Lazio: a Olevano Romano torna Vinointorno festeggiando l’edizione del decennale

Situata nel cuore del Lazio, a soli 60 chilometri dalla Capitale, Olevano Romano ha celebrato il decennale di uno degli eventi enogastronomici più attesi dell’anno: Vinointorno. Dal 2013, questa manifestazione è diventata una vetrina d’eccellenza per il vino e il cibo di qualità, attirando numerosi appassionati e professionisti del settore. Vinointorno nasce dall’intuizione di sei membri fondatori dell’Associazione Extrawine: Enrico Carletti, Marco Mampieri, Piero Missimei, Furio Pagliei, Luca Rossi, Ivano Sterbini e Mario Travaglini.

Dieci Anni di Eccellenza

Fin dalla sua prima edizione, Vinointorno ha riscosso un successo straordinario, grazie alla partecipazione di oltre 100 produttori vitivinicoli provenienti da ogni angolo della Penisola. Con circa 1000 visitatori di media, l’evento ha saputo conquistare l’interesse del pubblico, divenendo un punto di riferimento per gli amanti del buon vino e della buona tavola.

L’edizione 2024 celebra il decimo anniversario ed è stata speciale: ben due settimane di eventi imperdibili, tra degustazioni, convegni e workshop. “In dieci anni abbiamo cresciuto una generazione di ragazzi che bevevano soltanto per bere, ora lo fanno con la consapevolezza che bere, soprattutto in modo consapevole, è cultura e molti ragazzi si stanno avvicinando al mondo professionale del vino” ha dichiarato Mario Travaglini, attuale presidente dell’Associazione Extra Wine.

Il Gourmet Errante: Pasquale Pace e le Eccellenze del Gusto

Si è parlato di qualità e di eccellenze, ma poco della persona che seleziona il meglio del vino e della gastronomia. Pasquale Pace, “Il Gourmet Errante”. Pasquale non è solo un intenditore di cibo e vino, è un vero esploratore del gusto. La sua passione lo porta a viaggiare per l’Italia, scoprendo tesori nascosti in ogni angolo dello stivale. La sua missione? Trovare le chicche dell’enogastronomia e portarle alla ribalta, condividendole con un pubblico sempre più numeroso e appassionato. Ogni assaggio diventa per lui una nota indelebile, che arricchisce il suo repertorio e lo guida nelle sue selezioni. Il carattere gioviale e schietto lo rende una figura ammirata e benvoluta da molti.

Pasquale Pace “Il Gourmet errante”

Presente anche l’Associazione Italiana Sommelier delegazione regionale Lazio, che ha dato un grande contributo con professionalità e competenza, vista la grande quantità di vini in degustazione. Presente anche la Strada del Vino – Terra del Cesanese Olevano Romano con Cristina Pratesi, e la Case Vacanze Apricus che ha avuto il premio per essersi distinto nella promozione del territorio, grazie ai suoi bellissimi appartamenti b&b nel centro storico di Olevano Romano. Oltre alle degustazioni, Vinointorno ha offerto anche un’opportunità unica per i produttori di presentare le loro novità e per i visitatori di scoprire prodotti di qualità in un contesto conviviale e festoso.

La Missione di Extrawine: Promuovere la Cultura del Vino e del Cibo

L’associazione continua a portare avanti la sua missione con passione e dedizione. Tra gli stand che hanno esposto le loro specialità, menzione speciale va allo Chef Giovanni Milana della Trattoria Sora Maria Arcangelo, che ha deliziato i presenti con i suoi piatti tradizionali ricchi di sapore e storia.

Altrettanto apprezzati sono stati i contributi di Roberto Ruggeri con il suo Robistrot, l’Antico Forno del Borgo di San Vito Romano, il Bar Lazio dal 1949, il Salotto Retrò, Procarni 1951, la Pasticceria Dolcemascolo, Il Mondo della Pizza e Le Cerquette. Ogni stand ha rappresentato un angolo del Lazio, portando in primo piano i prodotti genuini e le ricette tramandate di generazione in generazione.

Uno dei momenti clou dell’evento è stato il focus sul vino Cesanese, non solo del celebre Cesanese del Piglio DOCG, ma anche del Cesanese di Olevano Romano Doc e del Cesanese di Affile Doc. Presentata una guida scritta in collaborazione con il rinomato giornalista Carlo Zucchetti, con informazioni dettagliate sulle diverse tipologie di Cesanese e sulle cantine che le producono. Zucchetti, con la sua esperienza e passione, ha saputo valorizzare al meglio le peculiarità di questo vino, rendendo la guida un vero e proprio vademecum per gli enoturisti e per chi desidera approfondire la conoscenza del patrimonio vinicolo laziale.

