Vitignoitalia, Napoli: l’evento nazionale più importante del Sud

Immagino, ma in realtà sono scene che ho anche visto, l’espressione di chi affronta la passeggiata che porta a Castel dell’Ovo.
La sensazione è quella di fare un tuffo nel medio evo; di essere tra mercanti di ambrosia, che girano tra corti e castelli, tra giochi e tornei, per allietare gli avventori, con il nettare degli dei.
La realtà non è poi così lontana dalla fantasia, perché per 3 giorni, mercanti ed avventori si sono incontrati a Castello, quello che si racconta custodire un uovo magico. 
Giullari di corte sono stati, con il dovuto rispetto, i sommelier, che con la capacità di racconto di cui sono dotati, hanno narrato storie di vino, che parlavano di luoghi, di costumi e di eroi: le gesta di donne e uomini nei campi.

Un programma intenso, una tre giorni dedicata al mondo dl vino.
La rassegna nazionale più importante, quella più consolidata, che si svolge a sud.
L’anteprima autunnale era stata interessante, primo appuntamento per le nuove annate, l’evento ufficiale ha confermato le premesse.
Ais, Scuola europea sommelier e Fisar si sono alternate nell’organizzazione di masterclass, convegni e concorsi.

La partenza affidata alla Scuola Europea sommelier che, Domenica 5,  ha proposto un approfondimento su “ i vitigni bianchii della costa adriatica”, dai Castelli di Jesi all’Abruzzo,
con UMANI RONCHI:
VECCHIE VIGNE 2020 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
VECCHIE VIGNE 2016 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
PLENIO 2020 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
PLENIO 2010 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
CENTOVIE 2020 – Colli Aprutini Igt Pecorino (BIOLOGICO)

A seguire l’incontro con  FRESCOBALDI
“Da quell’incontro, Luce fu Erano gli anni Settanta, quando il Merlot fece il suo ingresso a Montalcino per mano della Famiglia Frescobaldi.
Così, quando a metà anni Novanta, Vittorio Frescobaldi incontra Robert Mondavi è anche grazie a quell’esperienza pionieristica che si dà inizio a un nuovo capitolo nella storia dei grandi rossi toscani.
Un percorso presentato attraverso una verticale di Tentua Luce, 2011 – 2013 – 2019.

Lunedì 6 Giugno  è stata la volta dell’AIS con la masterclass dedicata a MARISA CUOMO
con la verticale di FIORDUVA 2007 – 2009 – 2015 – 2017 – 2019 – 2020
“Un vino appassionato che sa di roccia e di mare”


Seguita poi, con “Le Famiglie Storiche” – L’Amarone 2011:
Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi
Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta sant’Antonio
Tommasi, Torre d’Orti, Venturini, Zenato


Intanto all’Hotel Vesuvio Sala Mascagni si è tenuto il Concorso Miglior Sommelier della Campania.AIS

Martedì 7  a chiudere la Fisar che prima ha risalito le pendici dell’Etna, fermandosi a PASSOPISCIARO
Passobianco 2019 | Passopisciaro
Passorosso 2019 | Passopisciaro
Contrada C 2019 | Passopisciaro
Contrada G 2019 | Passopisciaro

È toccato, poi, alla Campania, prima con la presentazione del progetto “Grease” di
Feudi San Gregorio: tecnologie 4.0 per la gestione sostenibile del vigneto e il miglioramento del Greco, con vini sperimentali, poi con la Falanghina, regina bianca della Campania:
Azienda Agricola Nugnes – Falerno del Massico bianco doc “Tacito”
Azienda Agricola I Mustilli, Vigna segreta, falanchina del Sannio-  Sant’Agata dei Goti doc
Azienda Salvatore Martusciello – falanghina dei campi Flegrei  “Settevulcani “
Azienda Terredora di Paolo – Campania Falanghina IGT
Azienda Albamarina – Falanghina del Cilento

ha concluso l’evento la premiazione  dei 50 Top Italy Rosé – Guida ai Migliori Rosati d’Italia 2022 |  Sul podio: Ceraudo, Bonavita e Leone De Castris

14.000 presenze hanno popolato la sedicesima edizione, oltre 2500 etichette in degustazione delle 250 aziende produttrici provenienti da tutta la penisola, con un particolare focus sulla filiera del “Vitigno Campania”.

“Siamo estremamente soddisfatti – commenta Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – dei risultati ottenuti, che credo siano il giusto riconoscimento per il grande lavoro svolto. La prima giornata, ma ancor più quelle di lunedì e martedì, hanno dato ottimi riscontri in termini di affluenza di pubblico, sia italiano che internazionale”.

Grande entusiasmo e partecipazione anche per i seminari e workshop, tutti sold out, utili tanto per gli appassionati quanto per gli operatori del comparto.
Agli incontri tematici ha potuto partecipare anche il pubblico internazionale, grazie alle traduzioni in simultanea messe a disposizione dei WineLovers esteri, che continuano a consolidare di anno in anno la loro presenza alla manifestazione.
La sedicesima edizione di VitignoItalia ha saputo amalgamare i molteplici territori e le numerosissime sfaccettature del panorama vitivinicolo campano e di tutta la Penisola, riunendo a sua volta un pubblico estremamente eterogeneo in un clima di entusiasmo e, soprattutto, di ripartenza.

Masterclass Vitigno Italia: “Amarone”, le famiglie storiche

L’amarone è un vino che a determinate latitudini, non trova facili abbinamenti.
Forse per complessità e struttura, neanche dove viene prodotto.
Resta il fatto che siamo difronte ad un’eccellenza italiana e, a prescindere anche dal clima, un’orizzontale del 2011, con “le famiglie storiche”, si affronta ben volentieri.

L’associazione “Le Famiglie Storiche” nasce nel giugno del 2009 dall’unione di dieci importanti cantine della Valpolicella, rinomata zona di produzione vitivinicola del veronese. Oggi l’associazione conta 13 soci che coprono tutto l’areale: 
AllegriniBegaliBrigaldaraGuerrieri RizzardiMasiMusellaSperiTedeschiTenuta Sant’AntonioTommasiTorre D’OrtiVenturini Zenato.

