Vero Omakase Rooftop: tra sashimi, nigiri, gunkan, wasabi… e cultura del Sol Levante

Il sushi master Gilberto Silva crea un viaggio nei sapori e nelle tradizioni più autentiche del Giappone. 

Quante volte avete pronunciato le parole “mi fido di te”? Il contesto davvero particolare del Vero Omakase Rooftop, all’interno del Ro World di Nola (NA), rischia di rappresentare un nuovo modo di affidarsi totalmente nelle mani di qualcuno.

La cosa più bella è la mancanza di un reale vincolo di parentela se non “temporaneo”: giusto il tempo, infatti, di sedersi al banco dello chef, in attesa di essere stupiti dalle tante preparazioni ideate ogni sera da Gilberto Silva.

Il concept stesso di sushi (nel termine ampio di piatti tipici a base di pesce crudo, alghe, uova, riso e condimenti) viene ridisegnato sulla base delle usanze orientali, nel rispetto delle rigide normative alimentari europee. Una differenza anzitutto nel metodo di lavorazione e conservazione, che in Italia prevede l’obbligo del passaggio in abbattitore per evitare pericolose contaminazioni parassitarie.

Nel Paese del Sol Levante, invece, si pratica l’immediata sfilettatura del pescato, preceduta dall’eviscerazione ed eventuale marinatura con limone. La temperatura di servizio delle pietanze è però identica per entrambe le realtà, compresa tra 3 e 9°C atta a garantire la massima qualità del prodotto.

Parte da qui il viaggio tra i sapori e i ricordi di Gilberto Silva, originario del Brasile e divenuto amante di tutto ciò che riguardi l’Oriente. Un’esperienza riversata ai clienti finali, sulla relazione diretta tra chef ed ospite, che siede in prima fila per ascoltare, osservare e gustare. Nella formula Omakase (traduzione “mi fido di te”), le preparazioni vengono eseguite e raccontate davanti all’avventore, con un massimo di sei persone per volta di fronte allo chef.

Al Vero Omakase Rooftop è comunque possibile optare per i tavoli in sala ed ordinare à la carte :sono disponibili 20 coperti interni e 40 in terrazza. Il maître Roberto Tanzi ed il sommelier Giuseppe Bonomo riescono ad intercettare le varie esigenze gastronomiche esaltando al meglio l’experience.

I protagonisti, le selezioni del pescato proveniente da tutto il mondo, vengono presentate all’interno di una scatola di legno quasi un dono ed un segno di rispetto per i presenti. Da lì sono giunte le ricette per noi della stampa, presenti la sera del 10 luglio grazie all’abile organizzazione della giornalista Nadia Taglialatela. Un momento di riflessione su quanta fretta abbiamo spesso in un istante che dovrebbe essere di gioia e d’attesa come il piacere di acculturarsi a tavola.

Scampi freschi, gamberi di Mazara del Vallo, trilogie di tonno, capesante del Canada, ricciole e ricci di mare giganti del Giappone. E poi ancora dentici, orate, polpo di Spagna e persino il Wagyū la carne più pregiata di sempre, proprio per non farsi mancare nulla.

Il lungo percorso ha inizio prima dal “cotto”, con un bao di kebab di tonno, spezie orientali, cipolla al lampone e crema acida, saporito al punto giusto. Si vira rapidi sulle specialità del pesce crudo, con carpaccio di rombo in salsa ponzu (soia e agrumi), erba cipollina e uova di trota salmonata con polvere di peperoncino togarashi molto delicata.

Una pausa fatta dal Tamagoyaki, la frittata in padella quadrata con soia e brodo dashi composto da alga kombu e katsuobushi per poi assaggiare i vari Sashimi: di tonno, ricciola di Hokkaidō, polpo verace e salmone delle isole Faroe con foglia di wasabi.

Proseguiamo con una tartare di scampo affumicato, con olio yuzu, zenzero fresco, uova di pesce volante e foglio d’oro a 24 carati da lasciare i commensali senza parole. I ravioli di gambero rosso di Mazara del Vallo anticipano il Kobe in salsa demi-glace cotto a bassa temperatura per 72 ore.

E adesso il momento clou con i Nigiri proposti da branzino giapponese, capasanta del Canada, gambero e sgombro, per concludere con un Gunkan di riccio di mare gigante ed una tagliata di Wagyu affumicata. Abbinamento cocktail-list personalizzato, coordinata dal giovane bartender Antonio Onorato, dove spicca un gustoso Bloody Mary al caramello salato.

Giuseppe Tufano, ideatore e proprietario di Ro World e del Vero Omakase Rooftop, esprime così la sua soddisfazione per il premio ricevuto dal Gambero Rosso con le “Tre bacchette” nella Guida Sushi 2025

<<È un premio che ci lusinga tantissimo. Il fatto di essere in Campania per me non ha mai significato proporre soltanto tradizione regionale. Qui da noi arrivano persone delle più diverse tipologie e provenienze:  italiani, stranieri, manager, appassionati, visitatori di passaggio. Sentivo il bisogno di far sentire accolto ciascuno di loro.  Poi c’è stato l’incontro con un maestro sushi del calibro di Gilberto Silva e  l’opportunità di porci in maniera ancor più internazionale e dinamica:  anche il mondo gastronomico giapponese, quello autentico, qui ha trovato lo spazio che merita.  Con eleganza e cura dei particolari, com’è nel nostro stile>>.

