciola tra i vigneti, imparando tutto ciò che riguarda i vitigni, concludendo l’esperienza con l’immancabile degustazione di uno dei vini dell’azienda durante il pic-nic organizzato. Si prosegue, poi, con il Bubbly Event del 6 maggio che propone sfiziosi finger food, immancabili bollicine e accompagnamento musicale. Chi volesse, inoltre, può partecipare al Brunch con l’enologo, evento dell’11giugno che, a partire dalle ore 11:00, fa scoprire agli ospiti tutto sulle tematiche di vinificazione: per l’occasione, l’enologo e direttore generale di Vallepicciola Alessandro Cellai accoglie i partecipanti e li conduce nel suggestivo viaggio alla scoperta della produzione del vino. Coloro che invece amano godere della suggestione di queste terre all’imbrunire, il Solstizio d’Estate il 21 giugno offre la possibilità di cenare sotto le stelle degustando i pregiati vini di Vallepicciola uniti ad interessanti proposte food locali, dolcemente accompagnati dalla musica live di Umagroso.

Il mese di luglio offre, invece, due iniziative dedicate a un pubblico specifico: la prima è l’Independence Day che, come il nome stesso lascia intuire, è dedicato agli amici americani che si ritrovano a festeggiare il giorno dell’indipendenza degli Stati Uniti a Vallepicciola il 4 luglio; un’occasione di festa con musica, ottimo vino, BBQ americano con la carne selezionata dal macellaio Dario Cecchini di Panzano in Chianti, noto tra gli amanti della carne toscana per i suoi prodotti e che, per l’occasione, sarà presente con il suo food truck; la seconda è il Cigar&Wine, in programma il 21 luglio in collaborazione con ClubAmici del Toscano, un’occasione unica per gli appassionati di questi prodotti, che così potranno abbinare vino e cibo con un buon sigaro toscano accompagnati dal sound dal vivo.

Per finire, durante il mese di agosto per ogni mercoledì, Vallepicciola si prepara a salutare la stagione estiva conHappy Wine Day, suggestivi aperitivi che, dalle 18:30 in poi, accompagnano dolcemente gli ospiti verso la fine dell’estate tra cibo, vino e musica.«Fil rouge di tutti questi eventi è l’offerta di possibilità diverse e accattivanti che vadano incontro a interessi e passioni differenti» sottolinea Tamara Marini, responsabile hospitality ed eventi a Vallepicciola.«Questi eventi riflettono bene la nostra realtà aziendale giovane e dinamica. Vorremmo che i partecipanti vivessero il vino come il prodotto sì del territorio, ma anche come un tutt’uno con le diverse passioni che qui si possono ritrovare. È fondamentale mettersi nei panni di chi visita Vallepicciola per capire al meglio le esigenze di ognuno, saper accogliere e offrire un’esperienza che rimanga nella memoria dei nostri ospiti con il tocco umano che ci contraddistingue. In questa visione è importante anche la nostra presenza agli eventi e in occasione del bellissimo Solstizio d’estate ci sarà anche il nostro amministratore delegato Alberto Colombo a fare da padrone di casa». Una serie di eventi che dona al moderno design di Vallepicciola una dimensione personale ed accogliente. Il vino nel bicchiere, nato da una o più varietà di uva coltivate da Vallepicciola sapientemente trasformate in vini rossi, bianchi rosati e spumanti, oltre alle sue proprie note degustative, si arricchisce del sapore della convivialità e del piacere di stare insieme

VINITALY 2022: SI RIPARTE CON GRANDE OTTIMISMO

Vogliamo aprire il nostro resoconto sulla Fiera enologica più importante d’Italia con le parole del direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “Si è chiuso il Vinitaly che volevamo, e non era nulla scontato. Abbiamo dato un primo riscontro dopo una lunga attività di ascolto e condivisione con le aziende del settore, e dato vita a un piano che troverà, progressivamente, pieno regime entro il prossimo biennio. Segnare il record di incidenza di buyer esteri in un anno così difficile sul piano congiunturale e geopolitico è tutt’altro che banale ed evidenzia tutta la determinazione di Veronafiere nel perseguire i propri obiettivi”.