Corvina, Corvinone e Rondinella di base per tutti, poi in base alle zone o alle scelte personali sono presenti, in percentuali minime, Oseleta o Rondinella.
Bouquet che variano dalla frutta matura, alle conserve, per arrivare al cioccolato, allo speziato, all’affumicato, dove il tabacco la fa da padrone.
Dai 15,5° ai quasi 17° di alcune versioni.
Introduce magistralmente Luciano Pignataro, che dialoga, chiede e  si confronta, con Rizzardi, ultimo arrivato de “le famiglie storiche”, ma di cui, a fine degustazione, nessuno potrà dimenticarsi, vista la spettacolarità del suo Amarone, che ha impressionato sia tecnici che appassionati.

Qui puoi vedere l’altra masterclass che abbiamo seguito: https://www.20italie.com/vitigno-italia-vitigno-italia-le-masterclass-la-verticale-di-fiorduva/

Vitigno Italia, 6 giugno, masterclass: verticale di Fiorduva

Immagino, ma in realtà ho visto la scena di chi affronta la passeggiata che porta a Castel dell’Ovo.
La sensazione è quella di fare un tuffo nel medio, di essere tra mercanti di ambrosia, che girano tra corti e castelli, tra giochi e tornei, per allietare gli avventori, con il nettare degli dei.
La realtà non è poi così lontana dalla fantasia, perché per 3 giorni, mercanti ed avventori si incontreranno a Castello, quello che si racconta custodire un uovo magico. Giullari di corte saranno, con il dovuto rispetto, i sommelier, che con la capacità di racconto di cui sono dotati, narreranno storie di vino, che parleranno di luoghi, di costumi e di eroi: le gesta di donne e uomini nei campi.

Il caldo è intenso, la brezza del mare corrobora, gli ospiti affaticati dalle irte salite, si concedono a libagioni. Nelle sale il tintinnio dei calici si alterna a quello della fuoriuscita dei tappi che liberano le nuove annate alla vita.
In alto, nella sala Megaride (dedicata proprio al nome dell’isolotto su cui si erge il castello) meno di 30 privilegiati, affrontano un percorso a ritroso nel tempo, che segue l’itinerario dé “il sentiero degli Dei”, in Costiera Amalfitana, dove la viticoltura eroica si pratica quotidianamente.
Terrazze che dominano il mare: con tutto il bello che lo avvolge, come poteva non essere un vino straordinario?

Non è la prima volta che ho la possibilità di partecipare ad una verticale Marisa Cuomo e del suo Fiorduva, ma mai mi era capitato di vivere una degustazione in maniera cosi immersiva.
Andrea Ferraioli è andato a fondo. E’ partito dal nome, dal suo significato, ignorato da molti.
Fiorduva non è dedicato, come si potrebbe facilmente pensare al fiore dell’uva, bensì nasce dall’idea di raccontare i due tesori del luogo in cui viene prodotto : il fiordo e l’uva.
Poi il percorso di ricerca e di sperimentazione sui vitigni autoctoni, le vinificazioni separate già dal ’95 con il professore Moio.
Ci ha descritto le singole proprietà : la vendemmia tardiva del Ripoli; quella precoce del Fenile, che arriva carico e segnato dal sole, della Ginestra, della Pepella.
La volontà di capire, di aspettare, fino alla conditio sine qua non del professore, che dopo aver assaggiato una sintesi, dopo qualche anno, pretese che il vino fosse messo in commercio, affinchè la collaborazione continuasse.
I cuori sono pregni di emozione, adesso bisogna soddisfare quella sensazione di arso, di bere quel nettare che intanto è stato versato nei calici.
L’oro è il colore dominate, si passa da quello più tenue delle annate recenti a quello antico, unico, brillante, intenso, ammaliante della 2009.
Come racconta Gabriele Pollio, il sommelier Ais che ha il compito di descriverlo tecnicamente, i profumi sono quelli della Costiera amalfitana, dei fiori, dei frutti, della terra: Il gesso, le erbe aromatiche, il limone.
Progressione minerali intense con morbide chiusure; lunghe persistenze; Freschezza sempre, aldilà del tempo. L’evoluzione del legno, più presente, nelle annate degli anni duemila, divenuto sempre più discreto nell’utilizzo, nei due decenni successivi.
Un vino importante, che parla Italiano nel mondo e lo fà con accento Campano.
Si dice che: “quando si viene a Napoli, si piange due volte: una quando si arriva e una quando si va via. Dopo una degustazione del genere, sarà difficile non emozionarsi al solo pensiero.

Intanto, per chi volesse vedere, quello di cui parlo, può guardare il video che segue

MARISA CUOMO
VERTICALE FIORDUVA 2007 – 2009 – 2015 – 2017 – 2019 – 2020


***qui l’altra masterclass che abbiamo seguito: https://www.20italie.com/masterclass-vitigno-italia-amarone/

VitignoItalia | Il vino, a Sud.

Comincia oggi, 5 giugno 2022, la sedicesima edizione del Salone VitignoItalia.

3 giorni nella splendida cornice di Castel dell’Ovo di Napoli dove 300 cantine italiane per oltre 2000 etichette si mostreranno al pubblico e a oltre 30 buyer. In programma degustazioni guidate da Scuola Europea Sommelier, Ais Campania e Fisar.

Dopo due anni di stop, si ritorna finalmente con oltre 20 ore di degustazioni e convegni.

A cura di Scuola Europea Sommelier

Domenica 5 Giugno – ore 16:30
Umani Ronchi
I VITIGNI BIANCHI DELLA COSTA ADRIATICA – Dai Castelli di Jesi all’Abruzzo
In degustazione:
VECCHIE VIGNE 2020 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
VECCHIE VIGNE 2016 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
PLENIO 2020 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
PLENIO 2010 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
CENTOVIE 2020 – Colli Aprutini Igt Pecorino (BIOLOGICO)

Domenica 5 Giugno – ore 18:30
FRESCOBALDI
Da quell’incontro, Luce fu
Erano gli anni Settanta, quando il Merlot fece il suo ingresso a Montalcino per mano della Famiglia Frescobaldi.
Così, quando a metà anni Novanta, Vittorio Frescobaldi incontra Robert Mondavi è anche grazie a quell’esperienza pionieristica che si dà inizio a un nuovo capitolo nella storia dei grandi rossi toscani.
Entreremo in questo fantastico progetto realizzato attraverso una verticale di Tentua Luce, 2011 – 2013 – 2019.