Celebrato il Cesanese e le Tradizioni del Lazio con i “Vin de Garage”

L’evento dedicato alla promozione delle tradizioni culinarie e vinicole del Lazio si è concluso con una degustazione speciale di “Vin de Garage”, che rappresentano l’essenza più autentica del territorio. L’iniziativa ha messo in luce il lavoro e la dedizione di chef, artigiani e viticoltori che ogni giorno si impegnano a mantenere vive le antiche tradizioni locali. La degustazione ha permesso di assaporare varie sfumature e interpretazioni del Cesanese, grazie al talento di vignaioli che, pur operando in ambiti domestici, hanno mostrato grande maestria nella produzione vinicola.

Ecco una panoramica dei vini degustati:

  1. Goffredo Proietti Rosato 2022: il rosato ha aperto la degustazione ma purtroppo era non classificabile a causa del tappo difettoso.
  2. Tonino Tabolacci Cesanese 2023: ha dimostrato buon equilibrio e note fruttate.
  3. Tonino Tabolacci Cesanese Colle Oppio 2023: matura tre mesi in barrique, esalta i frutti rossi, anche se dal finale un po’ corto.
  4. Aldi David Vino Musicale 2023: sensazioni di frutta surmatura a tratti eccessive.
  5. Piero Lanciotti Mosance Terra Equa 2022: blend di tre vitigni, tra cui Cesanese e Sangiovese. Ha mostrato tannini invadenti e un finale amaricante.
  6. Baldi Luigi Rosso Pretore 2022: freschezza e morbidezza, dai tannini ben integrati.
  7. Tito Nera – Corso 2022: mix di 70% Cesanese e 30% Sangiovese, con qualche lieve nota irruenta, ma complessivamente fresco e delicato.
  8. Tito Nera – Corso 2021 C.S.: vino sempre in progressione positiva nelle varie annate.
  9. Tito Nera – Cerceta 2022: Cesanese pulito, fine ed equilibrato, tra i migliori della degustazione.
  10. Tito Nera – Cerceta 2021: Un’altra annata di successo per questo Cesanese.
  11. Goffredo Proietti Go… Cesanese 2022: ha mostrato buon frutto e freschezza.
  12. Giuliano Baldi Cesanese 2022: nuance di vaniglia e legno, complessivamente franco e pulito.
  13. Tonino Tabolacci Cesanese Colle Oppio Riserva per gli amici 2022: piacevole ed equilibrato, con una morbidezza che bilancia l’acidità.

La degustazione ha incluso anche una selezione di vini dolci:

  1. De Matti Mariano Cardinal Taverna: blend di 60% Malvasia di Candia e 40% Ottonese, dolce e leggermente frizzante, perfetto per accompagnare dolci tradizionali.
  2. Matti Mariano Cesanese dolce frizzantino: ricorda i Cesanese di una volta, ma con un fine equilibrio.
  3. Sergio Masci Cesanese dolce 2022: leggera carbonica e freschezza sottile, ha richiamato l’amarena da pasticcino.
  4. F.lli Carletti – “Lo Rosso dorge” leggera volatile iniziale, ma piacevole il finale zuccherino.

Roma: al Circo Massimo l’edizione 2024 di Vinòforum

La 21esima edizione di Vinòforum, per la prima volta ospitata nella storica cornice del Circo Massimo, ha segnato un traguardo straordinario nel panorama enogastronomico italiano. Gli organizzatori, soddisfatti dei risultati, parlano di un’edizione record che ha visto la partecipazione di 80.000 appassionati di vino e cibo, di cui oltre 19.000 erano operatori del settore.

Emiliano De Venuti, fondatore e organizzatore di Vinòforum, ha espresso grande soddisfazione per il livello qualitativo dei partecipanti: “Vinòforum 2024 ha superato tutte le aspettative. I produttori presenti, con le loro storie e prodotti eccellenti, sono stati il cuore pulsante della manifestazione. Un ringraziamento speciale va anche ai grandi chef, maestri pizzaioli, e ristoratori che hanno arricchito ogni serata con il loro talento e passione.”

La manifestazione ha visto la partecipazione di 800 cantine vitivinicole, che hanno offerto non solo degustazioni, ma anche racconti approfonditi delle proprie storie e territori. Numerosi i Consorzi di Tutela presenti tra cui: Consorzio DOC Friuli, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, e l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini. Anche i vini del Piemonte, rappresentati dal Consorzio del Barbera D’Asti e Vini del Monferrato, hanno avuto un ruolo di rilievo.

Le serate sono state animate da eventi esclusivi come le The Night Dinner, organizzate in collaborazione con La Molisana e Hendrick’s Gin, che hanno registrato il tutto esaurito fin dai primi giorni. Grande successo anche per le Pizza Dinner Gala, in collaborazione con Molino Casillo, che hanno visto protagonisti abili pizzaioli.