Parole perfette per descrivere la delicata fase di rinascita di un intero movimento che ha visto due anni di stop forzato: non era esattamente come spegnere ed accendere la luce con un interruttore.Tra le incertezze mondiali sul futuro del commercio, è stato l’anno del testa a testa tra Stati Uniti e Germania. La spuntano i primi che confermano la leadership nella classifica delle nazioni presenti. Terzo rimane il Regno Unito, mentre il Canada subentra alla Cina nella quarta posizione, davanti alla Francia. Seguono Svizzera, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca e Danimarca. Bene, nel complesso, le presenze dal continente europeo, che hanno rappresentato oltre due terzi del totale degli esteri. Ottime anche le performance di Francia, Svizzera, Belgio e Olanda che vedono aumentare il numero degli operatori rispetto alle passate edizioni.
Si consolidano inoltre le presenze dei Paesi del Nord e dell’Est, con in evidenza Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovenia e Romania. In ambito extraeuropeo, tengono Paesi come Singapore, Corea del Sud, Vietnam; in crescita l’India. Moderatamente soddisfatte le aziende partecipanti, che hanno potuto presentare le nuove annate (e qualche etichetta storica), acquisendo clientela senza lo stress “dell’iperaffollamento” agli stand. Nelle nostre interviste, come potrete osservare, prevale sempre il sorriso degli operatori nel raccontare in primis le loro emozioni. Un ottimo biglietto da visita per il futuro del Vinitaly e del settore.

WINE & SIENA 2022

CAPOLAVORI DEL GUSTO

Si è chiusa la kermesse che ha aperto la stagione degli eventi dedicati al vino in Toscana, la prima grande manifestazione in presenza dall’inizio della pandemia

L’evento ha portato appassionati ed operatori alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche premiate da The Wine Hunter Award
 Wine&Siena 2022 riparte con successo dopo un anno, ritorna in presenza negli splendidi saloni di Santa Maria della Scala.
Il primo evento dedicato al comparto enogastronomico in Toscana, una formula più esclusiva senza i biglietti di metà giornata, per garantire un’esperienza più intima e coinvolgente fra capolavori dell’arte e grandi vini.
La location è stata il monumentale Santa Maria della Scala, l’antico “Spedale” sulla via Francigena, messo a disposizione dal Comune di Siena, in cui si è snodata la manifestazione nel pieno rispetto delle normative Covid e delle modalità di ingresso.
Privilegiando la qualità dell’esperienza, e anche pensando a garantire minor affollamento, i numeri sono leggermente diversi da passato, ma perfettamente in linea con le migliori aspettative. Si parla di circa 2350 visitatori , circa 150 giornalisti e un numero di operatori che nei tre giorni ha fatto segnare più 500 presenze.
A loro è stato dedicato l’ultimo girono, il lunedì, grazie alla collaborazione con Fipe Confcommercio. 
Sempre esaurite le masterclass al Grand Hotel Continental – Starhotels Collezione.
Sono questi i risultati presentati nella conferenza stampa di chiusura (che si è tenuta il pomeriggio del 14 marzo al Santa Maria della Scala). 
Un successo di pubblico dunque e una scommessa vinta, nonostante le innumerevoli difficoltà ancora presenti per organizzare grandi eventi in presenza, per Wine&Siena, voluto dal The WineHunter e Patron di Merano WineFestival, Helmuth Köcher, e da Confcommercio Siena.
“Questa settimana edizione ci ha dato una spinta ulteriore a migliorare Wine&Siena e ringrazio tutti i partner che hanno creduto nel fare una manifestazione in presenza in un periodo complicato già per il Covid e poi per le notizie che arrivano – ha sottolineato Stefano Bernardini, presidente Confcommercio Siena.
L’ottava edizione vorrà fare un passo in avanti numericamente, allungare di qualche giorno, fissare un circuito anche usando altri spazi oltre il Santa Maria e degustazioni. I miei  ringraziamenti al Comune che ci rende possibile essere qui al Santa Maria della Scala, grazie al sindaco e all’assessore alle Attività Economiche, grazie all’Università di Siena, alla Camera Commercio Arezzo Siena, alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, alla Banca Monte dei Paschi di Siena che è partner privilegiato anche in termini di spazi da impiegare.
Ed ancora, grazie alla Provincia, a Federlaberghi, a Fipe, agli sponsor tecnici, a Estra, grazie alle tante persone che lavorano e a tutti i giornalisti. Questa manifestazione è dedicata a Andrea Vanni e ce lo sentiamo vicino”.
“Grazie a Confcommercio, al Comune di Siena che ci ha creduto e a tutti i partner.
A dicembre pensavamo di fare Wine&Siena a gennaio, ma non era possibile, unica data che siamo riusciti a mettere a fuoco era questa e grazie al Comune, che ci ha creduto e ci è venuto incontro, lo abbiamo fatto.
Ci è voluta forza di convinzione anche per agganciare i produttori, qualcuno era intimorito. Nonostante tutto siamo riusciti, ha fatto notare  Helmuth Köcher, The WineHunter e Patron di Merano .
Nel 2020 avevamo 285 produttori, quest’anno 125 a causa dei minori spazi, ma c’è questo detto: “Less is more”, questo è stato gradito dai produttori, è stato un plus, dopo tutta la tensione e le incertezze, e tutte le domande sul riscontro, il risultato lo abbiamo visto. Risultato che ha messo in scena Siena e il vino, la città ci ha sorriso e abbiamo sentito la voglia di avere bei momenti di gioia. Ci portiamo a casa questa bella esperienza, anche rispetto a quello che stiamo vivendo. Il vino e food ci danno spensieratezza”.
“Sono state giornate emozionanti, con i tanti ragazzi senesi con cui abbiamo lavorato abbiamo percepito un clima di serenità e di ritrovata socialità.
Non abbiamo scelto di togliere il biglietto da mezza giornata anche per alzare il target visitatori – ha sottolineato Gianpaolo Betti, Enotrade Italia.
Si è creato un flusso continuo di qualità, il che è stato apprezzato dai produttori. I ragazzi che hanno allestito la manifestazione sono di Siena, sono di Contrada, sono giovani e hanno voglia di lavorare per loro. Ed ancora, le associazioni di vino ci hanno aiutato nelle masterclasses, tutte per il bene della manifestazione”.
“Il percorso che stiamo facendo si dovrà arricchire, nonostante la qualità già elevatissima, di nuove iniziative ed eventi fondamentali per la cultura de vino e per tutti gli operatori del settore – ha osservato Luigi De Mossi, sindaco di Siena.
Ringrazio tutti gli organizzatori insieme a Andrea Vanni, purtroppo prematuramente scomparso, che ha avuto questa splendida intuizione. Wine&Siena arricchisce in modo significativo l’inizio della stagione turistica della nostra città. Attraverso questo evento vogliamo far conoscere sempre di più e sempre meglio l’arte, la storia e la cultura della nostra città a tutti gli appassionati delle eccellenze eno gastronomiche italiane”.
“Grazie a questa fattiva collaborazione che ci ha permesso di fare Wine&Siena nonostante tutto e tutti – ha sottolineato Alberto Tirelli, assessore alle Attività Economiche del Comune di Siena –  I numeri ricordati da Kocher sono importanti per noi in un periodo come questo e su questo vogliamo continuare a scommettere”.