A cura di Ais Campania

Lunedì 6 Giugno – ore 15:30
MARISA CUOMO
VERTICALE FIORDUVA 2007 – 2009 – 2015 – 2017 – 2019 – 2020
“Un vino appassionato che sa di roccia e di mare” – L. Veronelli
conduce: Luciano Pignataro

Lunedì 6 Giugno – ore 17:30
Le Famiglie Storiche – L’Amarone 2011:
Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi
Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta sant’Antonio
Tommasi, Torre d’Orti, Venturini, Zenato
conduce: Luciano Pignataro

Lunedì 6 Giugno – ore 19:00
FEAMP
Degustazione con abbinamento ai prodotti ittici e presentazione della guida
aziende vitivinicole campane a cura dell’Assessorato Agricoltura e Ais Campania

CONVEGNI

Lunedì 6/Giugno – ore 14:00 / 19:00 – HOTEL VESUVIO (Sala Mascagni)
Concorso Miglior Sommelier della Campania.
AIS CAMPANIA

A cura di Fisar

Martedì 7 Giugno – ore 15:30
ETNA – PASSOPISCIARO
Passobianco 2019 | Passopisciaro
Passorosso 2019 | Passopisciaro
Contrada C 2019 | Passopisciaro
Contrada G 2019 | Passopisciaro

Martedì 7 Giugno – ore 17:15
FEUDI DI SAN GREGORIO
PRESENTAZIONE PROGETTO GREASE: TECNOLOGIE 4.0 PER LA GESTIONE SOSTENIBILE
DEL VIGNETO E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL VINO GRECO.
DEGUSTAZIONE DEI VINI SPERIMENTALI OTTENUTI.

Martedì 7 Giugno – ore 18:30
La Falanghina – Regina bianca della Campania:
Azienda Agricola Nugnes – Falerno del Massico bianco doc “Tacito”
Azienda Agricola I Mustilli – VIGNA SEGRETA FALANGHINA DEL SANNIO – SANT’AGATA DEI GOTI DOC 
Azienda Salvatore Martusciello – FALANGHINA DOC CAMPI FLEGREI “SETTEVULCANI “
Azienda Terredora di Paolo – Campania Falanghina IGT
Azienda Albamarina – Falanghina del Cilento

CONVEGNI

Martedì 7 Giugno – ore 17:30 – HOTEL VESUVIO (Sala Mascagni)
EXTRA VERGINE – UN FUTURO SOSTENIBILE
BRANDING – TRACCIABILITA’ – TRADIZIONE – TURISMO

Introduzione Raffaele Amore – Presidente Comitato Promotore Olio Campania I.G.P.
TERESA DEL GIUDICE – Ordinaria di Economia Agraria Federico II Napoli
GIUSEPPE FESTA – Direttore del Corso “Wine Business”, Università di Salerno
LUCA MARTUSCELLI – Presidente Associazione Unisapori, Università di Salerno

conclusioni: Nicola Caputo – Assessore all’Agricoltura Regione Campania
modera: ITALO SANTANGELO – Agronomo Pubblicista

Sono stati invitati ad intervenire rappresentanti dei Consorzi di Tutela,
delle organizzazioni professionali agricole, del mondo della ricerca e delle categorie interessate.

Martedì 7 Giugno – ore 19:00 – CASTEL DELL’OVO (Terrazza)
Premiazioni:
50 Top Italy Rosé – Guida ai Migliori Rosati d’Italia 2022

Foto: vitignoitalia.it

Dal 5 al 7 giugno 2022 / 15:00 – 22:00
Castel dell’Ovo
Via Eldorado, 3 – Napoli

Ticket acquistabili su: https://www.azzurroservice.net/biglietti/vitignoitalia-2022