Un’attenzione particolare è stata riservata ai Temporary Restaurant e alle Wine Top Tasting, offrendo ai partecipanti l’opportunità di incontrare e conoscere le cantine più prestigiose, guidati dai sommelier dell’AIS Lazio. La novità di quest’anno, Casa Barolo, organizzata dalla Strada del Barolo e dei grandi vini di Langa, ha suscitato interesse, offrendo un’immersione completa nel mondo enologico piemontese.

Le masterclass curate dal Club Amici del Toscano e dalla Fondazione EvooSchool, insieme alle Chef Table di Arsial e Regione Lazio, hanno arricchito ulteriormente l’esperienza dei visitatori.

Vinòforum 2024 è stato anche teatro di importanti premiazioni: la finale de La Città della Pizza Tour Nazionale 2024 ha visto trionfare Francesco Pellegrino della Pizzeria Levante di Altamura con la sua pizza “Sinergia”. Un altro momento clou è stata l’assegnazione del titolo di Miglior Sommelier di AIS Lazio a Umberto Trombelli, delegato di AIS Latina e Consigliere Regionale AIS Lazio.

Infine, i primi Wine Digital Communication Awards hanno premiato l’eccellenza nella comunicazione digitale nel mondo del vino. Tra i vincitori, Luca Grippo (@lugrippo) per il miglior utilizzo delle foto, Andrea Zingrossi (@trotterwine) per i video sui social, Francesca Piemontese (@francescasommwine) per la miglior rubrica creativa e le Tenute Marchesi Antinori (@marchesiantinori) per il miglior digital storytelling in cantina.

Lazio: il Frascati Superiore Riserva “Sesto Ventuno” di Casata Mergè

La storia di Casata Mergè ha inizio nel 1960 con Manlio Mergè, padre di Massimiliano, quando il vino ancora si portava sfuso a Roma con il carretto. Siamo nella Denominazione Frascati, un’azienda a conduzione familiare con il supporto di uno staff di professionisti che ha permesso di conseguire obbiettivi impensabili alle origini.

Grazie all’enologo Maurilio Chioccia i loro vini sono un riferimento nel panorama enologico laziale. Con Maddalena Mazzeschi, che ne cura le relazioni con la stampa abbiamo avuto modo di approfondire la qualità dei loro prodotti visitando la cantina.

Casata Mergè è particolarmente nota per la produzione di vini bianchi come il Frascati Superiore: il risultato di una meticolosa selezione di uve Malvasia di Candia, Malvasia del Lazio, Trebbiano Toscano e Bombino Bianco. La combinazione di tecniche di vinificazione moderne e tradizionali permette di ottenere un prodotto che rappresenta l’eccellenza della tradizione enologica dei Castelli Romani.

Oltre al Frascati Superiore, la cantina produce una gamma di altri vini bianchi e rossi, tra cui un Marino DOC e un Monteporzio Catone Rosso DOC. L’Enoturismo è uno dei punti cardine di Casata Mergè. La cantina apre le sue porte ai visitatori, grazie alla ristrutturazione del casale e della grotta, offrendo la possibilità agli appassionati e professionisti del settore, di partecipare a visite guidate dei vigneti e delle cantine. Queste visite si concludono con degustazioni dei vini, accompagnate da prodotti tipici locali, permettendo ai visitatori di scoprire i segreti della produzione vinicola dei Castelli Romani e di apprezzare la bellezza e l’autenticità del territorio.

Innovazione e Tradizione nei Vigneti Sesto Ventuno

All’interno dell’azienda i vigneti ultra cinquantenari rappresentano un patrimonio inestimabile, conferendo ai vini caratteristiche uniche. Gli ettari vitati sono 25 con un’esposizione ottimale e ventilata, che riduce al minimo i trattamenti. Le piante arboree mediterranee presenti fungono da antagonisti naturali, contribuendo a un equilibrio ecologico.

Una parte del vigneto è stata sovrainnestata con cloni di Sauvignon Blanc, grazie alla presenza di stratificazioni laviche e terreno basaltico ricco di silicio, ideale per questo vitigno. Per ottimizzare il lavoro in vigna, i vigneti sono suddivisi in quadri secondo le caratteristiche geologiche del terreno. Le potature corte a speroni con il sistema GDG (Geneve Double Courtin) sono perfette per piante con gemme basali molto fertili e varietà erette.

Oggi vi presentiamo il Frascati Superiore Riserva Sesto Ventuno di Casata Mergé, un vino che incarna l’eccellenza e la tradizione vitivinicola del Lazio. La degustazione ha riunito esperti del settore, giornalisti e appassionati, tutti accomunati dal desiderio di scoprire le peculiarità di questa etichetta in una strepitosa verticale dalla annata 2022 alla 2016.