sovemec 2022

Sovemec, l’evento dedicato al mondo del labeling e packaging

Sovemec riunisce aziende del settore e agenzie di comunicazione per un’intera giornata dedicata al mondo della carta e della stampa.

Il primo obiettivo dell’evento è quello di avvicinare i suoi clienti e le agenzie di comunicazione alle novità dei partner Fedrigoni e Luxoro, che propongono tecniche e soluzioni di stampa innovative e accattivanti.

Inoltre la Sovemec ha voluto sottolineare l’importanza delle agenzie di comunicazione, definendole come “intermediarie” dal ruolo cruciale tra i clienti e la Sovemec stessa.

In passato, infatti, il cliente si rivolgeva direttamente all’azienda di stampa che si occupava di creare l’etichetta del prodotto. Oggi nella stragrande maggioranza dei casi i brand sono seguiti da agenzie comunicatori, molto spesso illustratori e grafici, che disegnano il packaging dei prodotti per i loro clienti. E sono proprio questi i principali attori che hanno partecipato all’evento di Sovemec.

Dopo un breve benvenuto di Antonella Coppola, Sales and Marketing manager Sovemec, e Mario Coppola, General Manager Sovemec, ha preso la parola Luciano Sepe, di Fedrigoni, che ha messo in luce i concetti di sostenibilità, riciclabilità e responsabilità aziendale.

Subito dopo, Micol Valle, sempre di Fedrigoni, ha parlato dei prodotti, della gamma premium e dell’app Manter. Un’app pensata per i designer, i creatori di etichette e i brand owner, che permette di ottimizzare i tempi di ogni processo creativo. Uno spazio digitale in cui trovare ispirazione, poiché la convergenza di sinergie diverse ne fa una galleria d’eccellenza per i produttori di vino, liquori, birre artigianali, specialità gourmet, cosmetici e profumi al fine di massimizzare l’appeal visivo di ogni brand. «Non produciamo la materia ma la convertiamo. Trattamenti per proteggere la nostra carta», ha concluso Valle.

A seguire Cristian Munno e Alessandro Carnevale, per Luxoro, hanno mostrato lavoro da loro realizzati su richiesta dei clienti. Interessante l’utilizzo di queste matrici (dette anche cliché) per la riproduzione tipografica di testi e illustrazioni. Oltre a questo è stato spiegato anche il metodo di stampa a caldo.

