Valpolicella: presentato il progetto Vallate

Approfondimento su Wine in Venice 2024 a cura del Consorzio per la Tutela Vini Valpolicella 

L’evento Wine in Venice ha offerto un’esperienza indimenticabile ai partecipanti, grazie alle numerose attività, tra cui talk e masterclass. Ne abbiamo parlato al seguente link Wine in Venice 2024. Tra queste, la degustazione dedicata al Consorzio per la Tutela Vini Valpolicella, con la gradita presenza, tra gli altri, del Master of Wine Gabriele Gorelli.

da sinistra il Master of Wine Gabriele Gorelli e l’autore di 20Italie Alberto Chiarenza

Benvenuti nella suggestiva Valpolicella, un gioiello incastonato tra la maestosità della Val d’Adige, la pittoresca Lessinia e le acque scintillanti del Lago di Garda. Un territorio che si estende nella parte settentrionale della provincia di Verona ed è caratterizzato da tre Vallate, ognuna contenente il nome del fiume che la attraversa: Negrar, Marano e Fumane.

Già nell’epoca dell’antica Roma, la Valpolicella era rinomata per la sua vocazione vitivinicola; oggi è tornata allo splendore di un tempo grazie ai vitigni autoctoni come Corvina, Corvinone e Rondinella che formano il blend dell’Amarone della Valpolicella. L’Amarone è un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, un vino rosso corposo e avvolgente, caratterizzato da una complessità aromatica unica che si sviluppa grazie al processo di appassimento delle uve. Questa tecnica, tramandata da generazioni, consiste nel lasciare appassire le uve dopo la vendemmia, concentrando zuccheri, aromi e struttura che conferiscono al vino una personalità straordinaria. Oltre all’Amarone si producono una vasta gamma di vini di alta qualità, dai freschi e fruttati Valpolicella Classico al raffinati passito Recioto della Valpolicella.

La sorpresa è stata l’annuncio della prossima introduzione delle UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) per la Valpolicella, che porteranno il nome di “Vallate”. Una nuova denominazione aggiuntiva, per un areale di circa 8585 ettari, che offre ai produttori la possibilità di valorizzare al meglio le caratteristiche uniche dei loro vigneti, grazie alla varietà dei suoli e microclimi presenti. Un’eccellenza del Made in Italy che trova riscontro anche nei dati, con cifre da capogiro per un volume d’affari annuo pari a 600 milioni di euro ,con il 61% della produzione esportato in 87 nazioni. Una produzione di 73,6 milioni di bottiglie di cui il 47% è rappresentato dal Ripasso DOC, il 27% dal Valpolicella DOC e il 26% dall’Amarone della Valpolicella DOCG. Fanno parte del Consorzio 2251 viticoltori, 6 Cantine Sociali e 344 imbottigliatori.

L’entusiasmo e l’interesse suscitati dalla masterclass dei vini della Valpolicella durante Wine in Venice confermano il prestigio e il fascino di questa regione vinicola, che continua a stupire e conquistare gli amanti del buon vino in tutto il mondo.

Ecco i vini in degustazione

  • Azienda agricola Roccolo Callisto – Con i suoi 23 ettari di terreno di cui 11 dedicati alla vite, l’Azienda Roccolo Callisto si afferma come punto di riferimento nel panorama enologico locale. Il Valpolicella Superiore DOC 2021, con i suoi 13,5 gradi, è un’elegante espressione caratterizzata da note speziate, pepe bianco, ciliegia e fiori. Un vino equilibrato e ampio, meritevole dei suoi 92 punti.
  • Cantina Buglioni (S. Pietro in Cariano) – Altrettanto degno di nota è il Valpolicella Classico Superiore “44 Verticale” 2020 della Cantina Buglioni. Equilibrio e persistenza invidiabili, si conferma un punto di riferimento nella produzione locale, ottenendo anch’esso 92 punti.
  • Cantina Bronzato – Non tutte le produzioni raggiungono gli stessi standard di eccellenza. Il Valpolicella Superiore DOC 2020 della Cantina Bronzato, purtroppo, risulta leggermente chiuso nei sentori, con un inizio di evoluzione anche dopo il cambio della bottiglia. Si attesta ad 87 punti.
  • Cantina Massimago (Mezzane) – Una cantina all’avanguardia e autosostenibile, Massimago stupisce con il Valpolicella DOC Superiore “PROFASIO” 2020, vino elegante, ampio e avvolgente che conquista ben 95 punti.