Il vino si distingue per un carattere deciso; prodotto con un blend di Malvasia Bianca di Candia e Malvasia del Lazio, rivela subito eleganza al naso, con note floreali e fruttate (frutta bianca) che si intrecciano armoniosamente a sentori di miele e spezie dolci con un finale che ricorda la mandorla. Caratteristica predominante la brillantezza del colore paglierino dai riflessi dorati, segno di una maturazione ottimale e di una cura meticolosa in cantina. Al palato, il Sesto Ventuno si presenta avvolgente e strutturato, con una perfetta armonia tra freschezza e morbidezza, e un finale lungo e persistente che lascia una piacevole sensazione di mandorla e agrumi.

Da sinistra l’enologo Maurilio Chioccia e l’autore di 20Italie Alberto Chiarenza

La vinificazione avviene in acciaio inox a temperatura controllata, seguita da un affinamento in botti di rovere francese per almeno 12 mesi, che conferisce al vino una maggiore complessità e un bouquet aromatico ricco e variegato. Maurilio Chioccia, enologo di Casata Mergé, ha spiegato durante l’evento: <<Il Sesto Ventuno è il risultato di una ricerca continua della qualità e del rispetto delle tradizioni. Ogni fase della produzione è seguita con grande attenzione per ottenere un vino che possa rappresentare al meglio il territorio>>. Con la sua eleganza e complessità, questo vino promette di essere un ambasciatore del Lazio nel mondo, rappresentando al meglio l’eccellenza e la passione dei suoi produttori.

La Regione Lazio alla 56ª edizione del Vinitaly, tra conferme e grandi novità

Nel suggestivo scenario del Tempio di Traiano in piazza Di Pietra, sede della Camera di Commercio, si è svolta la presentazione della 56ª edizione del Vinitaly e del Padiglione vini Lazio. L’evento ha visto la partecipazione di illustri personaggi del mondo del vino e delle Autorità della Regione Lazio, che hanno evidenziato le importanti novità che caratterizzeranno gli stand delle aziende vinicole laziali. Moderato da Angelo Mellone, Direttore di RAI Intrattenimento Day Time, l’intervento del Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, è stato teso a sottolineare gli investimenti significativi per valorizzare il vino laziale nel panorama nazionale e internazionale. Federico Bricolo, Presidente di Verona Fiere Spa, ha infine elogiato il Padiglione Lazio come uno dei più suggestivi della manifestazione.

Il Commissario Straordinario di ARSIAL, Massimiliano Raffa, ha invece evidenziato l’impegno dell’Agenzia nel portare la regione ai vertici del settore vinicolo, con particolare attenzione alla realizzazione del Padiglione, caratterizzato da elementi architettonici che richiamano l’acquedotto romano, conferendo ad esso eleganza e solennità uniche.

Alessandro Scorsone, Sommelier e Cerimoniere di Stato, ha evidenziato la necessità di valorizzare adeguatamente i vini romani e laziali all’interno del settore della ristorazione, suggerendo un cambio di regole per garantire loro il giusto risalto. Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare, e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, hanno elogiato il lavoro svolto fino a oggi nel settore vitivinicolo laziale, sottolineando le prospettive di crescita significative fondate su un modello di qualità che valorizza la diversità e la ricerca della perfezione. La partecipazione della Regione Lazio al Vinitaly fa parte di una strategia più ampia di valorizzazione, il “Modello Lazio”, che mira a promuovere la regione come punto di riferimento per l’eccellenza enologica.

In collaborazione con Arsial, la Regione presenterà una collettiva di 53 realtà vitivinicole locali, un padiglione scenografico e un nuovo storytelling territoriale, confermando così il ruolo di primo piano del Lazio nel panorama vinicolo italiano. Il claim scelto per l’occasione, “Lazio. All roads lead to taste“, incarna l’invito alla scoperta delle esperienze enologiche straordinarie che la regione ha da offrire, sottolineando l’unicità di ogni viaggio intrapreso nel territorio laziale. Il nuovo storytelling propone un viaggio attraverso le eccellenze vitivinicole regionali, arricchito da un’informazione quotidiana sugli eventi in programma e sulla filiera vitivinicola locale.

In sintesi, la partecipazione della Regione Lazio alla 56ª edizione del Vinitaly promette di essere un’esperienza indimenticabile, all’insegna della scoperta e della valorizzazione delle ricchezze enologiche della regione.