Prima del piacevole lunch organizzato da Sovemec, Antonella Coppola ha illustrato l’interessantissimo studio di neuromarketing effettuato su 5 campioni di etichette, condotto attraverso la tecnica dell’Artificial intelligence Eye Tracking, una tecnica che fornisce in modo dettagliato il livello di attrazione e di interazione che l’etichetta esercita sui potenziali clienti.

Conclude la giornata l’intervento di Mario Coppola, General Manager di Sovemec, che ha presentato tutte le tecniche di stampa Sovemec prima del tour guidato nel reparto produttivo, sempre da lui condotto, dove è stato mostrato tutto il processo di stampa, dalla scelta dei materiali, tecniche utilizzate e funzionamento dei vari macchinari.

Infine, ai partecipanti, è stata consegnata una shopper contenente i cataloghi Sovemec, Fedrigoni e Luxoro.

paestum wine festival 2022

Come si cambia per non morire

La citazione ad effetto, tratta dalla canzone capolavoro di Fiorella Mannoia, non si riferisce all’iniziativa territoriale (di anno in anno sempre più coinvolgente) promossa dal Direttore Angelo Zarra. C’è qualcosa invece di profondamente radicato e vitale nel grande successo del Paestum Wine Festival edizione 2022.

Il concetto base da cui partire per il nostro articolo è quello del gioco di squadra. Anche questa frase, a ben riflettere, è inflazionata quando per squadra si vuol spacciare al massimo un trio se non addirittura un piccolo duetto. No, non ci siamo davvero! Per arrivare a certi livelli ci vuole tassativamente l’impegno e la passione di una moltitudine di attori, a cominciare dalle istituzioni politiche che a Capaccio hanno concesso l’utilizzo di una location semplicemente da favola: l’ex Tabacchificio SAIM di Borgo Cafasso.Robe da far invidia persino all’irriducibile esterofilo, quello che guarda sempre l’erba del vicino pensando con errore che sia più verde, senza fornire alcun contributo alla causa locale. Fare eventi in Campania non è diverso dalle altre regioni, è solo questione di mentalità e di capacità organizzativa. Vale anche per l’imprenditoria, pur con le dovute proporzioni. Dietro un simile progetto non può esistere l’improvvisazione, ma soltanto il lavoro infaticabile di un team affiatato, credibile e pragmatico. Insomma, non tutto di tutto, ma molto e fatto secondo scienza e coscienza. Le masterclass curate da Luca Gardini, uno dei migliori palatisti e comunicatore del vino che l’Italia possa vantare, ne sono un fulgido esempio.

Un segnale ulteriore, casomai ce ne fosse bisogno, è la partecipazione di numerosi operatori del settore e giornalisti, tra i quali la celebre penna dell’enogastronomia Luciano Pignataro presente per raccontare a lettori ed uditori le sue storie di vita (e di vite) delle tante eccellenze nostrane. Anche noi di 20Italie non potevamo mancare con le splendide interviste video ad Andrea Ferraioli – Cantine Marisa Cuomo – Presidente del Consorzio Vita Salernum Vites, Roberto di Meo proprietario dell’azienda agricola Di Meo e Presidente di Assoenologi Sezione Campania, Bruno De Conciliis vigneron, consulente e guru dell’enologia di qualità del territorio. Ed infine l’entusiasta Angelo Zarra chevede ripagati i mille sforzi nell’aggregare molte realtà produttive italiane e internazionali, con il pieno supporto, tra gli altri, del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.

In provincia di Salerno non manca nulla, abbiamo da sempre qualità e potenzialità per attrarre il turismo d’élite, senza però dimenticare l’arte della buona tavola e del nettare di Bacco. Siamo i diffusori della dieta Mediterranea, del buon vivere che allunga la vita quasi in una sorta di circolo vizioso positivo. E ciononostante il maldestro tentativo in sede europea, per fortuna fallito, di certificare come un danno per la salute anche un corretto uso moderato del vino. Bisogna solo tirare fuori la famosa “cazzimma”, capire il significato di squadra (eliminando troppe individualità) e crederci di più. Noi in primis.

Come si cambia per amore..

Paestum: regina della movida gourmet

Per i tanti amici che spesso mi scrivono per chiedermi consiglio: questi sono i posti che mi riempiono di entusiasmo (senza togliere nulla a tutte le grandi esperienze, non citate, in questo territorio) se decido di concedermi una giornata alle porte del Cilento.

Aperitivo da Giangaleazzo, via Tavernelle. Il mood è quello tipico cilentano, con riproposizioni attente ed originali anche nel servizio (lascio a chi ci andrà  la sorpresa), la selezione dei formaggi e dei salumi è frutto di ricerca attenta ed accurata, il territorio è il must. Dall’acqua sale alla mozzarella nella mortella, il cilento è sempre protagonista. Anche la carta dei vini esprime carattere territoriale, unica eccezione le bollicine Francesi e meno male: qui si festeggia sempre e cosa migliore per farlo è difficile trovare. 

