Salerno: Hippocratica Civitas tra santi, tradizioni, luci d’artista ed attrazioni enogastronomiche

«Se ti mancano i medici, siano per te medici queste tre cose: l’animo lieto, la quiete e la moderata dieta»

Salerno è da sempre la città della Medicina, primato confermato dalle testimonianze storiche di Tommaso d’Aquino e degli studiosi del Medio Evo. La prima e più importante Istituzione medica sin dal IX° secolo, dove hanno esercitato personalità illustri, maestri della cura del corpo e della salute come Costantino l’Africano, che recuperò e tradusse gli antichi testi di Ippocrate e Galeno.

Ma Salerno è anche legata a stretto filo con San Matteo, l’evangelista dalla doppia faccia per il suo passato oscuro da esattore delle tasse, una delle categorie più odiate all’epoca. Si dice, con un senso di ironia, che gli stessi abitanti governati dall’amore per il Santo Patrono abbiamo imparato la dualità nel carattere, posto a metà tra la sana diffidenza di chi vive sul mare ed ha nel sangue l’arte della pesca e chi si proietta al futuro guardando al sole che splende fisso sulla città.

Il Duomo, la Cattedrale Primaziale Metropolitana di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII è un capolavoro architettonico simbolo dell’unione tra diversi stili nei secoli. Sede di una basilica romanica, fondata sui resti di una chiesa paleocristiana contenente le sante reliquie di Matteo, venne edificata sotto il regno di Roberto Il Guiscardo tra il 1080 e 1085. Monumentale il suo quadriportico con marmi policromatici tipici dell’era bizantina e la cripta restaurata in stile barocco contenente anche i resti dei Santissimi Martiri Salernitani Fortunato, Gaio, Ante e Felice, e le reliquie dei Santi Confessori. Accedervi è un vero sussulto al cuore ed all’animo.

Uscendo ci introduciamo tra le vie dei Mercanti, luoghi deputati da sempre al commercio, tra botteghe e mercato. Sotto il Principato Longobardo venivano chiamate “drapparia” per via dei tessuti appesi. Una volta circondati dal degrado, dopo il restauro avvenuto a cavallo tra gli anni ’90 e la prima decade del nuovo millennio sono divenuti l’emblema della rinascita culturale di Salerno. Case e piazze rivitalizzate, tolte al malcostume della criminalità spicciola e divenute adesso borgo residenziale e commerciale, meta ambita dai cittadini.

In particolare proprio durante le Festività Natalizie, quando anche “i Mercanti”, oltre al Lungomare, Piazza Flavio Gioia, Corso Vittorio Emanuele e la Villa Comunale con l’installazione artistica raffigurante un “Giardino d’Inverno” diventano scintillanti (è proprio il caso di dirlo) dalle Luci d’Artista, iniziativa promossa dall’Amministrazione di Vincenzo De Luca e proseguita con successo con l’attuale sindaco Vincenzo Napoli. Attrattiva per turisti provenienti dall’Italia e dall’estero, grazie anche all’ampliamento del Porto, per consentire l’attracco delle navi da crociera.

La Stazione Marittima del Molo Manfredi, ideata dalla compianta archistar Zaha Hadid Mohammad, rende la giusta accoglienza ai visitatori, prestandosi anche ad eventi enogastronomici di spessore. Dal vino al cibo, passando per le specialità dolciarie di Panettoni d’Artista, la prima kermesse del settore organizzata da Roberto Jannelli e Rosario Augusto con le migliori espressioni territoriali di un dolce senza tempo, che vive un particolare momento di acclamazione popolare.

Andando a ritroso, come a volte fa il “cavalluccio marino” mascotte della Salernitana, parliamo di vino in abbinamento al food e qui la proposta diventa importante, a patto di restare fermi al “km zero”. I giovani fratelli Benvenuto e Mauro Vicinanza hanno dedicato il nome della cantina al nonno, creando dal nulla la Tenuta San Benvenuto sulle colline che guardano il mar Tirreno. Siamo nelle località Cresta dei Cerri e Pian di Montena, ove in passato si praticavano coltivazioni di alberi da frutto, vigne e castagni. Poco è rimasto, se non la forza e la caparbietà di alcuni produttori autentico presidio del territorio. Fiano e Aglianico le varietà tradizionali, unite agli istrionici e inaspettati Bombino Bianco e Merlot, su terreni argillo-sabbiosi dalle forti escursioni climatiche.

Vini dalla grande mineralità e pienezza di sapori, che trovano riscontro nella cucina linerare e gustosa di Carla D’Acunto del Ristorante Mediterraneo, dove scegliere le migliori preparazioni a base di pesce freschissimo, lavorato al limite dell’essenziale. Seppie croccanti, totani con patate, fettuccine con alici di Cetara e datterino giallo ed il San Pietro al forno, pesce tipico dei fondali.

Abbiamo analizzato alcuni tratti distintivi di una città che vive un momento magico, dove armonia e passione convivono ai bordi del mare incantato.

Salerno è questo e molto altro ancora… vi va di seguirci?

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Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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