Da CRU Salumeria Alcolica una serata con i Crémant du Jura di Brut Dargent – Maison du Vigneron

Come arrivare in Campania, precisamente ad Angri, passando prima dalla Francia? Il comitato di benvenuto a questa serata speciale, organizzata da Fontanella Distribuzione e GCF Group (Grands Chais de France) – Wines & Spirits, ha preparato la dovuta accoglienza con l’eleganza che si richiedeva per l’occasione.

Da CRU Salumeria Alcolica, raffinato locale nato per abbinare a preparazioni gastronomiche invitanti vini e bolle italiane o d’Oltralpe, sono state presentate al pubblico appassionato ed agli operatori del settore del canale Ho.Re.Ca., ben 3 etichette dell’azienda Brut Dargent – Maison du Vigneron – produttrice di interessanti Crémant du Jura.

Un ringraziamento particolare a Francesca Marano e Alessandro Naccarato in rappresentanza di Fontanella Distribuzione. Non solo Champagne dunque; i francesi sono bravi anche nel segmento delle bevute più facili dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, che non significa però qualità inferiore. Certo la presa di spuma dura volutamente qualcosa in meno rispetto al Méthode Champenois tradizionale. I territori non godono di quella vocazione storica rispetto ai distretti blasonati; eppure assaggiare oggi un Crémant, che sia d’Alsace, de Bourgogne, de Limoux, du Jura, de Bordeaux, de Loire e de Die dalla Clairette, richiede l’attenzione che si rispetta per un prodotto dotato di eleganza e gusto.

Alcune norme tecniche concernono l’espressione stessa di Crémant, oggi è ammessa solo per i vini spumanti di qualità, bianchi o rosati, DOP o IGP prodotti in un paese comunitario a condizione che: il termine venga indicato in etichetta con il nome dell’unità geografica che è alla base della zona delimitata di produzione della DOP o della IGP del paese di produzione; le uve siano vendemmiate a mano; il vino sia prodotto con mosto ottenuto dalla pressatura di grappoli interi o diraspati e la quantità di mosto ottenuto non deve superare 100/150 kg di uva; il tenore massimo di anidride solforosa non sia superiore a 150 mg/l ed il tenore di zuccheri sia inferiore a 50 g/l.

La degustazione

Cominciamo dal Blanc de Blancs – Chardonnay – dalla buona cremosità e scia minerale che accompagna il sorso dall’inizio alla fine. Sensazioni agrumate di pompelmo e mela golden scivolano dolcemente su erbe officinali e sfumature saline nel finale.

Il Rosé da Pinot Noir in purezza ha carattere, con le tipiche note selvatiche del varietale, unite a litchi, ribes rosso e garriga mediterranea. Non lunghissimo e meno stuzzicante del campione precedente.

Terminiamo il percorso con “ICE” Demi-Sec dove ritorna la vibrazione dello Chardonnay, quasi citrina e gessosa con una chiusura su miele di millefiori ed idrocarburo. La dolcezza è un concetto fuori dagli schemi per i “cugini” francesi, così come la ricerca spasmodica tutta nostrana della massima secchezza di bocca, proposta a qualsiasi latitudine e con qualsiasi uva.

Con i Méthode Tradittionelle la concentrazione del produttore è incentrata, invece, unicamente sul concetto della perfetta piacevolezza, mista tra avvolgenze e tensioni verticali. Praticità efficace… senza troppi turbamenti.

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Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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