Il Dmed : un termometro per l’aderenza alla Dieta Mediterranea

Don Alfonso Iaccarino: “La Dieta Mediterranea è il nostro petrolio”
Da Pollica a Paestum sotto l’ala della Commissione europea, positivo il bilancio del Salone
Il Dmed – Salone della Dieta Mediterranea, svoltosi nella splendida cornice dell’ex
Tabacchificio di Capaccio Paestum, prezioso lascito di archeologia industriale agricola, si
chiude con un forte impegno per il futuro: diventare un punto di riferimento nel settore
fieristico italiano, facendo incontrare cultura “d’elite” e cultura pop in un unico contenitore.
Eccellenza, innovazione e sostenibilità le parole chiave che il Dmed lascia come bussola per
i piccoli e i grandi produttori, uniti nel nome della Dieta mediterranea. Fondamentale il
supporto dell’amministrazione comunale di Capaccio-Paestum guidata dal sindaco Franco
Alfieri e dell’amministrazione regionale, come l’assessore alle Politiche Agricole della
Regione Campania Nicola Caputo e tantissimi amministratori locali.
Proprio Franco Alfieri ha giudicato “ottima la prima edizione. Tante le persone che nei giorni
scorsi hanno raggiunto Capaccio Paestum e l’ex Tabacchificio di Cafasso. Tra seminari,
show cooking, esposizioni, libri e musica, il Salone ha rilanciato lo straordinario patrimonio
che è la dieta tipica del nostro Cilento.”
Si dice felice ed emozionato anche Stefano Pisani Sindaco di Pollica, comunità
emblematica, insieme col Cilento, per l’Italia nel riconoscimento Unesco: “Dopo anni di
lavoro questo evento segna l’inizio di un percorso importante: siamo riusciti finalmente a
connettere tutti i driver della Dieta Mediterranea. Il DMed sarà un luogo fisico e virtuale in cui
continueremo a valorizzare e trasferire nella modernità lo stile di vita mediterraneo. Il Salone
si chiude per lasciare il passo al Festival della Dieta Mediterranea di Pioppi che si terrà da
fine luglio a fine agosto. In autunno poi Pollica vivrà un momento importante in occasione
delle celebrazioni per il compleanno della Dieta Mediterranea, il 16 novembre che è anche la
data dell’anniversario del riconoscimento Unesco. Una ricorrenza che vedrà la presenza di
tutte le comunità emblematiche per proseguire il percorso cominciato”.
L’evento realizzato in collaborazione con la EU Agrifood Week promossa dalla
Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, ha avuto un sorprendente successo
anche da parte della critica nazionale e forte di adesioni illustri, continuerà a produrre
conoscenza tutto l’anno fino alla prossima edizione. Un format che si nutre di una capillare
rete scientifica ma che ha avuto la capacità di accogliere al suo interno momenti di
sperimentazione grazie alla partecipazione del Rural Hack, funzionare come un marketplace
grazie alle adesioni delle migliori realtà produttive del territorio, integrare le nuove
generazioni con l’Hackathon organizzato dal Future Food Institute con gli studenti di Istituti
alberghieri, turistici, sportivi e agrari con la presenza dell’Ambasciatore Antonio Parenti. Un
insieme di elementi che fanno del Dmed un formidabile attrattore per buyers e creatori di
start up destinato a crescere esponenzialmente.
Un successo registrato anche dai numeri del Salone, con oltre 50 talk e convegni scientifici
curati dal CNR e diverse università e centri di ricerca, oltre 30 showcooking e poi
masterclass, presentazioni di libri e guide del mondo dell’enogastronomia e migliaia di
visitatori nella 4 giorni.
Tutti i commenti sul Salone della Dieta Mediterranea
“Il Museo Vivente della Dieta Mediterranea ha sempre avuto un compito difficile: doveva
rendere vivo qualcosa di “immateriale” con la responsabilità di contribuire al risveglio delle
coscienze. Nel tempo abbiamo prodotto un programma di attività in grado di superare i
confini della comunità locale far viaggiare lontano i valori della Mediterraneità – ha
commentato Valerio Calabrese Direttore del Museo Vivente della Dieta Mediterranea di
Pioppi – Con il Dmed sentiamo di aver mosso un passo importante, condiviso con produttori,
chef e istituzioni culturali, verso l’affermazione di questo stile di vita quale modello di
sviluppo capace di affrontare le sfide del presente e del futuro, nel solco del sentiero
tracciato da Ancel Keys e Angelo Vassallo.”
La Commissione Europea: abbiamo connesso tutto partendo dalla Campania e da
Pollica.
“La Eu AgriFood Week è stata un grande successo sia di presenze ma soprattutto per la
qualità dei contributi emersi – dichiara Sara Roversi, presidente del Future Food Institute e
organizzatrice della “EU AgriFood Week” in collaborazione con la Rappresentanza della
Commissione europea – In questi giorni abbiamo ospitato grandi esponenti del mondo del
food un po’ da tutta Europa. Con loro abbiamo parlato di innovazione, di misure strategiche
dell’agricoltura e del ruolo dell’Europa, e soprattutto abbiamo dato voce ai giovani, alle start
up, alle scuole che formano le professionalità dell’agrifood, gli istituti agrari, alberghieri, i
professionisti del turismo e coloro che si occupano di sport. Abbiamo connesso tutto questo
partendo dalla Campania e da Pollica, puntando anche sulla valorizzazione della Dieta
Mediterranea che rappresenta un modello culturale e di sviluppo sostenibile oggi più attuale
che mai, in linea con gli obiettivi dettati dal green deal e verso una vera “one health”. Grazie
all’Ambasciatore Antonio Parenti e alla Commissione europea per aver creduto in questa
sfida”.
La Dieta Mediterranea contro il gender gap: garantire l’accesso delle donne al mondo
della ristorazione.
Il Salone della Dieta Mediterranea non è solo show business: obiettivo della fiera nel tempo
sarà anche quello di lanciare la sfida di portare sotto i riflettori non solo le eccellenze ma
anche le criticità del settore enogastronomico, primo fra tutti le disparità che inquinano il
mondo del lavoro e, nello specifico, sensibilizzare al tema della parità di genere. Simbolo
della leadership femminile sono due volti noti della ristorazione: Giovanna Voria, la Chef
contadina nominata Ambasciatrice della Dieta Mediterranea dal Museo Vivente della Dieta
Mediterranea di Pioppi nel 2017 e la Chef stellata Cristina Bowerman che da tempo porta
avanti una crociata pubblica per chiedere “più spazio alle donne nell’alta cucina”. Dati alla
mani nei ristoranti stellati la presenza femminile come capo brigata è ancora scarso e questo
non per mancanza di creatività, resistenza alla fatica o mancanza di abilità ma per una
ottusa disparità da parte di un contesto spesso a totale conduzione maschile che non