  • Santi (Illasi) – Il Valpolicella DOC Superiore “Ventale” 2020 di Santi con le sue note di frutta lunga e fresca, si fa apprezzare ottenendo 91 punti.
  • Torre di Terzolan – il Valpolicella Superiore DOC 2019 di Torre di Terzolan, non convince appieno. Nonostante il processo di appassimento delle uve forse eccessivo, il vino sembra non godere di un bilanciamento non ottimale, ottenendo 87 punti.
  • Azienda Agricola Clementi – sulla scia del precedente assaggio, il Valpolicella Classico Superiore 2019 non supera gli 85 punti.
  • Vicentini Agostino – stupisce con il Valpolicella DOC Superiore Palazzo di Campiano 2018, caratterizzato da ottima freschezza, sebbene a scapito del corpo, meritando comunque 90 punti.

La Valpolicella continua a essere un’oasi di eccellenza enologica, con cantine che producono vini di altissima qualità e carattere, anche se non mancano le sfide da affrontare per mantenere gli standard elevati in funzione delle mutate esigenze del mercato.

Gambero Rosso e Osteria Fernanda insieme per il Mandrarossa on tour

Osteria Fernanda e Gambero Rosso: degustazione esclusiva con “Mandrarossa on Tour” a Roma.

L’Osteria Fernanda a Roma ha aperto le porte a un’esperienza culinaria unica, grazie al progetto Mandrarossa on Tour, frutto della collaborazione con il Gambero Rosso. Tre le cene-degustazione, due delle quali si svolgeranno a Roma e una a Milano. Per 20italie ho avuto l’opportunità di degustare una selezione dei vini più distintivi della cantina di Menfi, abilmente abbinati ai piatti creati dallo Chef Davide Del Duca.

Filosofia culinaria raffinata e sempre sorprendente. Abilità nel bilanciare sapientemente i sapori e nel presentare piatti freschi e creativi. L’ambiente del ristorante è già invitante, con un’estetica moderna, dal taglio minimalista, che richiama la tradizione avvolgendo gli ospiti con discreta cura. I tavoli posizionati di fronte alla luminosa e ampia vetrata della cucina offrono una vista coinvolgente sul lavoro della brigata, durante la preparazione delle portate.

Gambero Rosso è riuscito nell’intento ad esaltare in modo appropriato i punti di forza sia del menù che dei vini. Insieme a Lorenzo Ruggeri e Giuseppe Bonocore, ci siamo confrontati sugli abbinamenti, giudicati in sintonia per la serata. Roberta Urso, responsabile pubbliche relazioni e comunicazione di Mandrarossa, racconta la storia della cantina, una Cooperativa vitivinicola di qualità che raccoglie 160 conferitori selezionati tra i 2000 della famiglia maggiore Cantine Settesoli, con i suoi 500 ettari vitati. Studio approfondito dei terreni, basse rese e tutto il meglio della Sicilia raccolto vinificato con cura nelle bottiglie che avevo già provato in occasione dello scorso Vinitaly. Non mi resta che andare a Menfi e visitare di persona questa interessante cantina siciliana, da raccontare ancora su 20italie.

MENU E VINI IN ABBINAMENTO

  • Entrée
Selezione di finger food: Cioccolato bianco ripieno di arachidi con gel di crodino, sedano rapa con anacardi e fegatino di pollo.
  • Spuma di burro di Normandia e pane a lievitazione naturale appena sfornato.

Piccole esplosioni di sapore che stimolano l’acquolina in bocca.

Vini in abbinamento:

Calamossa Bianco Mandrarossa 2023

Metodo Charmat floreale fresco e piacevole, nota aromatica data dallo Zibibbo che bilancia

  • Antipasto
: Ostrica, topinambur fermentato olio di Perrillo e limone nero

Le note vegetali dell’olio e delle parti verdi coprivano un pochino l’ostrica

  • Calamaro, beurre blanc, cime di rapa, colatura e yuzu

Un piatto molto interessante con un trionfino di sapori giustamente dosati e bilanciati.

Vino in abbinamento:

Sicilia Urra di Mare Mandrarossa 2023 – Floreale gelsomino nella freschezza con finale sapido

  • Primo piatto: 
Tagliolino di spirulina, bottarga di tonno, finocchio e cerfoglio.

Vino in abbinamento:

Sicilia Bertolino Soprano Mandrarossa 2022


  • Secondo piatto: 
Manzo, mela cotogna, succo di pepe Sancho e olio al carbone d’erbe

Un piatto meraviglioso.

Vino in abbinamento:
 Sicilia Mandrarossa Cartagho 2020

Bella struttura, morbidezza e terziari. Forse troppo percepibile la nuance del legno.