Vinòforum 2024: al Circo Massimo di Roma la nuova edizione

A Roma, il palazzo situato al numero 87 di via dei Cerchi, è avvolto da una suggestiva atmosfera di mistero e incanto. Nelle immediate vicinanze di quello che si ritiene essere stato il sito del Lupercale, dove la leggenda narra che Romolo e Remo, gli eroi fondatori di Roma, furono allattati dalla Lupa, rende questa dimora un luogo intriso delle radici di un popolo che ha plasmato in modo indelebile la storia della nostra civiltà. È qui che il 29 gennaio si è tenuto l’incontro inaugurale di Vinòforum 2024, un’edizione speciale dell’evento enologico più importante della Capitale.

Vinòforum Class ha rappresentato l’antipasto perfetto per gli appassionati del vino, con l’annuncio clamoroso della nuova sede della 21ª edizione: il prestigioso Circo Massimo. Dal 17 al 23 giugno, questo monumento storico sarà il palcoscenico di uno degli eventi più attesi dell’anno.

Al saluto di Emiliano De Venuti, organizzatore di Vinòforum, è seguito quello di Alessandro Scorsone, sommelier e amico fedele della manifestazione fin dalle sue origini. Moderatore Stefano Carboni dell’Agenzia MG Logos.

<<La scelta del Circo Massimo come nuova sede di Vinòforum è il risultato di una collaborazione tra l’evento e le istituzioni locali>> ha dichiarato De Venuti <<Con oltre 40.000 imprese legate al settore enogastronomico solo a Roma, il Lazio si conferma come un hub strategico per il Made in Italy. Vinòforum non solo promuoverà le eccellenze del territorio, ma contribuirà anche a valorizzare l’offerta turistica della capitale>>.

Durante la conferenza stampa hanno preso la parola illustri rappresentanti delle Istituzioni. Massimiliano Raffa, Commissario Straordinario di A.R.S.I.A.L. – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio – ha annunciato il supporto dell’agenzia alle aziende vitivinicole del territorio.

Rodolfo Maralli, Presidente di Fondazione Banfi e Presidente di Banfi Srl, ha evidenziato il ruolo cruciale delle manifestazioni enogastronomiche nella valorizzazione delle produzioni di qualità, lodando Vinòforum per la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze del pubblico nel corso degli anni. In ultimo, Ernesto di Renzo, docente di Antropologia del Gusto all’Università di Roma Tor Vergata, ha concluso l’evento con una riflessione sull’importanza dei vigneti urbani di Roma, simbolo del legame millenario tra la Capitale e il vino.

Gambero Rosso e Osteria Fernanda insieme per il Mandrarossa on tour

Osteria Fernanda e Gambero Rosso: degustazione esclusiva con “Mandrarossa on Tour” a Roma.

L’Osteria Fernanda a Roma ha aperto le porte a un’esperienza culinaria unica, grazie al progetto Mandrarossa on Tour, frutto della collaborazione con il Gambero Rosso. Tre le cene-degustazione, due delle quali si svolgeranno a Roma e una a Milano. Per 20italie ho avuto l’opportunità di degustare una selezione dei vini più distintivi della cantina di Menfi, abilmente abbinati ai piatti creati dallo Chef Davide Del Duca.

Filosofia culinaria raffinata e sempre sorprendente. Abilità nel bilanciare sapientemente i sapori e nel presentare piatti freschi e creativi. L’ambiente del ristorante è già invitante, con un’estetica moderna, dal taglio minimalista, che richiama la tradizione avvolgendo gli ospiti con discreta cura. I tavoli posizionati di fronte alla luminosa e ampia vetrata della cucina offrono una vista coinvolgente sul lavoro della brigata, durante la preparazione delle portate.

Gambero Rosso è riuscito nell’intento ad esaltare in modo appropriato i punti di forza sia del menù che dei vini. Insieme a Lorenzo Ruggeri e Giuseppe Bonocore, ci siamo confrontati sugli abbinamenti, giudicati in sintonia per la serata. Roberta Urso, responsabile pubbliche relazioni e comunicazione di Mandrarossa, racconta la storia della cantina, una Cooperativa vitivinicola di qualità che raccoglie 160 conferitori selezionati tra i 2000 della famiglia maggiore Cantine Settesoli, con i suoi 500 ettari vitati. Studio approfondito dei terreni, basse rese e tutto il meglio della Sicilia raccolto vinificato con cura nelle bottiglie che avevo già provato in occasione dello scorso Vinitaly. Non mi resta che andare a Menfi e visitare di persona questa interessante cantina siciliana, da raccontare ancora su 20italie.

MENU E VINI IN ABBINAMENTO

  • Entrée
Selezione di finger food: Cioccolato bianco ripieno di arachidi con gel di crodino, sedano rapa con anacardi e fegatino di pollo.
  • Spuma di burro di Normandia e pane a lievitazione naturale appena sfornato.