riconosce né meriti né salari adeguati alle donne. Tuttavia, l’Italia ha il felice primato della
percentuale maggiore di donne stellate del mondo (ben 38 sulle 191 internazionali sono nel
nostro Paese).
Il futuro della dieta Mediterranea è nella sostenibilità: tra formazione, Agritech e
valorizzazione della biodiversità e del territorio.
Un’esperienza di territorio e realtà virtuale con Alex Giordano docente dell’Università
Federico II di Napoli e Direttore scientifico di Rural Hack, task-force del programma
Societing 4.0 che rappresenta il nodo centrale di un network di ricercatori, attivisti, contadini,
hacker, manager, artisti. “La Dieta Mediterranea non è food porn – esordisce Alex Giordano –
Ci si ferma spesso alla parte visibile del cibo e non alle sue storie d’amore che andrebbero
invece raccontate e decantate di più. La tecnologia non deve corrompere lo stile di vita
mediterraneo ma sostenerlo con l’intelligenza artificiale, ad esempio per risparmiare il
consumo di acqua o gestire le risorse per evitare l’utilizzo della chimica in agricoltura e
dunque risolvere quel corto circuito produttivo che determinato dall’impatto del cibo sulla
salute del Pianeta”. La formazione è la chiave del futuro, verso i giovani e gli operatori che si
occupano ogni giorno di questo tema: per questo il salone ha ospitato oltre 500 tra studenti e
docenti impegnati in tre giorni di lavoro formativo, sotto l’egida della Commissione europea e
di enti culturali come il Centro studi e il Museo Vivente della Dieta mediterranea con sede a
Pollica.
La Dieta Mediterranea è il nostro petrolio
Don Alfonso Iaccarino, Best Chef Legend ai Best Chef Awards 2021 e capostipite dell’alta
cucina nel sud Italia secondo la Guida Michelin, un‘icona della cucina mediterranea: “Ho
dedicato 50 anni della mia vita alla Dieta Mediterranea e al territorio. Oggi è fondamentale
trovare un modo efficace di far comprendere il valore del luogo in cui viviamo: un paradiso
se consideriamo la straordinarietà degli ecosistemi naturali e dei prodotti della natura, un
luogo felice da preservare. La Dieta Mediterranea è il nostro petrolio – ha commentato Don
Alfonso”. Il destino fin da subito ha fatto in modo che il suo percorso si unisse a quello di
Ancel Keys, lo scienziato di Minneapolis scomparso nel 2004 che fu biologo, nutrizionista e
fisiologo, da tutti ricordato per essere il padre della Dieta Mediterranea. “E’ stato un
momento magico della mia vita. Avevo grande passione per il cibo ma con i suoi input ho
cominciato a capire la differenza tra i prodotti di agricoltura naturale e quelli dell’industria
alimentare. Ad Ancel Keys spiegavo i miei piatti, lui mi chiamava, alle volte mi invitava a
casa sua. Ricordi che mi hanno aiutato a costruire il museo della mia mente. Da allora ho
cominciato ad andare alla ricerca del pomodoro, vero, del grano e dei legumi. E più mi
addentravo in questa ricerca, più tornavo in contatto con la storia della mia famiglia. Ho
cominciato a ricordare quello che mangiava mio nonno, a cosa preparavano i contadini che
passavano le giornate nei campi: piattoni immensi di patate, cipolle, fave, pomodori. A volte
c’erano anche il tonno e le alici. Ancel Keys mi faceva tornare nell’estremo mondo della
dieta mediterranea che è stata fino ad oggi la mia maestra di vita”.
Le aziende che hanno accettato la sfida della Dieta Mediterranea
Il Salone della Dieta Mediterranea non sarà solo marketing e storytelling per le aziende. A
guidare il Green Deal dell’agroalimentare campano con l’affermazione di una nuova visione
alimentare, un ampio gruppo di aziende e consorzi che hanno deciso di accettare la sfida
della sostenibilità: tra queste spiccano le Op Terra Orti e AOA, Italianfruit e molte altre, ma
anche la catena della gdo Sole365, i vari consorzi di tutela delle produzioni tipiche locali,
aziende della green economy e centri di formazione, tutti d’accordo sulla necessità di
rilanciare un nuovo modello di agroalimentare al fine di far convergere le esigenze della
produttività con quelle fondamentali per una sana nutrizione, come indicato dal pattern
alimentare scoperto da Ancel Keys e oggi patrimonio Unesco. La sfida è creare una filiera
virtuosa in cui domina la logica del Km zero e delle certificazioni sostenibili, senza
dimenticare quanto conti in questo cambiamento il ruolo del packaging e della logistica che
pure impattano sull’ambiente. Eccellenza, innovazione e sostenibilità sono i punti fermi per
lo sviluppo del settore.
“L’Italia meridionale stava aspettando un evento in grado di valorizzare il grande patrimonio
culturale, scientifico, produttivo e sociale della Dieta Mediterranea. Ci abbiamo creduto, lo
abbiamo sostenuto e lo abbiamo realizzato”. Così Emilio Ferrara, Presidente del Consorzio
Edamus che ha proseguito: “Abbiamo voluto portare l’esperienza maturata con il nostro
format di internazionalizzazione l’Italian Fruit Village a servizio di un’iniziativa che è di
supporto alla crescita del territorio e del suo sistema agroalimentare. Per questo motivo
voglio ringraziare le imprese che hanno deciso di scommettere con noi su questa prima
edizione. Non era affatto scontato”.
DMed – Salone della Dieta Mediterranea è stato promosso da una rete di enti pubblici e
privati, di cui fanno parte il Cnr – Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Museo Vivente della
Dieta Mediterranea; il Centro Studi Dieta Mediterranea Angelo Vassallo, Legambiente,
Future Food Institute; Rural Hack, EDamus; Realizzazioni La Bottega e con il Comune di
Capaccio – Paestum e il Comune di Pollica (comunità emblematica con l’intero Cilento nel
riconoscimento Unesco).
La manifestazione ha ricevuto il patrocinio di Mipaaf – Ministero per le Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali, Regione Campania, Ordine dei Tecnologi Alimentari di Campania e
Lazio. Prestigiosa la componente di partner scientifici e tecnici, tra i quali si segnalano:
l’Università Federico II – Dipartimento di Agraria, il Parco Archeologico di Paestum e Velia, il
parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, il Parco Nazionale del Vesuvio, Centro
Universitario Europeo per i Beni Culturali (CUEBC) di Ravello, Slow Food, Fondazione
Ebris, Cibus-Fiere di Parma, e le aziende Sole 365, Convergenze, In Cibum, Terra Cilenti.
Impegnati nell’evento anche il Consorzio Mozzarella DOP Campania, il Consorzio della
Pasta di Gragnano, il Consorzio del Pomodorino del Piennolo e quello dei vini del Vesuvio e
il Consorzio Vita Salernum Vites, infine il Consorzio della Rucola IGP Piana del Sele e il
Consorzio del Carciofo di Paestum