  • Dolce: Cremino ai tre cioccolati Valrhona, latte salato e caffè.
  • Piccola pasticceria

Dolcezza bilanciata, non eccessiva ma di gran gusto. La giusta conclusione di una cena che ha sorpreso per qualità e la finezza.

Vino in abbinamento:
 Passito di Pantelleria Serapias Mandrarossa 2020.

Un passito che non stanca e invoglia alla beva, grazie alla spinta acida.

Bollicine protagoniste a Wine&Siena 2024

Bollicine protagoniste di una masterclass durante la manifestazione Wine&Siena 2024: tradizioni consolidate e interpretazioni innovative.

Wine&Siena conferma il gradimento del pubblico per le eccellenze selezionate da TheWineHunter: una nona edizione che ha inaugurato il calendario degli appuntamenti enoici in Italia e che ha registrato un record di presenze, ben 2500 e la giornata di sabato con ticket sold out.

Nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 le sale del Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione sono state animate dalle interessanti masterclass, tra cui quella dedicata ai vini fatti in anfora magistralmente condotta da Helmuth Köcher.

Le sessioni del sabato si sono aperte nella mattinata con Bolle d’Italia: un viaggio sensoriale tra le eccellenze delle bollicine italiane. In apertura un Franciacorta Docg Extra Brut Arcadia 2019 Lantieri, 36 mesi sui lieviti, prevalenza Chardonnay con 15% di Pinot Nero e 5% di Pinot Bianco. Profilo olfattivo che regala note di agrumi, di panificazione, di zagara e di erbe di campo. La bollicina è fine e di media persistenza.

Franciacorta Docg dosaggio zero Dom riserva 2016 Mirabella è uno spumante Metodo Classico da 72 mesi sui lieviti; le basi fermentano in contenitori di cemento e si utilizza solitamente un 55% di Chardonnay mentre la parte restante è ugualmente divisa tra Pinot Bianco e Pinot Nero. Al naso si apprezza la frutta a polpa gialla, la nespola, il cedro, salvia e cera d’api, con sbuffi quasi sulfurei. Bollicina setosa e grande finezza. Il sorso denota una buona persistenza e l’abbinamento con il cibo un richiamo immediato.

VSQ Pinot Nero Metodo Classico pas dosè Monsupello: azienda che conduce circa 50 ettari vitati su terreni calcareo-gessosi in Oltrepò Pavese. Il vino affina in acciaio e non svolge la malolattica; in primavera vengono assemblati i vini ottenuti dalle diverse parcelle, segue la seconda fermentazione e una sosta di 40 mesi sui lieviti. Il colore di questo spumante è sempre luminoso ma sicuramente di intensità cromatica maggiore, i profumi ricordano la mela cotogna, la frutta candita, la renetta, il pan brioche e la pietra focaia. Vivace freschezza, che rende l’assaggio di squisita piacevolezza.

VSQ Metodo Classico Dosaggio Zero Montemercurio 2016 è ottenuto da sangiovese proveniente da una vigna di circa 60 anni. La sboccatura viene riportata a maggio 2023. Una piacevole nota di ossidazione lascia il passo alla scorza d’arancia candita, alla frutta, alla grafite. Preciso equilibrio gustativo, chiusura sapida.

VSQ Metodo Classico Astra 2020 UvaMatris ha affascinato la platea per il suo naso floreale, i sentori di acacia e biancospino, di crema pasticcera, erbe officinali, ceralacca; in bocca una freschezza guizzante e una lunga persistenza. L’enologo Gabriele Ronchi ottiene questa bollicina utilizzando il Nebbiolo, a dimora su suoli calcareo-argillosi ricchi di marna.

La masterclass si è conclusa con la degustazione di Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico Brut Collezione 2008 La Versa, una bollicina  ottenuta da Pinot Nero, che fermenta in acciaio, e da un saldo di Chardonnay in botti di legno di primo passaggio non tostate. Rimane ben 12 anni e mezzo sui lieviti. Terre d’Oltrepò è l’azienda che ha raccolto l’eredità di La Versa e che raccoglie il 45 % delle uve prodotte in questo territorio, rinomato nel mondo per la produzione di Pinot Nero. Il calice offre profumi di ananas, cedro, nocciola, una dolce speziatura, miele di acacia, zafferano, pasta frolla. Bollicine finissime, che salgono numerose in catenelle luminescenti, che al palato regalano sensazioni seriche. Infinita persistenza e una nota iodata sul finale.

Un viaggio attraverso le eccellenze italiane, proprio secondo i principi ispiratori di Merano Wine Festival, che ha affascinato il pubblico presente e lo ha stimolato al confronto, alla discussione e all’approfondimento di questi territori.

