Anteprime di Toscana 2023: L’Altra Toscana – i migliori assaggi

di Augusta Boes

Tante le etichette (ben 340) in degustazione, poco il nostro tempo a disposizione, Anteprima L’Altra Toscana si sta lentamente avviando verso una realtà da gestire al meglio in qualcosa di più di un solo giorno.

A malincuore ho dovuto operare delle scelte precise, per avere almeno un quadro esaustivo delle annate per quelle tipologie. Spero di non aver omesso l’assaggio della “bottiglia strepitosa” nascosta e rimasta tra le maglie e le righe del mio taccuino e dei campioni non selezionati.

Si dice, comunque, che “ciò che proviene dal destino prima o poi ci saprà trovare”; confido, pertanto, nelle forze benevole universali! Le occasioni future non mancheranno in una Toscana piena di eventi ed iniziative come mai prima d’ora.

Ultima considerazione, prima di iniziare con il racconto dei migliori assaggi suddivisi per Denominazione di riferimento: l’ottimo e rapido servizio dei sommelier che ha agevolato molto il compito.

Partiamo da ciò che ha impressionato maggiormente per eleganza e serbevolezza: i vini dell’areale di Cortona.

Gradevoli le nuances floreali presenti nella maggioranza dei campioni. Nerbo e sapore nella 2021, grandi delicatezze nella 2020 dal sorso disteso e piacevole. La 2019 mi ha letteralmente conquistata, annullando alcune personali ritrosie sulla Syrah di queste terre.

Profumi freschi, autentici ed avvolgenti che colpiscono il cuore per la loro scorrevolezza.

Ecco i migliori assaggi delle annate, indicati per Denominazione e posti in ordine di annata e di preferenza.

Migliori assaggi Cortona

Annata 2021

Chiara Vinciarelli – IGT Toscana Syrah Castore

Fabrizio Dionisio – Doc Cortona Syrah Linfa

Annata 2020

Stefano Amerighi – Doc Cortona Syrah

Cantine Faralli – Doc Cortona Il Sorbo

Eredi Trevisan – Doc Cortona Candito

Annata 2019

Stefano Amerighi – Doc Cortona Syrah Apice

Chiara Vinciarelli – Doc Cortona Syrah Polluce

Podere Il Fitto – Doc Cortona Syrah

Angelici Horecki Valentina Tenuta Angelici – Doc Cortona Syrah Bocca di Selva

La Braccesca – Doc Cortona Syrah Bramasole

Baldetti – Doc Cortona Syrah Crano

Veniamo alle proposte dalla denominazione Carmignano e Barco Reale. Una 2021 certamente impegnativa, ancorata ad estrazione e materia con tannini in via di definizione.

Sembrano aver sofferto, in particolare, le varietà d’origine internazionale (ormai rientranti a pieno titolo tra quelle autoctone) come i Cabernet. Poche le scelte da menzionare in positivo: meglio la 2020 e 2019, anche se con qualche chiaroscuro.

Migliori assaggi Carmignano e Barco Reale

Annata 2021

Castelvecchio – Doc Barco Reale di Carmignano

Pratesi – Docg Carmignano Carmione

Annata 2020

Tenuta Ceri – Docg Carmignano Riserva

Tenuta Ceri – Docg Carmignano Ricoccioli

Piaggia – Docg Carmignano Riserva

Annata 2019

Tenuta di Capezzana – Docg Carmignano Riserva Villa di Capezzana

Per quanto concerne Montecucco e Montecucco Sangiovese, denominazione estesa per dimensioni eppur ancora sottotono per ettari vitati e produzione complessiva, i vini risultano tecnicamente ben fatti, con ottima qualità media e rare punte di eccellenza.

Migliori Montecucco e Montecucco Sangiovese

Annata 2019

Le Pianore – Doc Montecucco Rosso Titanus

Campinuovi – Docg Montecucco Sangiovese Campinuovi

Podere Assolati – Doc Montecucco Rosso

Annata 2018

Poggio al Gello – Docg Montecucco Sangiovese Riserva Rosso del Gello

Annata 2016

Pierini e Brugi – Doc Montecucco Rosso Riserva Sugherettaio

Poggio Mandorlo – Docg Montecucco Sangiovese Le Querce

Davvero freschi ed appaganti i Sangiovese di Valdarno, caratterizzati da note balsamiche che risuonano al sorso come il tocco di una campana.

