Isola d’Elba: il visionario progetto Nesos di Arrighi

L’Azienda Agricola Arrighi si trova a pochi passi dal centro abitato di Porto Azzurro sulla meravigliosa Isola d’Elba. Nove gli ettari vitati di proprietà, estesi sui complessivi 22 totali e localizzati interamente nel parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Da oltre un secolo è di proprietà della famiglia elbana di albergatori, che coltivano vitigni quali i classici ansonica, trebbiano toscano (o procanico), vermentino, viogner e gli insoliti (da queste parti) chardonnay, sangiovese, sagrantino e syrah. Discorso a parte per l’aleatico, che Antonio Arrighi sa trasformare in una versione passito di rara bellezza.

Le vigne sono disposte ad anfiteatro, alcune delle quali giacciono su terrazzamenti naturali, altre sorrette da muretti a secco posti su suoli argillosi e ben protette dai venti. Finalmente è arrivato il giorno in cui conoscere questa splendida realtà. Dopo aver degustato i vini abbiamo fatto un tour con il quad tra i vigneti e malgrado il periodo di vendemmia Antonio si è reso molto disponibile, gentile e garbato come sempre a fornirmi dettagli sui vini. Un vero sperimentatore.

Progetto Nesos

In collaborazione con il Professor Attilio Scienza dell’Università di Milano è stata ricondotta sull’Elba una vecchia pratica utilizzata 2500 anni fa nell’isola greca di Chio. L’uva che si presta meglio è l’Ansonica  che ha delle similitudini con le uve greche. Gli acini integri vengono messi in alcune nasse di vimini e posti in mare ad una profondità di 7 metri, per una durata di circa 5 giorni. Il sale marino toglie la pruina e l’uva, una volta ripescata, viene esposta al sole appassendo più rapidamente. L’effetto antiossidante fa penetrare per osmosi il sale nell’acino, senza danneggiarlo, preservando l’integrità degli aromi primari del vitigno. La fermentazione avviene in anfore con le bucce e senza i raspi, senza aggiunta di solfiti, per un numero molto limitato di bottiglie.

Elba vitinicola

La storia vitivinicola dell’Elba risale all’epoca degli Etruschi: alcuni reperti ritrovati ne sono una pronta testimonianza. Napoleone Bonaparte, nel suo periodo di esilio, è stato un grande estimatore di un vino questa terra, l’Aleatico. Agli inizi del 900 l’Isola era una delle tre zone vitivinicole più estese della regione e la prima per quanto riguarda le uve a bacca bianca. La vite era coltivata per buona parte su terrazzamenti sorretti da muretti a secco che sfioravano altitudini fino ai 400 metri s.l.m. Con la propagazione della filossera ci fu una radicale riduzione del patrimonio viticolo e la coltivazione trovò spazio in zone più pianeggianti. Poi, con l’avvento massiccio del turismo, i produttori si sono cimentati a realizzare campioni di assoluta qualità.

La Doc Elba nelle tipologie Bianco e Rosso è arrivata nel 1967 ed in seguito anche Elba Aleatico, Elba Ansonica, Elba Ansonica Passito e Elba Rosato. Negli anni ’90 è stato costituito il Consorzio di Tutela del vino dell’Elba. Nel 1999 si aggiunge anche la denominazione Elba Moscato e nel 2011 anche le tipologie Elba Vermentino, Elba Trebbiano e Elba Sangiovese. Il 2011 è anche l’anno in cui l’Elba Aleatico Passito raggiunge l’apice ottenendo il sigillo Docg. Il suolo è ricco di minerali con terreni sia argillosi sia sabbiosi. Sino agli anni ’50 nelle miniere venivano estratte soprattutto ematite e limonite. Il clima è mite e di tipo mediterraneo.

I vini degustati

Valerius Toscana Igt 2022 – ansonica vinificato in anfora – Veste giallo paglierino luminoso, rivela note di fiori di ginestra, pesca  susina e agrumi, fresco e sapido, leggiadro e persistente.

Hermia Toscana Igt 2022 – viogner vinificato in anfora – Nuance paglierine, emana sentori di albicocca, uva spina, mandarino, mughetto, zagara, mango ed ananas, sapido, avvolgente, coerente e persistente.

V.I.P. Toscana Igt 2022 – viogner vinificato in barriques – rimanda ai sentori di ananas, frutta esotica, scorza di limone e vaniglia, fresco, morbido, armonioso e duraturo.

Tresse Toscana Igt 2020 – sangiovese 50%, syrah 30% e sagrantino 20% vinificati in anfore – Rosso rubino intenso, libera sentori di violetta, frutti di bosco, visciola e spezie dolci, palato delicato e sapido, tannini setosi.

Sergio Arrighi Elba Rosso Doc Riserva  2020 – sangiovese 100%. Rosso rubino trasparente, vira sul granato, sprigiona note di ciliegia, prugna, ribes, mora e pepe nero. Pieno, avvolgente ed equilibrato.

Adriano Guerri

Adriano Guerri

La passione per il mondo enoico è nata anni fa, lavorando in alcuni importanti Hotels d'Europa. Durante il mio soggiorno all'estero mi sono iscritto ad un corso vini ed al rientro in Italia, per approfondire meglio la mia conoscenza, ho frequentato i 3 livelli con Ais. Mi piace degustare, visitare aziende vitivinicole, calpestare le vigne ed assistere alle kermesse enoiche. Da qualche anno a questa parte scrivo articoli su blog e riviste enogastronomiche nazionali.

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