Anteprima 2020 del Montefalco Sagrantino: l’analisi di Adriano Guerri nei suoi migliori assaggi

Nel ridente Borgo di Montefalco (Pg), il 12 e 13 giugno è andata in scena “A Montefalco”, anteprima dei vini del territorio, in degustazione vi erano:  Montefalco Grechetto Doc, Montefalco Bianco Doc, Spoleto Trebbiano Spoletino Doc, Montefalco Rosso Doc, Montefalco Rosso Riserva  Doc, Montefalco Sagrantino Docg e Montefalco Sagrantino Passito Docg.

Per il Montefalco Sagrantino gli occhi erano puntati sull’annata 2020, alla quale sono state attribuite 5 stelle con un punteggio di 96/100

La 2020 è stata un’annata piuttosto regolare, la primavera soleggiata, ricordiamo nostro malgrado a causa dell’emergenza Covid-19 rinchiusi in casa.  L’estate è stata calda e caratterizzata da frequenti piogge, soprattutto nel mese di settembre, pertanto le viti non sono mai andate in sofferenza idrica.  Le uve in cantina sono arrivate sane e con maturazioni ottimali, anche se la varietà Sagrantino raggiunge la maturazione tecnologica e fenolica più tardi rispetto ad altre allevate in loco.

Nel calice si riscontrano vini dotati di una spiccata freschezza, con tenore alcolico alto e di buona struttura. Il Montefalco Sagrantino Docg, viene prodotto oltre al comune di Montefalco, nei comuni di Bevagna,  Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria e Castel Ritaldi, pertanto esistono delle condizioni pedoclimatiche diverse, le basse rese per ettaro ne fanno un vino di qualità,  annoverato nella cerchia dei grandi e longevi vini rossi italiani.

A livello sensoriale: è di un bellissimo colore rosso rubino intenso e impenetrabile, al naso emana sentori  di ciliegia,  frutti di bosco,  china, cacao, anice stellato e pepe nero, al gusto è avvolgente con tannini esuberanti, ma setosi, la persistenza aromatica è lunga. Molto godibile sin da adesso, ma con ottime prospettive in termini di evoluzione.

I Montefalco Sagrantino 2020 degustati alla cieca in Sala Consiliare in ordine di gradimento

Arnaldo Caprai 25 Anni
Briziarelli
Montioni
Romanelli Terre Cupa
Tabarrini Il Bisbetico Domato
Tenute Baldo Preda del Falco
Tenute Lunelli Tenuta Castelnuovo Carapace
Valdangius
Antonelli Sanmarco
Arnaldo Caprai Valdimaggio
Arnaldo Caprai Collepiano
Bocale
Di Filippo
Di Filippo Etnico
Goretti
La Veneranda
Le Thadee Carlo Re
Lungarotti
Scacciadiavoli
Tabarrini Campo alle Macchie
Tabarrini Campo alla Cerqua
Terre De’ Trinci
Terre Di San Felice
Terre Di San Felice Vinum Dei
Agricola Mevante

Umbria: la visita da Fattoria ColSanto della famiglia Livon nello storico borgo di Bevagna

Da Fattoria ColSanto si arriva percorrendo un lungo e suggestivo viale di cipressi, disposti in duplice filare, che anticipa lo charme della Tenuta. Siamo nel centro dell’Umbria nello storico borgo di Bevagna, a pochi passi da Montefalco. 

La Storia

Nel 2001 l’azienda è stata acquisita dalla famiglia Livon, che ha subito iniziato a restaurare i ruderi del vecchio casale risalente al 1700, impiantando nuovi vigneti ad alta intensità. L’etimologia del nome deriva proprio da Colle, posta sulla sommità della collina di fronte ad Assisi, terra di Santi.
La proprietà ha un’estensione vitata di oltre 20 ettari, attorno alla nuova cantina, ove affondano le radici di varietà, quali, Sagrantino, Sangiovese, Montepulciano e Merlot e un appezzamento di tre ettari di Trebbiano Spoletino non lontano dalla fattoria. La “patria enologica” del Montefalco Sagrantino, il cui vino può a buon diritto essere considerato una perla enologica italiana sia nella versione secca sia passito. La struttura mette a disposizione ai propri clienti 12 eleganti camere ricavate nella vecchia villa padronale.

Fattoria ColSanto è immersa in uno scenario incantevole, dove la nutrita presenza di vigneti e uliveti ne fanno un territorio di straordinaria bellezza che cede il passo ai rilievi del Monte Subasio con cime innevate in questo periodo. La visita è iniziata dalla panoramica terrazza che offre una vista di ineguagliabile bellezza, dalla quale si vedono in lontananza Assisi, Spello, Trevi e Montefalco. Poi dritti in cantina, tra barriques, botti di varie dimensioni e anfore, a seguire degustazione dei vini anche dell’azienda friulana accompagnati da prelibatezze locali.