Migliori Valdarno di Sopra

Annata 2019

Migliorina e Montozzi – Doc Valdarno di Sopra Sangiovese Riserva Castello di Montozzi

Fattoria Fazzuoli – Doc Valdarno di Sopra Sangiovese Riserva

Annata 2018

Fattoria Fazzuoli – IGT Toscana Rosso Campodonico

Nei campioni della Maremma Toscana si avverte subito il calore della 2022, mentre dimostrano altra prontezza e passo quelli della 2021 in buon spolvero.

Migliori assaggi Maremma Toscana

Annata 2022

Val di Toro – Doc Maremma Toscana Vermentino Aurimaris

Morisfarms – Doc Maremma Toscana Vermentino

Annata 2021

Azienda Santa Lucia – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Canapone

Sassotondo – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Monte Calvo

Querciabella – Doc Maremma Toscana Rosso Mongrana

Tenuta Belguardo – Doc Maremma Toscana Vermentino – Codice V

Colli del Vento – Doc Maremma Toscana Vermentino Frieda

Annata 2020

Vignaioli del Morellino – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Riserva Capoccia

La Mozza – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo

Nittardi – Doc Maremma Toscana Rosso Ad Astra

Per le categorie non menzionate, mi perdonerete, cercheremo di ovviare in altra occasione con il giusto tempo di attenzione e le energie che occorrono. Ora è il tempo del meritato riposo.

Anteprime di Toscana 2023: L’Altra Toscana – la panoramica dell’evento

di Adriano Guerri

Siamo alle fasi conclusive di una lunga settimana che termina con l’Anteprima 2023 L’Altra Toscana.

Ultima kermesse, ma non per ordine di importanza, che ha avuto luogo lo scorso 17 febbraio negli ampi e rinnovati saloni di Palazzo degli Affari di Firenze.

In degustazione oltre 330 etichette tra vini a marchio DOP e IGP: Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Suvereto e Val di Cornia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Toscana, Valdarno di Sopra.

È stata la seconda edizione dedicata a Denominazioni ricche di storia e di antiche  e profonde tradizioni vinicole  che affondano le proprie radici in tempi lontani.


Realtà forse nascoste, che a livello  qualitativo non hanno nulla da invidiare alle più blasonate consorelle regionali, con tre di esse che figuravano già nel 1716 nel Bando del Grand Duca di Toscana Cosimo III De’ Medici, una sorta di prima denominazione di origine controllata.

Molto diverse tra loro, localizzate tra mare e  pendici montane con areali distanti l’uno dall’altro, presentano aspetti pedoclimatici variegati, con tanti produttori uniti dal comune denominatore di creare vini di elevata qualità.

Variano anche i vitigni da un areale all’altro sia quelli autoctoni sia gli alloctoni, anche se il Sangiovese la fa da padrone quasi ovunque tra coltivazioni convenzionali, biologiche e biodinamiche.

Spettacolari i paesaggi, quasi paradisiaci, costellati da castelli, ville, poderi, pievi e borghi arroccati sulla sommità di sinuose e talvolta erte colline; boschi secolari, uliveti, campi e ordinati filari di cipressi. Un patrimonio unico e ancora da scoprire con alcune enclave inserite nella lista World Heritage UNESCO.


Il servizio è stato affidato all’Associazione Italiana Sommelier. I sommelier si sono ben destreggiati tra i tavoli d’assaggio dedicati alla stampa con puntualità ed efficienza. Al piano soprastante v’erano banchi d’assaggio consortili con possibilità, pertanto, di incontrare anche qualche vigneron.

Location con ampi spazi e servizi all’altezza dell’evento.  Dalla sommità della struttura si gode un panorama senza pari, digradante verso la cupola del Brunelleschi da un lato, e l’Appennino dall’altro.

Tra i vini degustati, ne ho estrapolati alcuni  che meritano un approfondimento. 

