Locanda San Cipriano ad Atena Lucana (SA): sapori e passione sono da sempre ingredienti giusti

di Luca Matarazzo

Mi son chiesto spesso, nei lunghi viaggi in giro per l’Italia a scoprire realtà enogastronomiche degne di nota, quale fosse il segreto della cucina tale da toccare le corde del cuore e lasciare un ricordo indelebile.

Si sente parlare ovunque del concetto di gourmet: se chiedessimo – in un sondaggio pubblico – cosa significhi esattamente, otterremmo migliaia di punti di vista differenti. E lo stesso accadrebbe, ne sono certo per esperienza vissuta, ad un consesso di esperti di settore individuati tra chef e giornalisti.

Ciò succede perché il termine gourmet nella ristorazione ricalca le medesime, ampie considerazioni di terroir per un vitivinicoltore. Materie prime, cura e attenzioni per i dettagli e, naturalmente, la mano dell’uomo nel compiere quel gesto di amore e coesione tra le varie componenti.

Proprio quanto avviene alla Locanda San Cipriano ad Atena Lucana (SA), da Antonio e Sandra, uniti nel lavoro e nella vita. Il modo giusto per segnare il passo nel vasto mondo della cucina a chilometro zero, ove abbonda, dobbiamo dirlo a malincuore, anche tanta improvvisazione.

Appena varcato la porta d’ingresso del loro locale, accogliente e familiare, la sensazione immediata è stata un’intimità rassicurante per gli aromi che provenivano dalle pietanze in preparazione. Un momento nel quale poter aprire la mente, veicolando all’interno le parti più belle dell’arte del cibo.

Il menu era, punto per punto, come nelle migliori attese. Una vasta scelta di baccalà in diverse cotture, quasi il ricordo dei pranzi delle feste a casa con i parenti, a cui non abbiamo potuto esimerci dall’assaggio. E ancora: la pasta fresca fatta a mano e la guancia di vitello brasata cotta a bassa temperatura che non conosce stagioni.

L’antipasto prevedeva del baccalà fritto delicatissimo, accompagnato da peperone crusco sbriciolato, tipico delle ricette lucane. Seguono fiori di zucca che in queste zone si mangiano al naturale, fritti senza ripieno di mozzarella o ricotta. Terminiamo gli antipasti caldi con un filetto di baccalà con uvetta sultanina e alloro, simbolo della tradizione di Antonio e Sandra.

Commoventi e originali anche le proposte dei primi, scelte tra i ravioli ripieni di baccalà o la carbonara di baccalà con i suoi ciccioli.

Su quest’ultima scelta, le lavorazioni sono state molteplici per calibrare la densità dell’uovo e la croccantezza del cicciolo di pesce. Originalità, passione, sapore, ingredienti perfetti in ogni campo.

Chiudiamo in dolcezza con i dessert e precisamente il maritozzo, scelto sia nella versione classica che ai frutti di bosco. Altra abilità dello chef Antonio Giordano nel ricreare le emozioni di un tempo, quando la vita non era solo una corsa infinita.

Buona la carta dei vini con etichette facilmente abbinabili alle scelte gastronomiche. Non solo Locanda, ma anche forno con corsi sui lievitati e una piccola acetaia certificata, vera rarità per il Sud Italia.

Sandra Pellegrino

Siamo ancora sicuri di cosa significhi davvero essere gourmet?

Locanda San Cipriano

Via Serrone – Atena Lucana (SA) 84030

info@locandasancipriano.it

0975 511447

Ristorante “La Loggetta” a Cortona: dove i sapori nascono ancora dalla semplicità

di Luca Matarazzo

Incontrare la splendida coppia costituita da Marco Frigoli e dalla moglie Lara del “Ristorante la Loggetta” a Cortona ti lascia davvero un sorriso sul volto e tanto ottimismo per il futuro.

Non siamo più abituati a prendere il giusto tempo delle cose, soprattutto non siamo abituati a goderci il nostro tempo libero senza pensare ad ossessioni e frenesie quotidiane.

La squadra al completo del Ristorante La Loggetta

Dunque, perché non sostare per un momento nella bellissima Cortona, magari durante la manifestazione Chianina & Syrah di cui abbiamo già scritto al link Cortona: Chianina & Syrah 2023 – alcuni spunti di riflessione. E perché non visitare un locale unico nel suo genere, dotato di quello charme che solo le mani ed il gusto di una donna coinvolgente e dinamica come Lara Sonnati poteva attrezzare.

