di Luca Matarazzo
La Vernaccia di San Gimignano si presenta alla stampa di settore nella versione di annata ed in quella Riserva.
È difficile dire quando sia il momento giusto per esprimere considerazioni che vadano al di là della semplice apparenza.
Certo chiedersi oggi cosa realmente rappresenti la Vernaccia di San Gimignano non può limitarsi ad un semplice compendio tra storia e nozioni bibliografiche.
E neppure l’ottima organizzazione del Consorzio e l’attenzione nel servizio dei bravissimi sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier – Delegazione Toscana – possono alleviare alcune perplessità complessive su quanto degustato.
Che l’annata 2022 fosse complicata per i bianchi lo sospettavamo, che avesse così tante discrepanze all’interno di stili e versioni differenti francamente ha davvero sorpreso.
Non si tratta di una banale generalizzazione, altrimenti non potremmo menzionare nessun prodotto di rilievo.
Infatti, c’è chi sa interpretare al meglio delle possibilità una varietà difficile da lavorare in vigna e ancor più da comunicare al pubblico.
Abbiamo assaggiato, con la collaborazione del direttore di Vinodabere Maurizio Valeriani, ben 95 campioni (48 dell’anata 2022, 16 dell’annata 2021, 4 dell’annata 2020, 6 della Riserva 2021, 12 della Riserva 2020, 8 della Riserva 2019 e 1 della Riserva 2018).
Ciò che ne emerge è una 2022 basata spesso su estrazioni marcate ed aromi in via di definizione. Timida al naso e potente al gusto, con parti astringenti non proprio da manuale.
Quanto detto, ribadiamo, non vale per tutti: alcuni (pochi) hanno lavorato con mano sapiente ed elegante in vini profondi, dove le ruvidezze e le slegature si sono trasformate in splendide avvolgenze.
Vini prospettici che meritano l’attenzione negli anni futuri per comprenderne appieno le evoluzioni.
Delle versioni Riserva presentate, rileviamo la tendenza a nuances da ossidazione che non nobilitano lo charme ed il potenziale della Vernaccia di San Gimignano.
La Masterclass di inizio giornata, condotta dal Master of Wine Gabriele Gorelli, è stata un fulgido esempio di cosa significhi lo scorrere del tempo quando le cose vengono fatte con criterio.
Speriamo che l’impegno profuso da tutti gli attori alla fine riesca a dare la svolta definitiva e necessaria che la Denominazione attende. Senza scomodare paragoni inutili con altre realtà produttive.
La Vernaccia di San Gimignano è e resta tale: basterebbe guardare al proprio interno riappropriandosi delle radici storiche.
Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2022
Poggiarelli – Signano
Casa Lucii – Casa Lucii
Tenuta Le Calcinaie
Signano
La Lastra
Selvabianca – Il Colombaio di Santa Chiara
Hydra – Il Palagione
Poderi del Paradiso
Pietraserena
Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2021
Donna Gina – Fattoria di Fugnano
Fontabuccio – Vagnoni
Viti Sparse – Terre di Sovernaja
Vigna Santa Margherita – Panizzi
Carromatto – Fattoria La Torre
Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2020
Lyra – Il Palagione
Carato – Montenidoli
Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano Riserva 2021
Aurea – Guidi
Ori – Il Palagione
Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano Riserva annate 2019, 2018
Mareterra 2018 – Casa Lucii