Tenuta di Capezzana, Carmignano Villa Capezzana 10 Anni – Sangiovese 80% Cabernet Sauvignon 20%.  Rosso granato  intenso, emana sentori di tabacco, rosa appassita, scorza d’arancia, liquirizia e spezie doci, avvolgente, pieno e incredibilmente lungo.

Stefano Amerighi Cortona Doc Syrah Apice 2019 – Rosso rubino intenso, rivela sentori di marasca, melograno, tabacco, pepe nero e bacche di ginepro, intenso e fine con tannini poderosi, ma ben levigato.

Camporignano Mattaione Terre di Casole Doc 2016 – Sangiovese 80% Merlot 20%, rubino intenso,  una cascata di frutta e spezie. Pieno ed appagante,  decisamente lungo.

Petrolo Valdarno di Sopra Merlot Vigna Galatrona 2020 – rosso rubino vivace emana sentori di mora, cassis, rosa e sottobosco, armonioso e leggiadro con tannino nobile dal sorso lungo.

Basile Montecucco Sangiovese Docg Carta Canta 2019 –  Sangiovese 100%, rosso rubino, eleganti sentori di ciliegia, lampone e ribes ben uniti a note di liquirizia, gusto piacevolmente morbido.

Tenuta Impostino Montecucco Sangiovese Riserva Viandante Docg 2017 – Sangiovese 100%, rosso rubino, ribes, lampone, mora, prugna accompagnate da sottili note balsamiche, dimostra coerenza e persistenza.

Castello di Nipozzano Marchesi Frescobaldi Chianti Rufina Riserva  Vecchie Viti Docg 2020 – Sangiovese, Malvasia Nera,  Colorino e Canaiolo, rosso rubino vivace,  si districa tra sentori di pervinca, frutti di bosco,  pepe nero e cannella. Scia sapida lunga.

Badia a Morrona Terre di Pisa Doc Vignalta 2019 – Sangiovese 100% rubino trasparente,  un pot-pourri di fiori, amarena, noce moscata e sottobosco, composito e dotato di una straordinaria piacevolezza di beva.

Tua Rita Toscana Sangiovese Igt Perlato del Bosco Rosso 2020 – Sangiovese 100%, rubino scuro, violetta, frutti di bosco,  sottobosco e mirto, fresco, avvolgente e assolutamente lungo.

Sottolineiamo che non è stato inserito nessun vino della Doc Orcia, della Doc Maremma e della Doc Colline Lucchesi, semplicemente, perché a breve avremo la possibilità di approfondire questi stupendi lembi di terra dedicando appositamente degli articoli.

Anteprime di Toscana 2023: Vernaccia di San Gimignano – considerazioni e migliori assaggi

di Luca Matarazzo

La Vernaccia di San Gimignano si presenta alla stampa di settore nella versione di annata ed in quella Riserva.

È difficile dire quando sia il momento giusto per esprimere considerazioni che vadano al di là della semplice apparenza.

Certo chiedersi oggi cosa realmente rappresenti la Vernaccia di San Gimignano non può limitarsi ad un semplice compendio tra storia e nozioni bibliografiche.

E neppure l’ottima organizzazione del Consorzio e l’attenzione nel servizio dei bravissimi sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier – Delegazione Toscana – possono alleviare alcune perplessità complessive su quanto degustato.

Che l’annata 2022 fosse complicata per i bianchi lo sospettavamo, che avesse così tante discrepanze all’interno di stili e versioni differenti francamente ha davvero sorpreso.

Non si tratta di una banale generalizzazione, altrimenti non potremmo menzionare nessun prodotto di rilievo.

Infatti, c’è chi sa interpretare al meglio delle possibilità una varietà difficile da lavorare in vigna e ancor più da comunicare al pubblico.

Abbiamo assaggiato, con la collaborazione del direttore di Vinodabere Maurizio Valeriani, ben 95 campioni (48 dell’anata 2022, 16 dell’annata 2021, 4 dell’annata 2020, 6 della Riserva 2021, 12 della Riserva 2020, 8 della Riserva 2019 e 1 della Riserva 2018).