Enoturismo. Gruppo dal Belgio a Tenuta Mainardi, ad Aquara.

Voglio partire da uno screen shoot, perche dà l’esatta dimensione di cosa sia stata l’accoglienza offerta dalla famiglia Serra di Tenuta Mainardi. La capacità di mettere insieme risorse, che nonostante la mancanza di esperienza, si siano rese disponibili a mettersi in goco, collaborando.
Chi ha capito quanto importante fosse, questa prima visita, ha dato il proprio contributo.
Lo hanno fatto gli imprenditori, l’amministrazione, ed anche gli amici, che aldila del tornaconto diretto, hanno a cuore la propria comunità.

La capacità di dialogare tra le parti, ma soprattutto di fare rete, crea piccoli momenti di pura magia.
Nella primavera dell’anno scorso ho incrociato, nei miei tour rurali, questa piccola ma concreta realtà agricola. Una famiglia bella, che riesce con poco a regalare momenti di serenità, sia dal punto di vista umano, per il senso di unità che trasmettono, sia professionale, con la continua ricerca di migliorare tutto cio che fanno.
https://www.20italie.com/aquara-e-i-suoi-cambiamenti/
https://www.20italie.com/?s=tenuta+mainardi
queste le prime sensazioni raccontate l’anno scorso

a distanza di un giro del sole, cosi come era facile immaginare, dopo tutta l’opera di pianificazione che c’era stata, sono arrivati i primi turisti stranieri, 35 belgi, arrivati attraverso un tour operator di Rimini, che aveva avuto modo di conoscere i Serra attraverso l’associazione vivi cilento e del Turismo del vino ed ha voluto dargli fiducia.


Un sabato di maggio, la primavera che inizia ad incontrare l’estate, un gigante di metallo, che attraversa le strade del paese, dal quale iniziano a scendere arzilli pensionati, già pervasi dalla magia dei luoghi che durante il percorso hanno potuto ammirare dai finestrini.
Basta un respiro di quell’aria, che si viene riportati indietro nel tempo.
Giulia, La guida inteprete, li accompagna verso il mulino, mostrandolgi come viene prodotta la farina, attraverso la macina del grano.
Si prosegue poi in piazza, dove il Sindaco Antonio Marino, prima senza fascia, come cittadino e poi nel ruolo istituzionale insieme al suo Vice Vincenzo Luciano, li aspetta per dare il benvenuto e fare da bravo padrone di casa, accompagnandoli lungo tutto il percorso.
Una passeggiata per le strade del paese, in salita, fino ad arrivare al Castello, quello che Ettore Fieramosca ricevette in premio per la disfida di Barletta e nel quale pernottava, quando veniva ad esigere le imposte dai coloni che coltivavano i suoi fondi.


Raffaella Russo, che con il fratelllo Lucio ha ereditato il bastione, ci accoglie e ci concede prima una visita alle cantine, poi uno splendido aperitivo corte, con salumi e formaggi locali abbinati ai vini di Tenuta Mainardi. Intanto l’architetto Antonio Inglese racconta agli ospiti la leggenda delle fonti di Aquara, partendo dall Mascherone che sovrasta la bocca d’acqua principale del castello.
L’entusiasmo dei turisti si manifesta con un brindisi in Fiammingo che coinvolge emotivamente tutti.
Si riparte raggiungendo prima la bottega artigiana della brava ceramista Claudia per poi avviarci verso Mainardi alla scoperta di un originale laboratorio di Cosmesi di Antony Scorziello, a ridosso del Calore, che trasforma olio e limoni in profumi e saponi.


I tanti giri hanno rinvigorito l’appetito e raggruppato tutti sotto l’ombra di una splendida quercia, dove Mamma Rocchina ci ha fatto deliziare con i suoi piatti.
Quando arriva l’ora dei saluti, per proseguire verso Agropoli, nessuno voleva piu andare via, totalmente assuefatti dal concerto leggero che la natura propone: il suono dell’acqua del fiume che scorre, la leggera brezza che attraversa i filari di Fiano,il cinguettare degli uccelli, ogni forma di vita ha il suo spartito e suona la sua parte.
Il sole al tramonto, colora d’oro la terre e le vigne e ci da appuntamento alla prossima visita:
se volete prendere appunti 28/29 maggio con Cantine Aperte

La Campania del vino fa prove di convivenza. Campania.Wine

Non è facile! Non sarà mai facile!
Che sia dettato da sentimenti di passione e di amore verso il vino, o da convenienza,
poco conta: c’è una novità!
Combinazioni astrali che coincidono, pezzi di puzzle che s’incastrano i perfettamente, non da meno l’approvazione inaspettata di un finanziamento europeo, hanno fatto si che, dopo l’appuntamento di ottobre si sia presentata l’occasione per i consorzi del vino campani, di scendere in campo uniti, sotto un’unica bandiera, quella di CAMPANIA.WINE
Qualcuno ha pensato e detto sottovoce, che sarebbe stato meglio prendersi del tempo, per evitare qualche errore organizzativo, altri invece, quelli propositivi, sono stati felici di partecipare a quella che potrebbe essere una svolta epocale.

Il futuro sta nella visione: “da soli si va veloci, insieme si va lontano”
Tre appuntamenti:Il primo a Palazzo Reale.
Location affascinante, un viaggio nel tempo emozionante:
l’invito a corte, l’ingresso da Piazza del Plebiscito, il salone delle armi del maschio An attraversare lo scalone d’onore (che Montesquieu definì la scala più bell’d’Europa) sedersi tra le poltrone del teatro privato, ma anche solo affacciarsi e trovarsi difronte il colonnato e la Basilica che circondano e racchiudono la piazza.


150 produttori coinvolti nelle degustazioni “walk around wine tasting.
masterclass di approfondimento sulle bollicine, rosati, bianchi e rossi Campani, presentate dal giornalista eno-gastronomico Luciano Pignataro, accompagnate dai riferimenti storico/culturali, risultate leggere e fruibili anche da un pubblico meno dotto.
I Forum, durante i quali si sono confrontati i consorzi e tutti gli attori regionali e ministeriali dell’agricoltura, hanno avuto come tema:”Le indicazioni geografiche come patrimonio sostenibile della Campania e il ruolo dei consorzi di tutela” 



Nei video che seguono, troverete spunti di riflessioni e pensieri degli attori principali dell’evento.
Grazie A Campania.wine, ma soprattutto a Luciano Pignataro, che da bravo mentore, ci porta nei posti in cui la passione e la cultura del fare, inebria l’aria, come quella che si respira in cantina quando il “Mosto” fermenta.
Sarà un piacere poterne seguire gli sviluppi, piena e totale disponibilità, nel nostro piccolo, ai consorzi.

“Sciare con Gustav Thöni & in Bici con Francesco Moser”.

In Alto Adige, l’Hotel Bella Vista di Trafoi inaugura la stagione estiva dello Stelvio con due iniziative uniche: “Sciare con Gustav Thöni & in Bici con Francesco Moser“.
Esperienze dedicate agli appassionati dello sci e della natura, in una delle più grandi aree sciistiche delle Alpi in cui è possibile praticare lo sci estivo e lungo la strada di uno dei passi più amati – che riapre al traffico il 20 maggio. Accompagnatori d’eccezione: il campione di sci Gustav Thöni, capofamiglia dell’Hotel Bella Vista, il Family Hotel di Trafoi oggi gestito dalla figlia Petra che offre una vacanza alla scoperta della natura autentica, tra svago e relax; nonché il campione di ciclismo Francesco Moser soprannominato “Lo Sceriffo”.