Evento “La Sardegna di Vinodabere” – la prima parte delle interviste ai suoi protagonisti

di Luca Matarazzo

Ottima riuscita a Roma per la prima edizione dell’evento La Sardegna di Vinodabere.

La possibilità per conoscere il potenziale immenso di un territorio ancora da scoprire, soprattutto in alcune sfumature sublimi. Tante le tipologie presenti, tra Vermentino, Cannonau, Bovale Sardo (o Muristellu) e chi più ne ha…

Tanti i protagonisti a cominciare dagli organizzatori: in primis il Direttore Responsabile di Vinodabere Maurizio Valeriani e poi i numerosi produttori presenti, che hanno voluto dedicare uno spazio del prezioso tempo a disposizione per essere intervistati ai microfoni di 20Italie.

Riportiamo un estratto delle voci raccolte, espressioni di territori, uomini, laboriosità.

Da sinistra i giornalisti Maurizio Valeriani, Dario Cappelloni, Antonio Paolini

<<Maurizio Valeriani, l’impressione è quella di un evento davvero unico nel suo genere>>

Risponde il Direttore: <<personalmente cerco di raccontare la Sardegna da oltre 20 anni, ultimamente anche con le edizioni della Guida Vini proposta dalla testata enogastronomica Vinodabere. L’esigenza concreta e pienamente soddisfatta di comunicare territori nella Capitale, ove transita ben il 20% del mercato nazionale. Tre Masterclass sold-out (Sulcis, Mamoiada e Mandrolisai) e straordinaria affluenza di pubblico ai banchi d’assaggio. Il primo, spero, di una lunga serie di eventi su una delle regioni più affascinanti d’Italia>>.

Enrico Esu

Enrico Esu dell’Azienda Agricola Enrico Esu (Nerominiera) ci narra delle vigne di Carignano del Sulcis, cresciute a contatto con le sabbie marine ed il vento di maestrale che sferza dalle coste dell’isola di Sant’Antioco verso Carbonia.

<<Il nostro territorio consente ancora una coltivazione a piede franco pre-fillossera. La sabbia rappresenta il terreno povero sul quale si adatta bene un vitigno vigoroso come il Carignano. Io coltivo con onore le vecchie vigne impiantate da mio padre e da esse ne ricavo un vino strutturato, che fa delle eleganti note fruttate il suo emblema. La pura espressione del varietale la conservo intatta grazie alla vinificazione in acciaio, anticipando la vendemmia ed ottenendo maggiori freschezze e bevibilità>>.

Raffaele De Matteis

Infine, a conclusione di questa prima tranche di interventi, abbiamo il parere illustre di Raffaele De Matteis Presidente della Cantina Sociale Sant’Antioco – Sardus Pater del Sulcis. A lui abbiamo chiesto cosa pensa del sistema delle Cooperative Vitivinicole sarde, meglio sviluppato ed organizzato di altre realtà.

<<La nostra Cooperativa nasce nel 1949 dalla volontà di pochi soci conferitori nel cercare di rendere economicamente vantaggiosa la produzione di uva e di vino. Con l’arrivo delle nuove leve, dotate della forza della gioventù, si sono aggiunte linfa ed energie vitali per l’intero comparto. Si crede fortemente nel motto “l’unione fa la forza” con lo spirito adatto a far bene, oggi come ieri.

A presto per un altro giro di interviste su 20Italie.

Anteprime di Toscana 2023: L’Altra Toscana – i migliori assaggi

di Augusta Boes

Tante le etichette (ben 340) in degustazione, poco il nostro tempo a disposizione, Anteprima L’Altra Toscana si sta lentamente avviando verso una realtà da gestire al meglio in qualcosa di più di un solo giorno.

A malincuore ho dovuto operare delle scelte precise, per avere almeno un quadro esaustivo delle annate per quelle tipologie. Spero di non aver omesso l’assaggio della “bottiglia strepitosa” nascosta e rimasta tra le maglie e le righe del mio taccuino e dei campioni non selezionati.

Si dice, comunque, che “ciò che proviene dal destino prima o poi ci saprà trovare”; confido, pertanto, nelle forze benevole universali! Le occasioni future non mancheranno in una Toscana piena di eventi ed iniziative come mai prima d’ora.

Ultima considerazione, prima di iniziare con il racconto dei migliori assaggi suddivisi per Denominazione di riferimento: l’ottimo e rapido servizio dei sommelier che ha agevolato molto il compito.

Partiamo da ciò che ha impressionato maggiormente per eleganza e serbevolezza: i vini dell’areale di Cortona.