Ciò che ne emerge è una 2022 basata spesso su estrazioni marcate ed aromi in via di definizione. Timida al naso e potente al gusto, con parti astringenti non proprio da manuale.

Quanto detto, ribadiamo, non vale per tutti: alcuni (pochi) hanno lavorato con mano sapiente ed elegante in vini profondi, dove le ruvidezze e le slegature si sono trasformate in splendide avvolgenze.

Vini prospettici che meritano l’attenzione negli anni futuri per comprenderne appieno le evoluzioni.

Delle versioni Riserva presentate, rileviamo la tendenza a nuances da ossidazione che non nobilitano lo charme ed il potenziale della Vernaccia di San Gimignano.

La Masterclass di inizio giornata, condotta dal Master of Wine Gabriele Gorelli, è stata un fulgido esempio di cosa significhi lo scorrere del tempo quando le cose vengono fatte con criterio.

Speriamo che l’impegno profuso da tutti gli attori alla fine riesca a dare la svolta definitiva e necessaria che la Denominazione attende. Senza scomodare paragoni inutili con altre realtà produttive.

La Vernaccia di San Gimignano è e resta tale: basterebbe guardare al proprio interno riappropriandosi delle radici storiche.

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2022

Poggiarelli – Signano

Casa Lucii – Casa Lucii

Tenuta Le Calcinaie

Signano

La Lastra

Selvabianca – Il Colombaio di Santa Chiara

Hydra – Il Palagione

Poderi del Paradiso

Pietraserena

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2021

Donna Gina – Fattoria di Fugnano

Fontabuccio – Vagnoni

Viti Sparse – Terre di Sovernaja

Vigna Santa Margherita – Panizzi

Carromatto – Fattoria La Torre

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2020

Lyra – Il Palagione

Carato – Montenidoli

Master of Wine Gabriele Gorelli

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano Riserva 2021

Aurea – Guidi

Ori – Il Palagione

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano Riserva annate 2019, 2018

Mareterra 2018 – Casa Lucii

Anteprime di Toscana: Chianti Classico Collection 2023 – le nostre impressioni sulla Riserva ed i migliori assaggi

di Luca Matarazzo

Di fronte ad oltre 500 campioni riservati alla degustazione per la stampa tremerebbe chiunque. Nella due giorni di Chianti Classico Collection 2023 non c’è tempo per le chiacchiere, bisogna lavorare di buona lena e con grande saggezza.

La stessa che è stata utilizzata per la valutazione, questa volta, della tipologia Riserva. Una tipologia, a mio avviso, ultimamente sofferente nel confronto identitario tra Chianti Classico annata e Gran Selezione.

I tempi e gli stili cambiano e pur in presenza di una trasformazione radicale del modo stesso di concepire un vino, la domanda resta: dove punterà lo sguardo il produttore del futuro, intimorito dal cambiamento climatico e dalla rivoluzione continua dei mercati, con annesse tensioni globali?

Perché il senso di fare impresa, anche da vitivinicoltori, è quello di vendere il più possibile e, a volte, pure il prima possibile. Le annate 2020 e 2019 hanno rappresentato una sorta di spartiacque tra ciò che era in passato e ciò che viviamo attualmente.

Lo si sente (per una sorta di transfert inconscio) anche alla materia liquida assaggiata. Lo si sente a maggior ragione nel raffronto tra le due annate di riferimento, maggiormente fresca la prima ed a cinque stelle la seconda. Almeno secondo quanto indicavano le statistiche.

Possiamo dire che entrambe non hanno pienamente soddisfatto le aspettative. E non solo per un frutto eccessivamente maturo rinvenuto in molti campioni della 2020 o per le poche espressioni da palpito della 2019, ma anche nella complessiva gestione della trama tannica senza linea di continuità.

Naturalmente la tipologia presa in esame prevede un certo margine di scostamento con il trascorrere del tempo, facendo la tara sul fatto che qualcuno avrà, come capita di sovente, imbottigliato il vino poco prima dell’evento. Ci riserveremo di sicuro una ulteriore valutazione in altre occasioni.