Piccole esplosioni di sapore che stimolano l’acquolina in bocca.

Vini in abbinamento:

Calamossa Bianco Mandrarossa 2023

Metodo Charmat floreale fresco e piacevole, nota aromatica data dallo Zibibbo che bilancia

  • Antipasto
: Ostrica, topinambur fermentato olio di Perrillo e limone nero

Le note vegetali dell’olio e delle parti verdi coprivano un pochino l’ostrica

  • Calamaro, beurre blanc, cime di rapa, colatura e yuzu

Un piatto molto interessante con un trionfino di sapori giustamente dosati e bilanciati.

Vino in abbinamento:

Sicilia Urra di Mare Mandrarossa 2023 – Floreale gelsomino nella freschezza con finale sapido

  • Primo piatto: 
Tagliolino di spirulina, bottarga di tonno, finocchio e cerfoglio.

Vino in abbinamento:

Sicilia Bertolino Soprano Mandrarossa 2022


  • Secondo piatto: 
Manzo, mela cotogna, succo di pepe Sancho e olio al carbone d’erbe

Un piatto meraviglioso.

Vino in abbinamento:
 Sicilia Mandrarossa Cartagho 2020

Bella struttura, morbidezza e terziari. Forse troppo percepibile la nuance del legno.

  • Dolce: Cremino ai tre cioccolati Valrhona, latte salato e caffè.
  • Piccola pasticceria

Dolcezza bilanciata, non eccessiva ma di gran gusto. La giusta conclusione di una cena che ha sorpreso per qualità e la finezza.

Vino in abbinamento:
 Passito di Pantelleria Serapias Mandrarossa 2020.

Un passito che non stanca e invoglia alla beva, grazie alla spinta acida.

Lazio: è sempre tempo di Cesanese

Le feste sono finite da un pezzo ormai, eppure non si è mai troppo stanchi per parlare di Cesanese declinazione Docg Del Piglio

“La befana viene di notte con le scarpe tutte rotte” recitava un canto popolare, ma per gli appassionati del vino è venuta di giorno (anche se in realtà ne sono arrivate due). Il 6 gennaio 2024, il Consorzio del Cesanese del Piglio DOCG, in collaborazione con AIS Lazio, ha organizzato un evento per appassionati, operatori, stampa e Sommelier.

Il Cesanese all’Acquario Romano presentato da AIS Lazio, con la presenza del Presidente Regionale Francesco Guercilena, Angelo Petracci, Docente e Responsabile Guida Vitae Lazio, Umberto Trombelli Delegato AIS Latina,  e poi Ilaria  De Donato, Delegata AIS Fiumicino e Ostia, insieme a Sonia Scala si sono mascherate da befane aggiungendo allegria alla manifestazione.

Una manifestazione improntata sull’autoctono del Lazio che, dopo trascorsi umili, ora sta salendo alla ribalta dei vini che contano. La festa dell’Epifania è stata festeggiata dal Consorzio del Cesanese del Piglio con 13 aziende in un evento in cui il focus è stato la varietà locale tipica della Ciociaria, areale del Lazio meridionale.

Ingresso gratuito e una Masterclass tenuta da Angelo Petracci e Francesco Guercilena con la partecipazione di Pina Terenzi, Presidente del Consorzio Cesanese del Piglio, oltre che dell’Associazione Donne in Campo. Tanti gli appassionati e operatori del vino che hanno partecipato e provato i vini eleganti e serbevoli allo stesso tempo.

Le cantine partecipanti

Cantina Giovanni Terenzi

Casale della Ioria

L’Avventura

Petrucci e Vela

Pileum

Casal San Marco

Cerciole

Sbardella

Federici

Azienda Agricola Rapillo

Corte dei Papi

Marletta Teresa Maria Elena Sinibaldi

Panettone Maximo: a Roma la quinta edizione del Festival del panettone artigianale

Che Natale sarebbe senza il panettone? Nel giorno dell’Epifania, che “tutte le feste porta via”, vi raccontiamo di un evento giunto ormai alla quinta edizione: Panettone Maximo.

La città madre del panettone è indiscutibilmente Milano, anche se oggi, numerose pasticcerie d’Italia hanno sviluppato le proprie tradizioni, offrendo esperienze gastronomiche uniche che solo un panettone artigianale può regalare. Sebbene i laboratori artigianali siano stati influenzati dalle modifiche apportate ai panettoni industriali, hanno saputo preservare la nobiltà della tradizione di un tempo. Panettoni alti e bassi coesistono oggi nelle pasticcerie, entrambi distanti dalla produzione di massa. La tradizione si è evoluta, perfezionata e ha ampliato i suoi confini.