Pensare a quale sia la migliore Mozzarella di bufala a Paestum può creare imbarazzo: siamo nel cuore della produzione di eccellenza. Vannulo uber alles, meglio telefonare e prenotare per assaggiarla, in caso contrario ci si dovrà accontentare dei derivati, che comunque non faranno pentire nessuno. 

Sulla statale non ci si sbaglia mai anche a fermarsi da Granato o Rivabianca.

La novità di questi ultimi anni è lo spaccio aziendale di San Salvatore, infatti La Dispensa è diventata luogo di pellegrinaggio gastronomico, a differenza degli altri, ha un servizio ristorante continuo e di ottimo livello, con una proposta evocativa, che strizza l’occhio alla tavola delle massaie cilentane, che poi sono la vera anima della loro cucina, ma  soprattutto chiusa nella filiera corta del colto e cucinato!

Se si vuole provare l’emozione di mangiarla “entro le mura” la tappa obbligata è Masseria Lupata, location fantastica in piena area archeologica. 

Le famiglie Barlotti, sia in questo caso che quella che porta il nome come brand, sono riferimenti assoluti, senza negare e trascurare il legame affettivo, per i due Raffaele che ne sono l’anima. 

Paestum concentra in pochi minuti di auto, cambi continui di paesaggio, perciò dopo un momento culturale ai templi, una  prosaica passeggiata sul nuovo litorale della Laura ed un aperitivo “musicale” sul mare al Dum Dum ristabiliscono l’equilibrio con l’aspetto ricreativo. Super raccomandato per chi non viaggia in coppia: si possono fare piacevoli incontri e il tramonto a mare sulle due coste, favorisce le storie a lieto fine. 

L’isola pedonale di Via Tavernelle, la stessa dell’aperitivo di cui sopra,  è una sosta obbligatoria, favorita dal comodo parcheggio:  Antiche Mura, Tavernelle, Casa Coloni, Alici, posti sicuri, dove sei sempre a casa, cantine ben fornite e grande attenzione all’ospite. 

Appena fuori dall’area archeologica, ristoranti che non sbagliano mai un colpo e che sono capaci di gestire anche tavolate numerose sono  Mandetta, Nonna Sceppa e Porta Sirena; La Pergola se si vuole arrivare a Capaccio scalo. 

Gli ultimi anni, soprattutto quello appena trascorso, hanno consolidato la posizione di Paestum nella mappa della ristorazione di eccellenza, facendola diventare la realtà con maggiore densità di Stelle Michelin per abitanti e per territorio. 

Le Trabe è stata la prima anni fa ed ha tracciato il percorso, anche nella nuova versione Verde, primi ad avere il riconoscimento della guida. Location immersa nella natura; la cucina di Marco Rispo non ancora provata, a detta di amici fidati, è sempre emozionante.


Arbustico da qualche anno ha qui la nuova sede. 
Un ambiente ricco di fascino, lusso ed eleganza con una bella cantina che contribuisce dare il giusto rilievo alla cucina di tecnica di Cristian Torsiello, che da quando si è spostato da Valva a qui, ha messo nel mirino nuovi obiettivi, che con le giuste risorse, non mancherà di raggiungere. 

Rivelazione assoluta, ma decisamente preannunciata, il successo dei Tre Olivi, con le 2 stelle (di colpo) assegnate dalla rossa a Giovanni Solofra ed alla sua compagna Roberta Merolli, già da qualche anno, consolidata realtà all’interno del Savoy Beach Hotel.

Le opportunità ci sono per tutti, in maniera trasversale per tutte le tasche, ma con la certezza che ovunque, il rapporto con la qualità, non sarà mai deficitario: buon fine settimana a tutti e godetevi il winefest!

Campagna digitale: per colmare i gap tecnologici nel mondo agricolo

Hubitat è con Città della Scienza, grazie alla convenzione firmata a Bagnoli lo scorso 18 febbraio, annunciano di lavorare congiuntamente alla conclusione del programma di ricerca “Campagna digitale”. Con la firma della convenzione con Hubitat, Città della Scienza conferma il suo interesse per il mondo dell’innovazione e dei nuovi linguaggi digitali, che caratterizzano i suoi percorsi museali aperti al pubblico. Dal canto suo Hubitat, ha deciso di di mettere a disposizione degli operatori agricoli una vasto bagaglio di informazioni, raccolto durante le proprie ricerche di mercato. “Campagna digitale” è, infatti, una survey sociologica disegnata per esplorare il livello di alfabetizzazione digitale del mondo agricolo campano per comprendere i gap digitali da colmare e di guardare al mondo agricolo come “terreno di coltura digitale”, in cui sperimentare soluzioni specifiche e innovative.