"Sciare con Gustav Thöni & in Bici con Francesco Moser"
Francesco Moser . 20italie
"Sciare con Gustav Thöni & in Bici con Francesco Moser"
Gustav Thöni . 20italie



“Sciare con Gustav Thöni & in Bici con Francesco Moser a “Trafoi (Bz) 19 maggio 2022 

– Riparte la stagione sullo Stelvio, la cui spettacolare strada riapre al traffico domani 20 maggioQui, affacciato proprio sul ghiacciaio e abbracciato dalla natura autentica della Val Venosta, l’Hotel Bella Vista riapre al pubblico il 28 maggio e inaugura la stagione estiva con due iniziative uniche nel suo genere: “Sciare con Gustav Thöni & in Bici con Francesco Moser”. Sport e storia in una delle località alpine più amate, dove la neve primaverile a 3.000 m di altitudine è ancora perfetta per le discese mozzafiato e la strada del Passo dello Stelvio riapre al traffico consentendo di risalire lo spettacolare passo alpino anche sulle due ruote.
Tra fine maggio e inizio giugno un’occasione speciale per vivere una vacanza in montagna, quando il risveglio della natura regala emozionanti panorami naturali.  

Una struttura alpina in stile Belle Époque, storicamente gestita dalla famiglia Thöni e costantemente sviluppata e rinnovata nel tempo: oggi connubio di tradizione e modernità, combina sapientemente materiali tipici come legno naturale e pietra che regalano ad ogni ambiente eleganza, luminosità e calda ospitalità.
L’Hotel Bella Vista di Trafoi è punto di riferimento per gli amanti della montagna e della natura, dove in particolare le famiglie trovano servizi su misura per trascorrere un soggiorno rilassante e divertente con i più piccoli viaggiatori. Nel cuore del Parco Naturale dello Stelvio, è l’hotel ideale per chi ama le attività all’aria aperta: dalle più semplici escursioni al trekking, dalla bicicletta allo sci estivo. 
Dal 28 maggio al 12 giugno offre infatti la possibilità di sciare nel famoso ghiacciaio dello Stelvio con un accompagnatore d’eccezione: Gustav Thöni, celebre campione di sci alpino nonché storico allenatore di Alberto Tomba. E ancora, gli appassionati di ciclismo – e non solo – possono provare l’emozione di affrontare in e-bike gli spettacolari tornanti del Passo dello Stelvio con Thöni e l’ex campione di ciclismo Francesco Moser. Sono infatti due i pacchetti che il Bella Vista propone in vista della riapertura estiva, per vivere una vacanza di  fine primavera all’insegna dello sport e dello svago immersi nella natura altoatesina.

“Sciare con Gustav Thöni & in Bici con Francesco Moser”
dal 28 maggio – 4 giugno

Il programma prevedere due date per provare l’esperienza di sci con Gustav Thöni: lunedì 30 maggio e mercoledì 1° giugno partenza all’alba per raggiungere il ghiacciaio dello Stelvio, dove dai 2.760 fino a 3.450 metri la neve regna sovrana tutto l’anno. Giovedì 2 giugno, invece, è previsto il Tour in Bici al Passo dello Stelvio con Francesco Moser e Gustav Thöni: partenza dall’Hotel Bella Vista per una salita emozionante con i due pilastri dello sport nazionale e mondiale degli anni ’70 e ’80. Insieme anche per presentare i libri “Come un ragazzino del Trentino è andato alla conquista dell’Italia e del Mondo” di Francesco Moser e “Olimpiadi, Mondiali, 4 Coppe del mondo. I trionfi dell’Uomo e del mito” di Gustav Thöni.

dal 5 giugno – 12 giugno: “Sciare con Gustav Thöni”

Il programma prevede tre date per l’esperienza di sci con Gustav Thöni: lunedì 6, mercoledì 8 e venerdì 10 giugno, partenza all’alba per raggiungere il ghiacciaio dello Stelvio, dove dai 2760 fino a 3450 metri la neve regna sovrana tutto l’anno. Durante la settimana, all’Hotel Bella Vista, da non perdere la presentazione del libro “Olimpiadi, Mondiali, 4 Coppe del mondo. I trionfi dell’Uomo e del mito.” di Gustav Thöni.

Sciarecon Gustav Thöni . 20italie
verso anteprima Sagrantino degustazione cieca

Verso “Anteprima Sagrantino”

dalla app alla Vinopolitana, tutte le novità di questa edizione per la presentazione alla stampa e operatori del settore dell’annata 2018 delk Montefalco Sagrantino DOCG

MONTEFALCO (PERUGIA) – Dalla APP alla Vinopolitana, tante le novità in programma per la nuova edizione di Anteprima Sagrantino, evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco per la presentazione alla stampa e agli operatori del settore dell’annata 2018 del Montefalco Sagrantino Docg e delle nuove annate delle denominazioni del territorio di Montefalco e Spoleto, in programma a Montefalco (Perugia) il 24, 25 e 26 maggio 2022

locandina Anteprima Sagrantino
Anteprima Sagrantino 20italie

La settimana dedicata ad Anteprima Sagrantino comincerà lunedì 23 maggio con la presentazione del libro di Robert Camuto “Altrove a Sud”, in programma alle ore 11 presso il Teatro San Filippo Neri di Montefalco. Lo scrittore e giornalista americano racconterà per l’occasione “il vino, il cibo e l’anima dell’Italia”, cuore del suo libro “South of Somewhere”, tradotto recentemente in Italia e pubblicato da Ampelos Edizioni. 

Martedì 24 maggio cominceranno i tour nelle cantine del territorio e si terrà l’atteso Gran Premio del Sagrantino, concorso per sommelier provenienti da varie regioni d’Italia che si disputeranno le ambite borse di studio in una finale pubblica tra i migliori tre. Un’occasione unica per ammirare sommelier professionisti all’opera con degustazioni, abbinamenti, carte dei vini e tutto quanto riguarda la corretta comunicazione del Sagrantino all’interno di un ristorante. È anche la giornata dedicata agli operatori del settore, che avranno a disposizione la Sala Tasting riservata ed eventi in cantina a loro dedicati. 