L’evento

Roma è stata il palcoscenico di una vera e propria festa per i buongustai con la quinta edizione del Festival del Panettone Artigianale, tenuta al Salone delle Fontane. Un tripudio di golosità ha invaso l’animo dei presenti, con migliaia di visitatori giunti ad assaporare le creazioni delle 42 pasticcerie e forni provenienti da diverse regioni d’Italia. Un evento organizzato da Fabio Carnevali e Stefano Albano con la collaborazione di Ristoragency e VERO Events.

Le delizie dei grandi lievitati hanno animato i banchi di degustazione, trasformando l’evento in una celebrazione gastronomica senza pari. Le pasticcerie hanno gareggiato in un prestigioso contest, mettendo in mostra la loro abilità nell’arte del panettone artigianale. Il grande trionfatore dell’edizione è stata la premiata pasticceria Vizio di Roma, che si è classificata al primo posto in entrambe le categorie regine: Miglior Panettone Tradizionale e Miglior Panettone al Cioccolato. La pasticceria ha dimostrato un’eccellenza culinaria indiscutibile, conquistando i palati dei giudici e degli appassionati presenti.

Gli spettacoli culinari hanno aggiunto un tocco di glamour all’evento, con show-cooking condotti da maestri gelatai di grido e grandi pastry Chef da noti ristoranti stellati. Le dimostrazioni culinarie hanno offerto agli spettatori un’occasione unica per apprezzare l’arte e la maestria di coloro che elevano il panettone a un’autentica opera d’arte gastronomica. Oltre ai panettoni, presenti numerose golosità come miele, dolci, birre artigianali e vino, per sottolineare l’importanza della ricchezza gastronomica che l’Italia offre in ogni festività della tradizione, con il supporto del Consorzio Tutela Roma DOC ed i vini del territorio.

L’affluenza massiccia e l’entusiasmo dimostrato dai partecipanti confermano il crescente interesse e l’amore degli italiani per il panettone artigianale. Il Festival del Panettone Artigianale si conferma così non solo come una competizione culinaria di alto livello, ma anche come un appuntamento imperdibile per gli amanti della tradizione dolciaria italiana.

I premi

Miglior Packaging

Pasticceria Panzini – Tolfa (RM)

Miglior Comunicazione Digitale

Il Frantoio – Roma

Premio del Pubblico

Spiga d’Oro Bakery – Roma

Premio Stampa Estera

Solo da Manduca – Roma

LIFE OF WINE 2023: un viaggio tra i ricordi delle annate che furono

Life of Wine 2023, atteso con fervore da appassionati e esperti di vino, ha nuovamente brillato in tutta la sua magnificenza grazie all’abile organizzazione di Roberta Perna e di Studio UMAMI. L’evento del 3 dicembre, presso l’Hotel Villa Pamphili a Roma, è stato un autentico trionfo dedicato all’evoluzione del vino nel corso del tempo.

La giornalista Roberta Perna con Alberto Chiarenza autore di 20Italie

Nonostante le sfide legate alla viabilità delle domeniche green, il pubblico ha risposto numeroso confermando che Life of Wine è ormai un appuntamento imperdibile per gli intenditori e gli amanti del vino. Al di là dei dati di affluenza e partecipazione, la manifestazione si è distinta per la sua importanza. Una giornata che ha offerto l’esperienza straordinaria di potersi immergere in una selezione di cantine degne di nota. Verticali storiche di etichette senza tempo e senza pari. c

Quest’anno, la presenza di piccoli e talentuosi produttori è emersa maggiormente, aggiungendo quel tocco di eccellenza in più. Life of Wine ha inoltre confermato che la passione per il vino è una forza inarrestabile, capace di unire intenditori, produttori e appassionati in una celebrazione unica, che continua a far brillare la cultura enologica nella città eterna.

Gli assaggi

Metodo Classico Trento DOC di Lucia Letrari “Quore”

Tra le colline a nord di Trento sorge la storica Cantina che ha scritto le prime pagine del successo del Metodo Classico di quella valle, insieme al visionario Giulio Ferrari. Il Metodo Classico Trento DOC di Lucia Letrari Quore, un Blanc de Blanc Grandi Millesimi di Chardonnay, invecchiato per 60 mesi sui lieviti ha recitato il ruolo di protagonista nel mondo degli sparkling d’autore.

La storia della famiglia Letrari è intrecciata con quella del Metodo Classico. Quore vuole essere una celebrazione di quattro annate straordinarie, dalla vibrante annata 2016 e 2015 alle più mature 2012 e 2011. Un viaggio attraverso il tempo, con i millesimi 2016 e 2015 che apportano profumi freschi e fruttati, mentre il 2012 e 2011 offrono una complessità avvolgente, arricchita da sentori di panificazione. Il colore dorato brillante si fa sempre più carico con il passare degli anni, una testimonianza dell’evoluzione e della maturità che avviene nella quiete della cantina. Ogni sorso è un’esperienza sensoriale che avvolge il palato in un abbraccio di eleganza e complessità.