Gradevoli le nuances floreali presenti nella maggioranza dei campioni. Nerbo e sapore nella 2021, grandi delicatezze nella 2020 dal sorso disteso e piacevole. La 2019 mi ha letteralmente conquistata, annullando alcune personali ritrosie sulla Syrah di queste terre.

Profumi freschi, autentici ed avvolgenti che colpiscono il cuore per la loro scorrevolezza.

Ecco i migliori assaggi delle annate, indicati per Denominazione e posti in ordine di annata e di preferenza.

Migliori assaggi Cortona

Annata 2021

Chiara Vinciarelli – IGT Toscana Syrah Castore

Fabrizio Dionisio – Doc Cortona Syrah Linfa

Annata 2020

Stefano Amerighi – Doc Cortona Syrah

Cantine Faralli – Doc Cortona Il Sorbo

Eredi Trevisan – Doc Cortona Candito

Annata 2019

Stefano Amerighi – Doc Cortona Syrah Apice

Chiara Vinciarelli – Doc Cortona Syrah Polluce

Podere Il Fitto – Doc Cortona Syrah

Angelici Horecki Valentina Tenuta Angelici – Doc Cortona Syrah Bocca di Selva

La Braccesca – Doc Cortona Syrah Bramasole

Baldetti – Doc Cortona Syrah Crano

Veniamo alle proposte dalla denominazione Carmignano e Barco Reale. Una 2021 certamente impegnativa, ancorata ad estrazione e materia con tannini in via di definizione.

Sembrano aver sofferto, in particolare, le varietà d’origine internazionale (ormai rientranti a pieno titolo tra quelle autoctone) come i Cabernet. Poche le scelte da menzionare in positivo: meglio la 2020 e 2019, anche se con qualche chiaroscuro.

Migliori assaggi Carmignano e Barco Reale

Annata 2021

Castelvecchio – Doc Barco Reale di Carmignano

Pratesi – Docg Carmignano Carmione

Annata 2020

Tenuta Ceri – Docg Carmignano Riserva

Tenuta Ceri – Docg Carmignano Ricoccioli

Piaggia – Docg Carmignano Riserva

Annata 2019

Tenuta di Capezzana – Docg Carmignano Riserva Villa di Capezzana

Per quanto concerne Montecucco e Montecucco Sangiovese, denominazione estesa per dimensioni eppur ancora sottotono per ettari vitati e produzione complessiva, i vini risultano tecnicamente ben fatti, con ottima qualità media e rare punte di eccellenza.

Migliori Montecucco e Montecucco Sangiovese

Annata 2019

Le Pianore – Doc Montecucco Rosso Titanus

Campinuovi – Docg Montecucco Sangiovese Campinuovi

Podere Assolati – Doc Montecucco Rosso

Annata 2018

Poggio al Gello – Docg Montecucco Sangiovese Riserva Rosso del Gello

Annata 2016

Pierini e Brugi – Doc Montecucco Rosso Riserva Sugherettaio

Poggio Mandorlo – Docg Montecucco Sangiovese Le Querce

Davvero freschi ed appaganti i Sangiovese di Valdarno, caratterizzati da note balsamiche che risuonano al sorso come il tocco di una campana.

Migliori Valdarno di Sopra

Annata 2019

Migliorina e Montozzi – Doc Valdarno di Sopra Sangiovese Riserva Castello di Montozzi

Fattoria Fazzuoli – Doc Valdarno di Sopra Sangiovese Riserva

Annata 2018

Fattoria Fazzuoli – IGT Toscana Rosso Campodonico

Nei campioni della Maremma Toscana si avverte subito il calore della 2022, mentre dimostrano altra prontezza e passo quelli della 2021 in buon spolvero.

Migliori assaggi Maremma Toscana

Annata 2022

Val di Toro – Doc Maremma Toscana Vermentino Aurimaris

Morisfarms – Doc Maremma Toscana Vermentino

Annata 2021

Azienda Santa Lucia – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Canapone

Sassotondo – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Monte Calvo

Querciabella – Doc Maremma Toscana Rosso Mongrana

Tenuta Belguardo – Doc Maremma Toscana Vermentino – Codice V

Colli del Vento – Doc Maremma Toscana Vermentino Frieda

Annata 2020

Vignaioli del Morellino – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Riserva Capoccia

La Mozza – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo

Nittardi – Doc Maremma Toscana Rosso Ad Astra

Per le categorie non menzionate, mi perdonerete, cercheremo di ovviare in altra occasione con il giusto tempo di attenzione e le energie che occorrono. Ora è il tempo del meritato riposo.