La saletta interna

In cucina lo chef Marco Frigoli propone il giusto compromesso tra sapori innovativi e tradizioni sovrane, comprese le pietanze a base di cacciagione. La sala è curata con gentilezza e professionalità da Alessandro Faralli e la carta dei vini resta compito del giovanissimo sommelier Dario De Pergola, che vanta già un pedigree di tutto rispetto nei resort di alta gamma.

L’esterno con vista sulla piazza

Non possono, infatti, mancare le presenze delle piccole cantine locali produttrici di Syrah. In fin dei conti, in quest’angolo di Toscana a pochi passi dal Lago Trasimeno, il tempo sembra essersi fermato come le lancette di un orologio.

Il vino

Durante le splendide serate estive è possibile godere dei tavoli all’aperto, nonché di un esclusivissima depandance adibita a momenti davvero speciali, con un tavolino riservato in stile Romeo e Giulietta, affacciato direttamente sulle stradine del borgo e su Piazza di Pescheria.

La dependance

Le ricette proposte lasciano il segno, ben rappresentate da una scelta a menu non troppo ingombrante od impegnativa, tra i classici antipasti a base di salumi e formaggi toscani, o la tartare di Chianina Dop eseguita semplicemente da manuale con capperi e acciughe.

La tartare

O quelli cotti come il carciofo fritto ripieno con parmigiano e petali di tartufo nero, dove la parte saporita e gustosa della farcia al centro compensa le classiche aromaticità dell’ortaggio e del tartufo man mano che ci si avvicina al gambo.

Il carciofo ripieno

Parlavamo di selvaggina ed allora l’occhio va subito alle pappardelle ruvide al ragu di cinghiale od alla pernice in due varianti: al forno e spadellata. Piatti sempre rari da trovare nei ristoranti, che obbligano chi li cucina alla massima attenzione, schivando i facili errori in agguato. La pernice è tenera, per nulla spinta verso le parti selvatiche e cotta alla perfezione.

La pernice in due varianti

Non potevamo mancare una degna chiusura in dolce, con un dessert composto da cheesecake utilizzando i formaggi dell’azienda De’ Magi di Andrea Magi, straordinario produttore ed affinatore pluripremiato di Castiglion Fiorentino (AR). Accompagna il tutto una delicata salsa alle fragole, per un finale da grande soirèe.

La cheesecake con salsa alle fragole

Il menu è soggetto a periodici cambiamenti, in base alla stagionalità delle materie prime. Cortona merita una sosta d’autore al Ristorante La Loggetta. Storia, cultura ed esperienze enogastronomiche nel cuore della Valdichiana.

Ristorante La Loggetta

Piazza Pescheria 3
52044, Cortona (AR)

+39 0575630575

info@laloggetta.com

Aperto a pranzo e a cena – chiuso il mercoledì

Anteprime di Toscana: Vino Nobile di Montepulciano – un viaggio ai confini del gusto

di Alberto Chiarenza

Anteprime di Toscana: Vino Nobile di Montepulciano 

Sono le otto del mattino, autostrada del Sole, l’aria è frizzante e il traffico scorrevole. Sto per immergermi tra le splendide colline senesi. Tutto è fermo, tenui i colori e sinuose le linee del paesaggio. Curva dopo curva la sensazione di benessere mi assale e riempie l’anima delle stesse sensazioni, sin da subito. La mia direzione? Montepulciano. 

Il borgo toscano in provincia di Siena è celebre per il suo Vino Nobile di Montepulciano, uno dei più pregiati della Toscana.

Attraversare l’antica porta in pietra, per poi arrampicarsi sulle viuzze ripide piene di negozi, bar e botteghe, fino ad arrivare alla Piazza Grande: qui il tempo sembra si sia fermato al Rinascimento. Nel centro storico i palazzi con le famose cantine sotterranee pronte ad accogliere sia il turista, che il semplice appassionato di vino, mostrando i propri tesori fatti di antiche botti e di memoria liquida. Luoghi che lasciano a bocca aperta! Vorrei rimanere qui, sembra proprio il posto adatto a me…

Ma non c’è tempo da perdere, alla Fortezza Medicea sta per iniziare l’Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023.

Un evento ricorrente, dove i produttori presentano le nuove annate delle tipologie previste dal Disciplinare alla stampa, ai compratori e ai professionisti del settore vitivinicolo. La perfetta organizzazione è a cura del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, pronto a dar voce alle esigenze dell’intero comparto.

Si svolge tipicamente a febbraio, per consentire di degustare le nuove annate prima che vengano immesse sul mercato. Durante l’evento, i partecipanti hanno l’opportunità di assaggiare vini diversi da numerosi produttori, apprendendo le caratteristiche salienti delle diverse annate.