La Stradina a Gattinara conquista il cuore degli esperti

In una piccola comunità ai piedi delle Alpi, cinque amici hanno trasformato il loro legame d’infanzia in un’avventura unica nel suo genere. La Stradina, così chiamata dal punto d’incontro che li ha visti crescere, è diventata il palcoscenico di un sogno condiviso: la produzione di un Nebbiolo elegantissimo.

Mario Mostini, Roberto Petterino, Prospero Biondi, Piergiorgio Cerello e Mauro Cometto, nati e cresciuti nella pittoresca Gattinara, decidono di tracciare un percorso diverso nella loro vita adulta. La decisione cruciale arriva quando, per non perdersi di vista, decidono di acquistare i vigneti di nonno Giorgio, in paese chiamato “Rusét” per via del caratteristico colore rossiccio dei capelli. Con Piergiorgio Cerello, enologo del gruppo, la squadra decide di dare vita a un vino che si distingue per eleganza, rispecchiando le caratteristiche uniche del territorio di Gattinara. Il progetto, nato dall’affetto per la terra e la tradizione, inizia a prendere forma nei vigneti acquisiti dai cinque amici di quasi un ettaro che producono circa 3000 bottiglie.

La verticale

Gattinara 2020: Un’annata che ha sfidato il caldo e la siccità, regalando un vino vigoroso con una struttura eccezionale. Un’esperienza che cattura l’anima di Gattinara.

Balós 2019 – 15°: Con l’annata calda, questo vino si presenta con forza e grande struttura. Un viaggio sensoriale che celebra la potenza del territorio.

Rusét 2009: Intensità olfattiva sorprendente, un ventaglio di aromi che incanta i sensi. In bocca, un viaggio di sensazioni uniche che raccontano la storia del 2009.

Rusét 2011: Connotazioni fresche e tanniche, note scure che dipingono un quadro gustativo raffinato. Un’annata che incanta con la sua complessità.

Rusét Cru Vigneto San Francesco, 2018 (migliore assaggio): Il culmine dell’eccellenza. Un’opera d’arte enologica che incarna il meglio di Gattinara. Un assaggio che lascia senza parole.

Rusét Cru Vigneto San Francesco, 2015 Riserva: Un inno al tempo, una riserva che racchiude l’anima di un territorio in ogni goccia. Un’annata che si fa ricordare.

Gini: storia di passione e tradizione a Soave

Nelle colline pittoresche di Monteforte d’Alpone, provincia di Verona, si snoda la storia della famiglia Gini, custode di una tradizione vinicola che si tramanda da ben 15 generazioni. Oggi Sandro e Claudio Gini guidano con passione e dedizione le sorti dell’azienda, portando avanti l’eredità vitivinicola con un tocco di innovazione e rispetto per la natura. Un tratto distintivo che rende unica la produzione Gini è la decisione pionieristica risalente al 1985 di abbandonare l’uso di anidride solforosa nella vinificazione. La vendemmia, momento cruciale nel ciclo vitale della vite, è inoltre gestita con una cura artigianale in tre periodi distinti. Questa strategia consente di vinificare uve in momenti diversi di maturazione, garantendo un perfetto equilibrio tra freschezza e grado zuccherino.

Gli assaggi

La Froscá 2021: Una sinfonia di freschezza e note floreali, con accenni di frutta a polpa bianca. Il 2021 si presenta come un’ode alla purezza e alla leggiadria, un Soave Classico DOC che incanta i sensi.

La Froscá 2019: Un frutto più maturo, ma sempre intriso di una freschezza distintiva. Profumi avvolgenti di fiori bianchi e frutta accompagnano questo vino equilibrato e delicato. Un’annata che abbraccia l’eleganza.

La Froscá 2013: Un salto indietro nel tempo rivela una leggera nota fumè. In bocca, un vino con corpo e morbidezza straordinari, impreziosito da note di miele millefiori. La perfetta armonia tra freschezza e una leggera sapidità chiude il sipario in bellezza.

Altri migliori assaggi presenti a Life of Wine

Il Colombaio di Santa Chiara – Vernaccia di Sangimignano DOCG 2016

Fontana Candida – Frascati Superiore Riserva DOCG Luna Mater 2019

Muscari Tomajoli Aita 2020

Il Borro – Toscana IGT 2016

Sergio Mottura – Tragugnano 2014

Antonelli Sanmarco – Sagrantino di Montefalco DOCG 2012