I Vini degustati

Fenis Livon – Ribolla Gialla Metodo Martinotti – Paglierino con riflessi verdolini, dal perlage fine e persistente. Note di fiori di camomilla, pera e pasticceria da forno, dal gusto fresco, sapido e lungo.

Collio Doc Chardonnay 2021 – Livon – Paglierino brillante, naso di mela, ananas, banana, pesca, nocciola e crosta di pane. Avvolge e persiste al palato con freschezza che stimola il sorso.

Collio Doc Friulano Manditocai 2021 – Livon – Riflessi dorati, sprigionante note floreali di pesco, frutta tropicale e noce moscata. Sorso ricco, avvolgente e vibrante.

Cantaluce Umbria Igt 2019 – ColSanto – Trebbiano Spoletino – Riflessi dorati,  con sentori di mela, pera, melone, frutta tropicale e erbe aromatiche. Fresco, rotondo e leggiadro.

Montefalco Sagrantino Docg ColSanto 2016 – Rubino profondo, emana note di marasca, melagrana,  mora, prugna, tabacco e spezie orientali. Grip tannico poderoso, ma setoso, avvolgente e duraturo.

Montarone Passito Umbria Igt 2016 – ColSanto – Sagrantino – Anch’esso rubino profondo, sentori di lavanda, confettura di more, ciliegie sotto spirito e prugne secche. Vino delicato ed appagante.

“A Montefalco” 2023: seconda giornata di assaggi

Redazione

Vi abbiamo raccontato ieri le nostre impressioni sull’annata 2019 in anteprima del Montefalco Sagrantino – Anteprima Montefalco Sagrantino 2019: le nostre considerazioni

Oggi proseguiamo negli assaggi delle etichette in commercio, parlando delle altre tipologie: Spoleto Trebbiano Spoletino, Montefalco Rosso, Montefalco Rosso Riserva, Montefalco Sagrantino Passito.

Troppo esigui ed eterogenei i campioni di Montefalco Grechetto e Montefalco Bianco per poter esprimere un giudizio complessivo. Sulla prima tipologia vogliamo indugiare, con la speranza che non venga lentamente dimenticata la varietà a bacca bianca qui da sempre presente e capace di offrire, con le giuste attenzioni, prodotti di ottima qualità e serbevolezza. Adesso l’attenzione è puntata tutta sul Trebbiano Spoletino (o “Spoletino”) e le sue declinazioni, ma un faro sul Grechetto deve restare debitamente acceso.

Per quanto concerne lo Spoleto Trebbiano Spoletino, evidenziamo un sostanziale allineamento nel gusto e nelle identità proposte. Rispetto al passato sembra esserci maggior consapevolezza del potenziale di tale varietà duttile dotata di acidità spiccata. La strada è ancora lunga da percorrere e non mancheranno ostacoli; restiamo comunque fiduciosi dopo aver effettuato l’assaggio dei campioni in lista.

Spoleto Trebbiano Spoletino: i migliori assaggi senza ordine di preferenza:

Annata 2022

  • Bocale
  • De Conti – “Rovicciano”
  • Pardi

Annata 2021

  • Antonelli San Marco – “Trebium”
  • Ilaria Cocco – “Avventata”
  • Le Cimate
  • Cantina Ninni – “Poggio del Vescovo”
  • Romanelli – “Le Tese”
  • Valdangius – “Campo de Pico”

Montefalco Rosso resta un emblema, se non altro per l’uso del Sangiovese in abbinamento al Sagrantino. Un connubio intrigante ove il primo prende la sua personale rivincita sullo storico attore del territorio. Gli assaggi hanno dimostrato minor uniformità rispetto al passato, forse condizionati dalle vintage della pandemia, che hanno creato non pochi problemi all’intero mercato dei vini verso i canali della ristorazione e delle enoteche. L’impressione finale è quella di prodotti che non sempre si concentrano sulla piacevolezza di beva, ma talora volgono su sensazioni verticali e puntute nella trama tannica, da aspettarsi più dalle versioni “Riserva”.