Vero Omakase Rooftop

(all’interno di Ro World)

Km 50, SS7bis, 80035 Nola NA

aperto a cena, dal lunedì alla domenica – È richiesta la prenotazione

+ 39 349 888 6066

www.roworldexperience.com/vero/

La “Yellow Night” da Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel inaugura la stagione estiva nella divina Costiera

Esistono pochi posti al mondo dove il sapore della pizza incontra la suggestione di atmosfere uniche ed incantevoli e la Costiera Amalfitana è certamente in cima alla classifica. Ma se il matrimonio tra la tonda mediterranea viene officiata dal maestro Gino Sorbillo presso La Locanda della Canonica dell’Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel, la celebrazione non può che essere esclusiva e dal tocco decisamente glamour.

Di pizzerie in location mozzafiato ce ne sono tante al mondo, a dimostrazione del fatto che la pizza è la perfetta ambasciatrice della Dieta Mediterranea persino nella sua versione più elegante e gourmet, ma gustarne una all’interno di un monastero risalente al 1212, dalle mani di Gino Sorbillo tra i più iconici maestri pizzaioli, e godendo della vista mare sul Golfo di Salerno, non ha prezzo. Neanche mangiarla sul rooftop del grattacielo più alto del mondo sarebbe lontanamente equiparabile ad un’esperienza così profonda e rara.

La Locanda della Canonica è il pizza outlet di Gino Sorbillo, incastonata in uno dei luoghi simbolo di quella che un tempo è stata una delle quattro Repubbliche Marinare, sorto ad Amalfi nel XIII secolo e sovrastante il borgo marinaro dal colle Falconcello, antico crocevia sui traffici marittimi verso l’Impero Bizantino, Alessandria d’Egitto e l’India. La serata del 22 giugno scorso ha costituito un’esperienza davvero profonda: paesaggio, cultura ed enogastronomia, uniti all’istrionica giovialità di Gino Sorbillo, disponibile e cortese verso tutti gli ospiti.

Accompagnati dal personale cortese ed estremamente specializzato nell’arte dell’accoglienza è stato difficile resistere all’invito di esplorare la struttura nel suo cuore: le mura originarie dell’antico cenobio fondato dal cardinale Pietro Di Capua nel XIII secolo, prima ad uso dei monaci cistercensi e poi, nel 1583, affidato alle cure dei frati Cappuccini. La suggestione è forte nell’attraversare il complesso monumentale di San Pietro della Canonica, apprezzandone la struttura primigenia in stile arabo-normanno con il chiostro e l’antro naturale, scavato dalla forza del mare, per non parlare della chiesetta dedicata a San Pietro de Toczulo, con le sue vestigia e l’odore di incenso, in cui si officiano ancora cerimonie religiose. Percorriamo adesso il cammino a ritroso e poi la passeggiata dei monaci medievali, per raggiungere gli altri ospiti e celebrare i sapori di un menu che ha lasciato il segno.

Il Maestro Gino Sorbillo

La montanarina con pomodoro, parmigiano e basilico mette subito allegria assieme alle bollicine brut da metodo classico “Alta Costa”, con uve Biancazita e Biancatenera, di Tenuta San Francesco, briose e sapide, ma i fan della ”bionda” non hanno saputo resistere alle lusinghe della birra Ravello. A seguire una freschissima e delicata insalata di gamberi con cuore di insalata e maionese piccante, poi tartare di tonno rosso, pomodori secchi e olive e caponata napoletana con mozzarella di bufala e pomodori, fiori di zucca ripieni di ricotta e basilico, peperoni ripieni con capperi e olive taggiasche e crostini con burrata e zucchine alla scapece. Insomma, le danze si sono aperte con sapori autentici e combinazioni molto interessanti e qualcuno ha pensato bene di ballare con il cocktail di accompagnamento a base di Malfy gin, non a torto, mentre altri andavano di bolla con il rosato, ancora inedito, a base di uve Tintore della Tenuta San Francesco.

I tagliolini di limone sfusato amalfitano preparati dinanzi agli ospiti dallo Chef Resident Claudio Lanuto, hanno costituito un inno alla solarità della bella Costiera e un degno preludio alle pizze del maestro Sorbillo.

Chef Claudio Lanuto

Si parte con la Convent Pizza, con impasto di grani italici, crema di fiori di zucca, provola, alacce, terra di olive nere e zest di limone. Si prosegue con la Yellow Pizza, a base di crema di pomodorini gialli, fior di latte, chips di zucchine e provolone del monaco. Sempre preparata da Gino Sorbillo, arriva la Fresca Fresca, una focaccia fatta con mozzarella di bufala, pomodoro cuore di bue, bresaola di bufala e misticanza dell’orto. Tra gli invitati, qualcuno si è divertito a preparare la pizza assieme al Maestro Sorbillo, ben felice di condividere alcuni “trucchi del mestiere”. Il secondo piatto di pesce spada, melanzane e mozzarella ha anticipato l’ultima portata, costituita da totani e patate. C’è chi ha optato per un Tramonti bianco doc e chi per la versione in rosso, rispettivamente a base di Falanghina, Pepella e Biancolella, quindi di Aglianico, Tintore e Piedirosso, sempre di Tenuta San Francesco.

Hanno vinto entrambi gli abbinamenti, ma tutte e due le fazioni, poi, sono state sopraffatte dal buffet dei dolci con le delizie tipiche della pasticceria campana. Serata da ripetere assolutamente, sulle note briose di una serata estiva indimenticabile.

Le prossime date imperdibili per la Yellow Night: 12 luglio, 17 agosto, 16 settembre e 12 ottobre.