Enoturismo. Gruppo dal Belgio a Tenuta Mainardi, ad Aquara.

Voglio partire da uno screen shoot, perche dà l’esatta dimensione di cosa sia stata l’accoglienza offerta dalla famiglia Serra di Tenuta Mainardi. La capacità di mettere insieme risorse, che nonostante la mancanza di esperienza, si siano rese disponibili a mettersi in goco, collaborando.
Chi ha capito quanto importante fosse, questa prima visita, ha dato il proprio contributo.
Lo hanno fatto gli imprenditori, l’amministrazione, ed anche gli amici, che aldila del tornaconto diretto, hanno a cuore la propria comunità.

La capacità di dialogare tra le parti, ma soprattutto di fare rete, crea piccoli momenti di pura magia.
Nella primavera dell’anno scorso ho incrociato, nei miei tour rurali, questa piccola ma concreta realtà agricola. Una famiglia bella, che riesce con poco a regalare momenti di serenità, sia dal punto di vista umano, per il senso di unità che trasmettono, sia professionale, con la continua ricerca di migliorare tutto cio che fanno.
https://www.20italie.com/aquara-e-i-suoi-cambiamenti/
https://www.20italie.com/?s=tenuta+mainardi
queste le prime sensazioni raccontate l’anno scorso

a distanza di un giro del sole, cosi come era facile immaginare, dopo tutta l’opera di pianificazione che c’era stata, sono arrivati i primi turisti stranieri, 35 belgi, arrivati attraverso un tour operator di Rimini, che aveva avuto modo di conoscere i Serra attraverso l’associazione vivi cilento e del Turismo del vino ed ha voluto dargli fiducia.


Un sabato di maggio, la primavera che inizia ad incontrare l’estate, un gigante di metallo, che attraversa le strade del paese, dal quale iniziano a scendere arzilli pensionati, già pervasi dalla magia dei luoghi che durante il percorso hanno potuto ammirare dai finestrini.
Basta un respiro di quell’aria, che si viene riportati indietro nel tempo.
Giulia, La guida inteprete, li accompagna verso il mulino, mostrandolgi come viene prodotta la farina, attraverso la macina del grano.
Si prosegue poi in piazza, dove il Sindaco Antonio Marino, prima senza fascia, come cittadino e poi nel ruolo istituzionale insieme al suo Vice Vincenzo Luciano, li aspetta per dare il benvenuto e fare da bravo padrone di casa, accompagnandoli lungo tutto il percorso.
Una passeggiata per le strade del paese, in salita, fino ad arrivare al Castello, quello che Ettore Fieramosca ricevette in premio per la disfida di Barletta e nel quale pernottava, quando veniva ad esigere le imposte dai coloni che coltivavano i suoi fondi.


Raffaella Russo, che con il fratelllo Lucio ha ereditato il bastione, ci accoglie e ci concede prima una visita alle cantine, poi uno splendido aperitivo corte, con salumi e formaggi locali abbinati ai vini di Tenuta Mainardi. Intanto l’architetto Antonio Inglese racconta agli ospiti la leggenda delle fonti di Aquara, partendo dall Mascherone che sovrasta la bocca d’acqua principale del castello.
L’entusiasmo dei turisti si manifesta con un brindisi in Fiammingo che coinvolge emotivamente tutti.
Si riparte raggiungendo prima la bottega artigiana della brava ceramista Claudia per poi avviarci verso Mainardi alla scoperta di un originale laboratorio di Cosmesi di Antony Scorziello, a ridosso del Calore, che trasforma olio e limoni in profumi e saponi.


I tanti giri hanno rinvigorito l’appetito e raggruppato tutti sotto l’ombra di una splendida quercia, dove Mamma Rocchina ci ha fatto deliziare con i suoi piatti.
Quando arriva l’ora dei saluti, per proseguire verso Agropoli, nessuno voleva piu andare via, totalmente assuefatti dal concerto leggero che la natura propone: il suono dell’acqua del fiume che scorre, la leggera brezza che attraversa i filari di Fiano,il cinguettare degli uccelli, ogni forma di vita ha il suo spartito e suona la sua parte.
Il sole al tramonto, colora d’oro la terre e le vigne e ci da appuntamento alla prossima visita:
se volete prendere appunti 28/29 maggio con Cantine Aperte

Francesco Costantino

Francesco Costantino

Nato a Salerno, quando le luci più note erano quelle naturali tra la Costiera Amalfitana e la Piana del Sele. Sommelier per vocazione ed esperto di food per lavoro in tutte le sue declinazioni. La sua passione per il Cilento è un link familiare e culturale; le radici gli hanno dato molto di più di quanto sia riuscito ancora a raccontare. Fonda 20Italie per testimoniarlo.

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