Il panel di degustazione è stato composto, oltreché dal sottoscritto, anche dagli amici e colleghi di Vinodabere: il direttore Maurizio Valeriani, Antonio Paolini, Gianmarco Nulli Gennari, Gianni Travaglini, Federico Gabriele. L’uniformità di giudizio passa necessariamente dal confronto tra differenti opinioni.

Ecco i nostri migliori assaggi in ordine di preferenza:

Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2020

Vigna Barbischio – Maurizio Alongi

Monte Bernardi

Ottomani

Luiano

Capraia

Le Miccine

Maurizio Brogioni

Riecine

La Montanina

Il Campitello – Monteraponi

Agostino Petri – Castello Vicchiomaggio

Sangioveto – Famiglia Zingarelli

Le Baròncole – Fattoria San Giusto a Rentennano

Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2019

Nittardi

Poggio a’Frati – Rocca di Castagnoli

Belvedere Campoli/Conte Guicciardini

Burrone – Ca’ di Pesa

Le Vigne – Istine

Torcilacqua

Tenute Casenuove

Castello Monterinaldi

Banfi

Casale dello Sparviero

Castello della Paneretta

Montebuoni – Castello di Ama

Fattoria della Aiola

Foho – Casa al Vento

Fattoria La Ripa

Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2018

Badia a Coltibuono
Le Masse di Greve – Lanciola
Pensieri di Cavatina
Piano dei Sarti – Tenuta La Novella
Gherardino – Vignamaggio
Viticcio

Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2017

Le Capitozze – Casa di Monte

Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2016

Bucciarelli/Antico Podere Casanova
Solatione Winery

Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2015

Castello di Lamole – Fattoria di Lamole/Paolo Socci

Montalcino: “Alle Logge di Piazza” garanzia di cucina del territorio

di Luca Matarazzo

Montalcino è una delle tappe indispensabili per l’enoturismo di qualità. Un settore che non conosce crisi, con profitti in netto rialzo anche tenendo conto delle tensioni internazionali. L’idea di spingere i confini di un piccolo borgo medievale della Toscana al di là di qualsiasi più rosea aspettativa, non è un percorso che vanta però altrettanti secoli di storia.

In realtà questa era la patria del Moscadello, un vino dolce a base di Moscato Bianco servito nelle ricorrenze o come lieto fine pasto. Fino all’immediato secondo dopoguerra poco o nulla si sapeva del “mito Brunello”, relegato ancora alla disponibilità sperimentale di qualche famiglia contadina.

L’arrivo di investimenti esteri, il connubio commerciale con l’America del Nord e l’appoggio di realtà di maggior propensione internazionale hanno creato, dagli anni ’60, quel substrato fondamentale che noi tutti oggi conosciamo.

Così Montalcino è ormai un luogo di culto per gli amanti del vino e della buona tavola, ma ha saputo conservare quel carattere rurale delle origini anche nelle sue colorate locande ed osterie. Metaforicamente parlando, la patina esterna ha il colore dell’oro zecchino, quella interna invece è rossa come l’indole sanguigna dei suoi abitanti.

Simone Muggianu – Alle Logge di Piazza sembra essere lì da sempre, almeno da quando cominciai a frequentare il territorio dal lontano 2010. Non ama i riflettori, né l’ostentazione di bravura e competenza. Ha mosso i primi passi quasi dal nulla, con l’aiuto della famiglia e di sua mamma, cuoca eccezionale che solo di recente ha deciso di lasciare i fornelli agli altri collaboratori, per godersi un meritato riposo.

Ho fatto nuovamente visita al locale, un mix calibrato tra enoteca contemporanea e ristorante tipico, che offre al cliente l’ampia scelta di proposte a chilometro zero, una champagneria di altissimo livello e l’immancabile cernita di Rosso e Brunello di Montalcino, incluse Riserva e Selezione. Ho chiesto a Simone di raccontarci parte del suo percorso ed una ricetta del cuore. Ed al cuore, si sa, non si comanda.

Ecco la versione dei pici allo zafferano e salsiccia proposti per 20Italie da Alle Logge di Piazza.

Buon appetito!

Alle Logge di Piazza

Via Giacomo Matteotti, 1, 53024 Montalcino SI

Telefono0577 846186