Montefalco Rosso: i migliori assaggi senza ordine di preferenza

Annata 2020

  • Antonelli San Marco
  • Di Filippo
  • Goretti – Fattoria Le Mura Saracene
  • Scacciadiavoli
  • Tenute Lunelli – Tenuta Castelbuono – “Zigurrat”
  • Tenute Baldo
  • Terre di San Felice

Annata 2019

  • Benedetti & Grigi – “Attunis”
  • Dionigi
  • Romanelli – “Capo de Casa”

Annata 2018

  • Ilaria Cocco – “Camorata”
  • Tabarrini – “Boccatone”

Montefalco Rosso Riserva: i migliori assaggi senza ordine di preferenza

Annata 2019

  • Lungarotti
  • Terre de’ Trinci

Annata 2018

  • Fongoli – “Serpullo”
  • Moretti Omero – “Faccia Tosta”

Annata 2017

  • Tenuta di Saragano – “Saragano”

Annata 2016

  • Adanti
  • Terre de la Custodia – “Rubium”

Ultime considerazioni per la tipologia Montefalco Sagrantino Passito. Denominazione che porta con sé il ricordo di ciò che ha rappresentato il Sagrantino nei secoli: il vino dolce delle feste e dei momenti felici a casa con i parenti. Complice le modifiche degli stili di vita e delle abitudini alimentari del consumatore medio, quasi tutti i passiti italiani stanno soffrendo i cambiamenti del mercato. Il Montefalco Sagrantino Passito non è da meno, ma i pochi produttori che mantengono viva la tradizione realizzano piccoli capolavori enologici, caratterizzati da mordenza tannica che lascia vieppiù indietro eventuali sensazioni troppo morbide fornite dal residuo zuccherino.

Montefalco Sagrantino Passito: i migliori assaggi senza ordine di prefenza

Annata 2018

  • Scacciadiavoli
  • La Veneranda
  • Arnaldo Caprai

Annata 2017

  • Briziarelli
  • Antonelli San Marco

Infine, comunichiamo la valutazione complessiva dell’annata 2019 del Montefalco Sagrantino, che ha raggiunto il massimo riconoscimento di 5 Stelle e ben 95 punti in centesimi. Un risultato che dimostra la crescita complessiva dell’areale, da perpetrarsi nel futuro senza passi falsi e senza dimenticare nessuna delle espressioni territoriali. Complimenti anche al giovane e già preparatissimo sommelier A.I.S. Andrea Gualdoni, per aver conseguito il titolo di Ambasciatore del Sagrantino 2023.

Anteprima Montefalco Sagrantino 2019: le nostre considerazioni

Redazione

“A” come Anteprima, quella di Montefalco Sagrantino 2019.

Vino che vive un momento di rinascita stilistica ormai consolidata e lunga come la scia delle comete nel firmamento. In tale contesto appare più che naturale la discontinuità tra vendemmie differenti, con una 2019 in grande spolvero.

Non solo: il Sagrantino ci ha abituato a non demordere mai, neppure negli anni difficili, proprio come la tenacia dei suoi produttori. Lo scorrere delle lancette ed il riposo in bottiglia, possono cambiare radicalmente le carte in tavola, con sorprese positive nel riassaggiare i campioni valutati nelle precedenti edizioni.

È il caso di alcune 2017 finalmente dome nella parte tannica irsuta, amplificata nelle asperità da una stagione estiva calda e siccitosa. Trovandole nel calice oggi, dimostrano quanto la varietà sia unica nel panorama enologico italiano (e mondiale), garantendo sempre il suo marchio di fabbrica a base di succo di more e spezie scure suadenti, pur nella compressione dell’allungo finale.

Tecnicismi che lasciano il tempo che trovano… Celebriamo i nuovi arrivi targati 2019, caratterizzati dall’elegante profilo aromatico nella maggioranza dei casi e da una bevibilità ed immediatezza simbolo del sentiero intrapreso dai vitivinicoltori di Montefalco nel presentare, a operatori e stampa di settore, prodotti espressivi e di buona qualità.

Ecco l’elenco dei migliori assaggi valutati sui 24 campioni presenti di Montefalco Sagrantino 2019, elencati singolarmente senza ordine di preferenza:

  • Antonelli San Marco – Montefalco Sagrantino
  • Romanelli – Montefalco Sagrantino “Medeo”
  • Valdangius – Montefalco Sagrantino “Fortunato”
  • Agricola Mevante – Montefalco Sagrantino
  • Tabarrini – Montefalco Sagrantino “Campo alla Cerqua”
  • Arnaldo Caprai – Montefalco Sagrantino “Collepiano”
  • Arnaldo Caprai – Montefalco Sagrantino “Valdimaggio”
  • Tenute Lunelli – Tenuta Castelbuono – Montefalco Sagrantino “Carapace”
  • Moretti Omero – Montefalco Sagrantino “Vignalunga”