Vino Nobile di Montepulciano: un viaggio attraverso le 12 Pievi durante Vinitaly 2024

Che Montepulciano fosse un territorio su cui puntare lo avevamo capito da tempo, da quando i produttori, per il tramite del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, decisero di ritrovare serenità e spinta propulsiva dopo gli anni bui e le divisioni di inizio millennio.

Le Pievi

Che Le Pievi rappresentassero poi quel filo di Arianna da seguire alla ricerca di qualità e riconoscimenti, ne avevamo soltanto il beneficio del dubbio. Un convitato dall’apparenza misterioso, comparso sulla scena dopo un travagliato conciliabolo tra i vari attori chiamati a prenderne parte. L’essenza stessa della bontà del progetto è stata il dover ammettere che da soli non si va da nessuna parte; l’utilizzo di consulenti terzi ed esperti hanno rianimato lo spirito dei viticoltori, nel confronto continuo tra Cooperativa Sociale e piccole produzioni familiari.

Dunque, nel contesto di Vinitaly 2024, ecco giungere l’occasione tanto attesa: presentarsi alla stampa mondiale e agli operatori in tutta la grazia di una tipologia che supererà le più rosee aspettative. Ne siamo certi per averla assaggiata in più momenti ed aver trovato sempre un livello interessante e prospettico dei suoi vini. La degustazione guidata è stata magistralmente condotta dai giornalisti Gianni Fabrizio e Stefania Vinciguerra.

Ma cosa sono esattamente Le Pievi?

Chi pensa ad una new entry in chiave puramente commerciale sbaglia di grosso. Ma neppure possiamo ritenerla il frutto di una zonazione in stile “Cru” piemontesi o francesi. C’è da agganciarsi, piuttosto, al ricamo storico, alla natura stessa del territorio toscano, fatto di chiesette rurali ove la comunità agreste si ritrovava ai vespri. Uno scorcio tipico della mezzadria italiana, espressione del movimento culturale del Verismo, come nella Cavalleria Rusticana di Mascagni, quando vengono musicate scene di afflato poetico attorno a un campanile.

Nulla di strano ricondurre le identità di Montepulciano attraverso ricordi, simboli di unione e armonia. Gli stessi ideali insiti nella proposta di immissione in commercio, a partire dal 1 gennaio 2025, del Vino Nobile di Montepulciano etichettato sotto una delle 12 Pievi: Argiano, Ascianello, Badia, Caggiole, Cerliana, Cervognano, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant’Albino, Valardenga, Valiano. La natura dei suoli è molto simile nella composizione, meno nella ripartizione delle varie tessiture, tra argille colorate, sabbie marine, limo e calcare. La morbide colline esprimono il meglio del panorama possibile per il visitatore, con esposizioni e altimetrie influenti in maniera marcata nella maturazione del Sangiovese e dei suoi tannini, non più accompagnabili (per regolamento) dalle accomodanti “varietà internazionali”.

Presente e Futuro

Il frutto dell’emersione delle falde del mare pliocenico e delle successive erosioni detritiche occorse nell’arco di millenni. Valiano, di origine recente, resta invece la Pieve dall’agile individuazione nei panel d’assaggio, per una trama antocianica meno profonda e pungente, dove l’immediatezza di beva la fa da padrona. Limitiamo a ciò le nostre considerazioni complessive, invitando il lettore a testare sul campo le ulteriori differenze senza dare giudizi o suggerimenti soggettivi. Il gusto deve avere il predominio su tutto, sarà quello a decidere il mercato e il futuro del terroir.

E sempre il gusto saprà condurci alla risoluzione dei legittimi quesiti da cronisti: le uve selezionate a comporre il mosaico de Le Pievi penalizzeranno le altre versioni del Disciplinare? Si creerà un’eccedenza di scelta tra Rosso di Montepulciano, Vino Nobile, Riserva, Selezione e Le Pievi o quest’ultima spingerà i vigneron ad alzare l’asticella di tutti i prodotti aziendali? Ciò porterà con sé, finalmente, la necessaria colmatura di prezzi rispetto ai livelli bassi e penalizzanti di qualche anno fa? Anche le soddisfazioni economiche creano fiducia e giocano a domino con l’aumento record dei numeri dell’enoturismo che sta vivendo l’intero comparto del Nobile.

Ai posteri e all’abile lavoro di Andrea Rossi presidente del Consorzio del vino Nobile di Montepulciano e del suo staff operativo, la non semplice risoluzione; noi restiamo prudentemente fiduciosi e ottimisti, certi di aver puntato su di un cavallo vincente.

Luca Matarazzo

Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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