Modigliana. Storie di gente, appennino, vini

È il turno anche di Modigliana di aprire e mostrare il suo piumaggio al resto della Romagna, come un pavone dai colori sgargianti. Lo fa come di consuetudine, con l’immancabile appuntamento dell’ormai rinomata associazione “Stella dell’Appennino”, arrivato al suo 7° anno consecutivo.

Un “weekend lungo”, svoltosi al mercato coperto di Modigliana e iniziato sabato 9 settembre con la presentazione del libro illustrato “Modigliana. Storie di gente, appennino, vini” a cura di Giorgio Melandri e firmato dai migliori giornalisti italiani del vino e dal fotografo Maurizio Gjivovich. E poi banchi d’assaggio: nella giornata di domenica 10 settembre, aperto al pubblico con le deliziose piadine di Fabrizio e Andrea Donatini ad accompagnare le degustazioni; e lunedì 11 settembre, aperto agli “addetti al settore”, con un servizio ristoro curato da l’Osteria La Campanara di Pianetto e l’Osteria La Zabariona di Ravenna.

L’appuntamento con i produttori appenninici è sempre molto atteso, ma quest’anno addirittura emozionante dopo che l’intera regione è stata martoriata da alluvione e frane. Ancora una volta, vediamo come un evento possa trasmettere l’eloquente messaggio di resilienza, dimostrando che i romagnoli non solo non si fermano davanti a nulla, ma addirittura continuano a progredire.

L’evento infatti, rappresenta anche l’occasione per presentare la grande novità della vendemmia 2022. I vini di Modigliana, che fino ad ora era conosciuta principalmente per il suo Sangiovese, potranno ora fregiarsi della menzione Bianco Modigliana, un’innovazione frutto del risultato di un lungo processo di modifica delle regole della denominazione Romagna DOC. Menzione che prevede un minimo di 60% di trebbiano in abbinamento ad altri vitigni tipici a bacca bianca (fra cui il Sauvignon Blanc, vitigno internazionale che ha radici profonde in questa zona).

20Italie era presente, e per voi lettori ha selezionato alcune delle bevute più interessanti.

Fondo San Giuseppe “Modigliana” – Romagna DOC Sangiovese Modigliana 2022

Stefano Bariani non è solo Brisighella e ce lo dimostra con un vino che porta proprio il nome di Modigliana. Un sangiovese color rosso carminio intenso che cattura immediatamente l’attenzione. Al primo sorso, si apre con un carattere profondo e austero, rivelando note di frutti maturi e uno strato di spezie. La sua struttura è succosa e avvolgente, mentre la freschezza rimane costantemente presente, conferendo al vino un tocco vibrante che lo rende irresistibilmente equilibrato.

Il Pratello “Fornaci del Re” – 2022

Ci spostiamo a casa di Emilio Placci, precisamente in località Fornaci (che da anche il nome al vino). La nostra attenzione si posa su questo blend di albana e trebbiano, in parti rispettivamente al 75% e 25%. Oltre al paglierino luminescente, il calice attira per questi intensi aromi di mela cotogna e da un sottofondo di albicocca matura. Giunge anche una leggera nota di nocciola tostata che conferisce al bouquet un tocco di complessità e profondità. Il primo sorso rivela un vino sapido e fresco, con una piacevole acidità che rinfresca il palato combinata a un’invitante e dolce croccantezza.

Il Teatro “Atto II” – Romagna DOC Sangiovese Modigliana 2022

Luca e Stefania de Il Teatro sono allievi dello stesso Placci e difatti la firma stilistica di questo Sangiovese ne è la prova. Rosso rubino intenso con delicati riflessi ancora purpurei. Predominanza al sorso di sentori di ciliegia matura e a tratti arancia sanguinella, per vertere poi su una spiccata balsamicità boschiva., rinfrescante e tagliente.

La Casetta dei Frati “Fragèlso” – Romagna DOC Bianco Modigliana 2021

Entriamo nel mondo dei trebbiani in purezza degustando quello di Renzo Morresi, che stupisce per il contrasto dinamico che offre. Inizialmente percepiamo un’audace nota agrumata, che rende il vino spigoloso e “maschio”, vivace, vitale e vigoroso, proprio come il territorio d’altura da cui proviene, con la sua aria fresca e pungente. Ma qui sta la magia: mentre il vino si evolve sul palato, si apre a una seconda dimensione di ricchezza, struttura e corpo.