La metodologia utilizzata è molto originale e sfrutta il Know How delle ricerche di mercato e delle azioni di marketing intelligence che Hubitat abitualmente conduce, questa volta orientando la propria osservazione su un grande tema di interesse pubblico, collegato sia a rilevare le problematiche digitali più evidenti di cui soffre il mondo agricolo, sia alla messa a punto di strumenti che possano colmare i gap più profondi. Nelle parole di Ceo & Founder Alfonso Annunziata, si comprende meglio come si è proceduto: «conduciamo abitualmente ricerche di mercato sia analizzando fonti secondarie sia producendo noi stessi dati che poi mettiamo al servizio delle aziende nostre clienti e che ci servono per costruire una comunicazione più aderente agli obiettivi di mercato, oltre che nella messa a punto degli stessi obiettivi. Siamo da tempo presenti in questo mercato e ci siamo resi conto che le nostre ricerche potevano avere una finalità pubblica, rispetto all’apertura di un dibattito ampio sull’alfabetizzazione digitale a partire da settori specifici».

Hubitat, società di comunicazione integrata con sedi a Battipaglia e Salerno, cura a livello globale la comunicazione delle aziende, dalla creazione del brand, all’immagine coordinata, al packaging, fino allo sviluppo di siti vetrina, e-commerce, app e piattaforme complesse. La società battipagliese ha collezionato nel tempo molti clienti, collegati a diverso titolo al mondo dell’agricoltura, sia sul versante della produzione sia su quello della trasformazione. Hubitat è inoltre soggetto promotore di E-commerce Hub, uno degli appuntamenti nazionali più interessanti e attesi in materia di acquisti on-line ed è pertanto particolarmente attenta allo studio delle performance e dei risultati di vendita dei suoi clienti. Il Ceo Annunziata aggiunge: «Personalmente credo nel potere dei numeri e della scienza. Nel mio lavoro sono obbligato a partire dalle cifre. Ma questa volta i numeri che stiamo producendo non hanno una finalizzazione di mercato ma sono diretti a beneficio della collettività, in quella che consideriamo una nostra attitudine verso comportamenti responsabili. Perché non sono tante le aziende del nostro taglio che investono nella ricerca e perché la ricerca rappresenta una strada obbligata per crescere innovando».

Grazie a questa comunione di intenti è stato possibile per Hubitat raggiungere questo importante risultato, affiancandosi ad un partner così autorevole. Nelle parole Presidente di Città della Scienza, il Prof. Riccardo Villari si riesce a cogliere la comunione di intenti: «Questa ricerca rappresenta uno strumento per orientare la discussione scientifica sulle innovazioni strutturali che devono attraversare il mondo agricolo campano. Non possiamo pensare più all’agricoltura come settore periferico rispetto all’implementazione dei processi di digitalizzazione che investono sia la produzione sia la comunicazione e la commercializzazione delle tante eccellenze campane. Si tratta di un ulteriore tassello che documenta l’impegno di Città della Scienza nella valorizzazione delle risorse del nostro territorio. Il tema della digitalizzazione nel mondo agricolo è strutturalmente collegato ai temi della sostenibilità ambientale e della corretta alimentazione. Il processo deve allargarsi progressivamente dai colossi del settore ai piccoli imprenditori che grazie al digitale saranno in grado di ottimizzare le risorse a propria disposizione e di innalzare ulteriormente la qualità di quello che portano in tavola». Per il direttore scientifico del programma Lucio Iaccarino si tratta di «una ricerca quali-quantitativa che presenta elementi di novità scientifica, rispetto alla tipologia di rilevazione in corso, alla costruzione di nuovi indicatori e alla messa a fuoco di nuove problematiche, in linea con le sfide digitali a cui il mondo agricolo è chiamato. Campagna digitale è sia un auspicio di progressivo allargamento al mondo agricolo delle innovazioni tecnologiche più avanzate ma è al tempo stesso un momento di sensibilizzazione e divulgazione scientifica fondamentale per il nostro territorio». La ricerca osserva i comportamenti digitali di 500 aziende campane, 100 per ogni territorio provinciale, portando all’attenzione collettiva una rappresentazione di quanto le tecnologie impattino sulle capacità del mondo agricolo di raccogliere le sfide digitali e di farle proprie. Per addentrarsi nel terreno della cultura digitale di questo mondo, la rilevazione contempla anche una rassegna ragionata di interviste in profondità ad attori privilegiati in grado di addentrarsi con competenza in questa tematica. Il report, appena pronto, sarà reso pubblico per aprire una riflessione strutturata su questa importante tematica.