Anteprima Vino Nobile di Montepulciano è anche l’occasione per celebrare la storia e le tradizioni enologiche di queste terra, del Sangiovese, il cui clone viene qui denominato Prugnolo Gentile, noto per dare prodotti eleganti, dal grande equilibrio e capacità di invecchiamento.

L’evento si è svolto dal 18 al 20 febbraio, alla presenza di ben 45 produttori con banchi di degustazione disposti su due piani. Denominatore comune: l’assoluta qualità e l’attenzione verso un’agricoltura più sostenibile. Presenti molti marchi storici, ma anche giovani vigneron pronti a testimoniare come l’innovazione vada sempre di pari passo con la tradizione.

Non sono mancate sorprese, conferme e qualche novità. Vini accomodanti in cui le caratteristiche del Sangiovese complesso e fruttato, con sentori di frutti di bosco, ciliegia, prugna, spezie e talvolta anche note floreali, l’hanno fatta da padrone. Tannini mai invadenti, ben gestiti, con una buona vena di acidità a supporto.

Qualcuno opera in assoluta purezza, qualcun altro utilizzando un saldo (consentito) di uve rosse tra Cannaiolo, Colorino, o ancora vitigni internazionali come Merlot, Syrah, Cabernet Franc o Cabernet Sauvignon. Vitigni che influiscono, a mio giudizio a livelli marginali sull’apporto finale di colori, estratto e aromi.

Le aziende visitate sono state nell’ordine:

Cantina Contucci

Un particolare ringraziamento va ad Andrea Contucci per la disponibilità e la cortesia che mi ha riservato durante la visita e l’assaggio dei suoi meravigliosi vini Rosso di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano (annata, Riserva, Selezione Pietra Rossa, Mulinvecchio e Palazzo Contucci).

Cantine Dei

Imbarazzo della scelta nelle proposte comprese tra il Rosso di Montepulciano, il Vino Nobile di Montepulciano (annata, Madonna della Querce, Riserva Bossona) e il talvolta dimenticato dalle cronache Vin Santo di Montepulciano.

Il Molinaccio di Montepulciano 

Con i suoi eleganti e gustosi Rosso di Montepulciano “IL GOLO” – Vino Nobile di Montepulciano “LA SPINOSA” – Vino Nobile di Montepulciano Riserva “LA POIANA” – Vino Nobile di Montepulciano Riserva “LA DUEMILADICIASSETTE”

La Braccesca

Presente con il Rosso di Montepulciano “SABAZIO”, il Vino Nobile di Montepulciano ed il Vino Nobile di Montepulciano Riserva “VIGNETO SANTA PIA”

Poliziano

Un grande protagonista con il Rosso di Montepulciano, il Vino Nobile di Montepulciano, i cru Vino Nobile di Montepulciano “ASINONE” e Vino Nobile di Montepulciano “LE CAGGIOLE”.

Il Macchione

Simone mi ha colpito per la passione con cui mi ha parlato dei suoi vini, veramente interessanti. In particolare il Rosso di Montepulciano 2021, il Vino Nobile di Montepulciano (Anteprima 2019, 2018 e 2017) da fermentazione in vasche di cemento poi affinamento per 30 mesi in legno. Infine il Vino Nobile di Montepulciano Riserva “VIDURE” 2016.

La storia del Vino Nobile di Montepulciano è molto antica, risale all’epoca etrusca; furono i Romani a portare la cultura del vino nella regione. Il vino ha iniziato ad acquisire importanza nel Rinascimento, quando era considerato un prodotto di prestigio consumato dalle classi nobili. Nel 1549, infatti, il poeta e letterato Poliziano lo menziona in una sua opera, definendolo, appunto, “vino nobile”.

Nel XIX secolo divenne sempre più apprezzato nelle corti di tutta Europa per la sua alta qualità e serbevolezza. 

Nel 1966 arriva la promozione a DOC (Denominazione di Origine Controllata) e nel 1980 a DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), massimo riconoscimento di qualità in Italia.

Anche il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha posto le basi per sottozone specifiche o UGA, ribattezzate “Pievi”, lungo i crinali delle quattro principali aree vocate a Nord, Sud, Est e Ovest. Veri e propri microclimi in cui ogni vignaiolo esprime la sua creatività e sapienza nel fare vini unici e non comparabili.

Immancabile l’abbinamento con il cibo e, perché no, con un bel piatto fumante di pici al ragù di cinghiale?