Lu.Va. ”Angiuli” – Romagna DOC Bianco Modigliana 2022

Lu.Va. Come le iniziali di Luciano e Valerio. Oggi è Luciano ad accoglierci con un sorriso al suo banco, dove fra le varie proposte ci colpisce proprio il suo bianco modigliana, un blend di trebbiano (65%), chardonnay (35%) e sauvignon blanc (5%). Proprio quest’ultimo dona l’iniziale nota erbacea che poi cede il passo agli aromi agrumati e floreali tipici del trebbiano d’altura. Il palato fresco e minerale si equilibra alla perfezione con la dolcezza non stucchevole dello chardonnay. Finale lungo con sentori rocciosi, che ci parla del terroir.

Menta e Rosmarino “Area 18 Bianco” – 2021

Solitamente i rifermentati in bottiglia sono vini gioiosi e divertenti, ma è raro che offrano quel “qualcosa in più”. Questo invece ci ha letteralmente sbalorditi. Principalmente composto da trebbiano, è in realtà quel 10% di albana da vecchie vigne a catturare l’attenzione. Francesco e Luciano hanno indubbiamente compiuto un lavoro minuzioso, permettendo all’albana (che solitamente in blend tende a nascondersi) di emergere con i suoi aromi distintivi di albicocca e salvia. Ricchezza, carattere e una bevuta fresca e vivace, accompagnata da un velo di astringenza (tipico dell’albana), creano un vino complesso e identitario.

Mutiliana “Ibbola” – Romagna DOC Sangiovese Modigliana 2021

“Il Melandri”. Con il suo “Ibbola” vince quest’anno il premio “Stella d’oro”, dedicato appunto al vino che ha saputo più distinguersi nell’appennino. Come dice appunto il nome, le vigne sorgono nella valle Ibola, arenarie pure e quote elevate, laddove l’uva matura lentamente fino a fine ottobre, emerge un vino rosso dal registro austero e straordinariamente elegante. In bocca, una sorprendente e tagliente salinità si intreccia con tannini sottili, creando un’esperienza raffinata e distinta.

Pian di Stantino “Pian” – Romagna DOC Sangiovese Modigliana 2022

L’artigiano del vino. Il collezionatore di vecchie vigne. Ci piace definire così Andrea Peradotto, soprattutto dopo l’assaggio della nuova annata di “Pian”. Aspetto lucente che rivela giovinezza e vitalità. Approccio olfattivo che svela un bouquet di fiori di montagna, a ricordare una passeggiata primaverile fra i pendii delle colline Romagnole. L’invitante delicatezza si sposa con l’eleganza dei tannini che troviamo al sorso. Emerge anche un che di roccia, che porta con sé mineralità. Sul finale addirittura note di caffè tostato.

Torre San Martino “Vigna 1922” – Romagna DOC Sangiovese Modigliana 2018

1922, come l’anno di nascita dei vigneti, rigorosamente allevati ad alberello e dal particolarissimo grappolo di piccole dimensioni. 18 mesi di barrique e 6 di bottiglia regalano tonalità profonde e aromi che richiamano le ciliegie scure, sfumature legnose e un tocco sottile di tabacco. Il tutto sottolineato da una parte mentolata. L’evoluzione graduale e stratificata e la persistenza lunghissima affascinano il palato.

Villa Papiano “Strada Corniolo” – Romagna DOC Trebbiano 2021

Ultimo solo per ordine alfabetico, sicuramente non per importanza. Dobbiamo in realtà alla famiglia Bordini di essere stata una pietra miliare del mondo del vino, Modigliana in primis ma non solo. Strada Corniolo ci stupisce sempre, in particolare in questa annata. La limpidezza del calice anticipa l’esperienza di degustazione.

Fiori di campo e petali di rosa evocano sensazioni di leggerezza e la mineralità ci ricorda la roccia bagnata dai ruscelli. Il frutto lo definiamo una “dolce asprezza”, come un’insalata di agrumi appena preparata. Combinazione di sapori che crea un’armonia unica.

Matteo Paganelli

Matteo Paganelli

La mia passione per la scrittura inizia molto presto, quando all’età di 3 anni mia madre decide di insegnarmi a leggere e a scrivere. La mia passione per il vino invece inizia molto più tardi, ma sfocia subito in un percorso rapido che mi porta a diventare sommelier AIS e aspirante vignaiolo. Quando ho capito che potevo coniugare queste due passioni... è stato effetto supernova. Un giorno, non molto lontano, scriverò il libro della mia vita.

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