Mercoledì 25 maggio e giovedì 26 maggio la stampa nazionale e internazionale sarà concentrata sulla degustazione delle nuove annate e sulle visite in cantina, mentre giovedì 26 maggio alle ore 18.30 presso il Complesso Museale di San Francesco si terrà la presentazione dell’annata 2018 del Montefalco Sagrantino Docg, dei produttori aderenti ad Anteprima Sagrantino 2018 e dell’etichetta celebrativa dell’annata, vincitrice del concorso “Etichetta d’Autore”. Dopo i saluti del sindaco di Montefalco, Luigi Titta, interverranno il giornalista Giancarlo Gariglio, il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Giampaolo Tabarrini, l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria, Roberto Morroni, e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei

sala degustazione
sala degustazione

Le settimane precedenti hanno già visto una prima importante fase, ovvero quella legata alla valutazione dell’annata, affidata agli enologi del territorio (Commissione interna) e alla Commissione esterna, composta ogni anno da giornalisti e operatori di rilievo internazionale: dopo Daniele Cernilli (Doctor Wine), Marco Sabellico (Gambero Rosso), Matteo Zappile, sommelier e restaurant manager de “Il Pagliaccio” di Roma (due Stelle Michelin) e Marco Reitano (Chef Sommelier del ristorante Tre Stelle Michelin “La Pergola” dell’Hotel Rome Cavalieri di Roma), quest’anno a valutare la nuova annata del Montefalco Sagrantino Docg sono stati Giancarlo Gariglio (Slowine) e Giampiero Cordero, sommelier del ristorante stella Michelin “Il Centro” di Priocca.   

Questa sarà anche l’edizione delle novità, con il lancio della APP “Anteprima Sagrantino”, la realizzazione della Vinopolitana, collegamento tra tutte le cantine del territorio e i punti strategici di Anteprima Sagrantino, la nuova “Sala Ri-Creazione – press room, work, relax&train”, spazio dedicato alla stampa e agli operatori partecipanti. 

Beviamoci Sud la 5^ edizione a Villa Pamphili, Roma 15 maggio

Si è svolta a Roma nello splendido scenario di Villa Pamphili la quarta edizione di Beviamoci Sud. 
La manifestazione promossa dall’agenzia Riserva Grande, in collaborazione con Andrea Petrini, blogger di Percorsi di Vino, e con il rinomato giornalista eno-gastronomico Luciano Pignataro, ha riscosso notevole successo accogliendo appassionati ed esperti del settore enologico con l’intenzione di valorizzare le eccellenze vitivinicole del nostro straordinario Sud Italia che racchiude in sé un’ampia varietà di prodotti ricchi di personalità e biodiversità, spesso non  abbastanza valorizzati. 
Storicamente i vini di alcune zone del Sud sono stati relegati al margine dell’enologia italiana a vantaggio dei più rinomati barolo, barbaresco e supertuscan ma grazie all’estrema vocazione di suoli, pedoclima e posizione geografica, pian piano i produttori meridionali hanno affinato le tecniche di vinificazione, sovvertendo pregiudizi e producendo vini sempre più di qualità. 
Il Sud Italia è infatti un’area ricchissima di vitigni nativi, terroir diversi, climi e tradizioni vinicole, che vanta una predisposizione naturale per la coltivazione di vini derivanti da suoli vulcanici, ricchi di fosforo, magnesio e potassio, da cui derivano prodotti minerali, dotati di freschezza, complessità e sapidità uniche.

A fare da cornice all’atmosfera suggestiva di Villa Pamphili, oltre 100 etichette in rappresentanza di 8 regioni del sud (Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna), intenditori e grandi appassionati, ma soprattuto seminari volti ad approfondire, tramite degustazioni, le caratteristiche principali dei vari terroir e gli aspetti sensoriali legati alla degustazione del vino.
Da questi incontri sono risultati particolarmente significativi i contribuiti apportati da studiosi e produttori presenti alla manifestazione.


Nella masterclass introduttiva, curata dal Prof. Giancarlo Marchetti, microbiologo presso l’Università di Palermo, è stato dimostrato come lieviti indigeni e coadiuvanti enologici apportino migliorie al vino e come dall’utilizzo di questi lieviti, uno isolato da grappolo e uno isolato da sottoprodotti del miele, si possono ottenere vini con percezioni olfattive diverse, dall’agrume alla pesca.
Ciò a dimostrazione che il bouquet di un vino è il prodotto dell’interazione tra le qualità aromatiche intrinseche dell’uva e i microorganismi che ne fermentano il mosto. 
Accanto alla presenza di produttori rinomati a livello nazionale e internazionale, sono risultate degne di nota le testimonianze di eccellenze già consolidate nel territorio lucano, come
Cantine del Notaio” ma anche esperienze di altri produttori del sud Italia impegnati a creare identità e sinergie con il loro territorio, scoprendone, comprendendone e valorizzandone le caratteristiche. 
Tra questi, cantine “La Fortezza”, focalizzata nella produzione di Metodo Classico innovativi per rafforzare il brand Sannio, il giovanissimo Renato Marvasi della cantina “Marchisa” che nei vigneti abbandonati dai nonni in Calabria fa rinascere il Magliocco Canino, il Greco Nero e la Malvasia Nera e il Prof. Raffaele Troisi di Cantine “Traerte” in Irpinia che da sempre porta avanti la tradizione del “Coda di Volpe”, migliorando da 30 anni la sua produzione e gli aspetti agronomici. 

Non da ultimo, il vino come veicolo di attrazione turistica grazie all’Associazione Castelli Romani Food and Wine che si prefigge di associare alla degustazione del vino locale attività turistiche ed esperienze eno-gastronomiche legate al territorio. 

In conclusione, Beviamoci Sud ha consolidato l’idea che il vino rappresenta in tutto il territorio italiano e ,in particolar modo nel meridione, un’attrattiva capace di muovere appassionati e intenditori verso la ricerca di eccellenze e tradizioni da scoprire e da riscoprire.

Le Masterclass di Beviamoci sud