Torna Mangia e Bevi, la guida delle eccellenze del territorio

Una location d’eccezione, quella di Palazzo Petrucci a Posillipo, per la consegna dei premi della guida Mangia e Bevi, redatta da Santa Di Salvo e Luciano Pignataro, giornalisti de Il Mattino. Una doppia premiazione, 2020 e 2021, poiché lo scorso anno era stata rinviata a causa della pandemia.

L’occasione per ritrovarsi e farsi gli auguri, affinché tutto torni, presto, alla normalità. Un racconto personale, un diario di assaggi, che racconta le esperienze vissute direttamente dai due giornalisti. Una mappa dettagliata che come un riflettore illumina i nostri territori e le sue eccellenze. Un promemoria anche per le guide a respiro internazionale, che spesso attingono informazioni. Chef, sommelier, maitre, pizzerie, paninoteche, non manca nulla. Quello che segue è un racconto diretto con le voci e i volti di alcuni dei premiati. Buona visione!

Anteprima VitignoItalia 2022, sold out all’Excelsior di Napoli

Oltre 500 etichette in rappresentanza di 15 regioni. Su tutte, la Campania in testa con 40 aziende sulle 80 che hanno partecipato. Un autentico “assaggio” di quel che accadrà a giugno prossimo, tutto fa presagire un successo già annunciato da segnare subito in rosso sul calendario. Questi sono i dati e le previsioni dell’Anteprima di VitignoItalia 2022 che ha aperto lo scorso 30 novembre, all’hotel Excelsior di Napoli, di fronte al Castel dell’Ovo, là dove si dice che il paesaggio partenopeo abbia ricevuto il dono dell’eterna bellezza.

In questa atmosfera suggestiva abbiamo assistito ad un anticipo dimostrativo e di partecipazione, in realtà si è trattato di un’occasione completa per indicare soprattutto, in un momento prefestivo, quali siano le opportunità commerciali per il settore vitivinicolo. Una giornata orientativa, con l’occasione dell’Anteprima, che ha dettato linee guida anche per quest’anno, mostrando ancora una volta come VitignoItalia, il Salone dei Vini e dei territori vitivinicoli italiani, sia ad oggi il motore centrale e il punto di riferimento fieristico dell’ambito, in un periodo fondamentale per rilanciare il business ostacolato da due anni di fermo.

«Un momento emozionante per me – spiega Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – mi riferisco soprattutto all’entusiasmo e alla forza con cui hanno partecipato i produttori, a dimostrazione di come VitignoItalia sia pienamente consapevole del fatto che questo settore rappresenti la punta strategica per il Made in Italy e che quindi vada sostenuto con molta attenzione».

La partnership con UniCredit e il Forum delle Economie

Durante la manifestazione in sold out, con una risposta napoletana di grande attesa e coinvolgimento (nonostante la piena osservanza delle regole anti Covid), si sono tenuti diversi dibattiti, contributi di rilievo che hanno tracciato traiettorie di sviluppo per il settore imprenditoriale. “Vino e Turismo: trasformare le potenzialità in opportunità per la valorizzazione del territorio”, è stato questo il titolo del forum denso di interventi realizzato grazie alla partnership con UniCredit.

Moderati da Leandro Sansone, responsabile Territorial Development Sud UniCredit, sul palco dei relatori si sono alternati, tra gli altri, Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Annalisa Areni, Regional Manager Sud UniCredit, Bruna Caira, direttrice della Strada del Vino Nobile Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese, Giuseppe Festa, direttore del Corso di Wine Business nell’Università degli Studi di Salerno e coordinatore scientifico dell’Osservatorio sul Turismo del Vino dell’associazione Città del Vino. Punto centrale dell’incontro i risultati della ricerca “Competitività e scenari di mercato per la filiera vitivinicola secondo L’Agri4index Nomisma-UniCredit”, illustrata da Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Wine Monitor Nomisma Spa.

Bilancio molto positivo per i promotori. Massimo entusiasmo è stato espresso in parole chiave di fiducia e progresso, sono prime introduzioni a percorsi da intraprendere più complessi, anche dal punto di vista enoturistico. Gli incontri infatti hanno portato in superficie ciò che è assolutamente inderogabile come la sostenibilità, la transizione ecologica, i nuovi accordi commerciali e il potenziamento del digitale per il futuro del settore, ovvero mirare ad un potenziale ancora più competitivo in una realtà italiana già d’eccellenza tra le sue filiere, riconosciute in tutto il mondo. Concreti, inoltre, i contributi dei diversi relatori di UniCredit che hanno ribadito l’impegno dell’istituto di credito nei confronti dell’imprenditoria del settore agroalimentare.

Lo special event: la degustazione dei vini campani

Una sfilata di otto etichette campane al banco assaggi. La giornata si è conclusa così, con una deliziosa degustazione accompagnata da magistrali narrazioni sulla produzione dei vitigni campani a bacca rossa, in particolare modo dell’annata 2007. È stato un momento di reale interesse che, lungi dall’essere straordinario solo del punto di vista espositivo, ha evidenziato l’incisività di tutto il sud Italia nel mondo del vino.

Avvicinare il microfono alla bocca di coloro che il vino lo producono per fare il reale punto della situazione; queste testimonianze saranno al vaglio di VitignoItalia per questi mesi di lavoro prima di ritrovarsi l’estate prossima al Castel Dell’Ovo di Napoli per tirarne le somme. Lo special event è nato dalla collaborazione con la Regione Campania e dedicato alla memoria di Lucio Mastroberardino; ha visto protagoniste le etichette di Fontanavecchia, Galardi, Maffini, Mastroberardino, Montevetrano, Quintodecimo, Terredora e Villa Matilde, presentate dal giornalista Luciano Pignataro, per l’occasione affiancato da Tommaso Luongo, delegato AIS per la Campania.

A riprova dell’importanza dell’evento anche in campo business internazionale, l’iniziativa partenopea ha garantito per l’occasione la presenza di sette buyer e quattro giornalisti provenienti da Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Lituania e Polonia, giunti a Napoli grazie al rapporto tra VitignoItalia e ICE.

Appuntamento, dunque, alla XVII edizione di Vitigno Italy in calendario dal 5 al 7 giugno 2022 al Castel dell’Ovo di Napoli. È così che il made in Italy del vino tra opportunità, strategie e analisi, si fa quella solida realtà che il mondo ammira e compra, muovendo un mercato in netta crescita.

Stelle Michelin Italia 2022, Campania svetta su tutti gli altri

Ancora una volta, la Guida Michelin regala soddisfazioni alla Campania, che è risultata essere la prima regione in Italia per numero di ristoranti premiati con le prestigiose e ambite Stelle Michelin Italia 2022. A svettare su tutti sono il Krèsios dello chef Giuseppe Iannotti, a Telese Terme in provincia di Benevento, e il Tre Olivi dello chef Giovanni Solofra a Paestum in provincia di Salerno, entrambi premiati con due Stelle Michelin.

La sorpresa delle due stelle Michelin campane

All’evento che si è tenuto a Franciacorta, presso il Relais Franciacorta di Corte Franca, in provincia di Brescia, la Campania ha certamente brillato con le sue proposte ristorative. Le novità stellate sono state in tutto 36, ma solamente due hanno conquistato la duplice stella: si tratta proprio dei due ristoranti campani, Krèsios e Tre Olivi. Il primo si è guadagnato la menzione – che, ricordiamo, suggerisce la deviazione dal proprio itinerario – perché «la cucina di Iannotti fonda la sua filosofia sulla ricerca e la fantasia, con scatti d’improvvisazione, ricerca della migliore materia prima proveniente da ogni parte del mondo». Il secondo, invece, ha convinto in virtù della «tecnica assoluta per la cucina di Giovanni Solofra che propone sapori del Cilento e della Campania, sua terra natia, da cui attinge prodotti e idee, filosofia e storia».

Cinque nuove stelle Michelin per i ristoranti fra Napoli e Salerno

Se la categoria dei due stelle ha riservato soddisfazioni alla Campania, non è stata da meno la categoria della stella singola. Anche qui, infatti, sono numerose le proposte riconosciute meritevoli. A Napoli e provincia entrano a far parte della schiera dei ristoranti stellati ARIA dello chef Paolo Barrale a Napoli, così come il Rear Restaurant dello chef Francesco Franzese di Nola. Tornando a Napoli, precisamente a Somma Vesuviana, anche Contaminazioni Restaurant dello chef Giuseppe Molaro acquisisce una stella, mentre a Vico Equense è il ristorante di Antonino Cannavacciuolo, Cannavacciuolo Contryside dello chef Nicola Somma, a ricevere la stella.

Nel salernitano, oltre al già citato Tre Olivi, troviamo Li Galli di chef Savio Perna a Positano. Menzione speciale, infine, per Le Trabe dello chef Marco Rispo, ancora una volta a Paestum. Al ristorante, già detentore di una stella Michelin, è stata assegnata anche una Stella Verde, il riconoscimento che la Guida assegna ai ristoranti che mostrano particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.