San Gimignano: Panizzi e la sua idea di Vernaccia di San Gimignano

Di recente ho visitato l’azienda vitivinicola Panizzi grazie al gentile invito dell’ esperto enologo e direttore di Panizzi Wines, Walter Sovran, al quale va il personale ringraziamento per la gentile accoglienza e per il tempo dedicato. Sono rientrato a casa con un tassello importante che va ad aggiungersi al puzzle enoico.

L’azienda vitivinicola Panizzi è uno storico marchio a poca distanza dalle torri medievali di San Gimignano. Fondata nel 1979 da Giovanni Panizzi, fortemente innamorato di questo stupendo lembo di terra nel cuore della Toscana. Tutto nasce dall’acquisto del Podere Santa Margherita, attorno al quale insisteva il vigneto che darà origine alla Selezione Vernaccia di San Gimignano.

Il desiderio di Giovanni era quello di produrre un grande vino e, dopo circa un decennio, uscirà con l’annata 1989 con la prima bottiglia. Da allora questo vino prodotto in tipologia annata, selezione e riserva verrà apprezzato in tutto il mondo raggiungendo giudizi molto favorevoli e riconoscimenti importanti dalle più autorevoli personalità del mondo del vino nazionali ed internazionali.

Nel 2005 la proprietà passa a Luano Niccolai, con ulteriori ettari vitati, sino a raggiungere gli attuali 60, di cui 52 produttivi. Dislocati nell’area vocata di San Gimignano, Santa Margherita, Larniano, Montagnana e Lazzaretto, condotti secondo i dettami dell’agricoltura biologica e ciascuno con suolo e varietà di altitudini ed esposizioni. Una vigna, Pian dei Cerri nel comune di Seggiano alle falde del monte Amiata, sperimenta Sauvignon Blanc, Semillon e Gewuerztraminer. I vitigni coltivati a San Gimignano, oltre alla Vernaccia, sono Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Pinot Nero.

San Gimignano è una cittadina famosa per le sue torri medievali, Patrimonio dell’Umanità Unesco, che le è valso anche l‘appellativo di Manhattan del Medioevo. Nota per la produzione di vini bianchi e vini rossi e persino zafferano. La Vernaccia di San Gimignano è stata il primo bianco italiano ad essere annoverato con la denominazione di origine controllata nel lontano 1966 e nel 1972 è stato costituito il Consorzio di Tutela con l’obiettivo di preservare e promuovere l’immagine del vino e del suo straordinario territorio, ottenendo nel 1993 la meritatissima Docg.

Si producono, sotto la denominazione San Gimignano Doc, anche vini rossi di buona qualità, e con etichetta Igt Toscana vini rosati e bollicine. La produzione maggiore è riservata alla Vernaccia di San Gimignano che da disciplinare si deve ottenere rigorosamente con almeno un 85% di uve provenienti dal vitigno omonimo. Prevalentemente i produttori prediligono l’ottenimento in purezza, ma possono utilizzare, per un massimo del 15%, anche altri vitigni a bacca bianca purché non aromatici. Ottima la sua capacità d’invecchiare in bottiglia, motivo valido per essere prodotto anche nella tipologia ”Riserva”.

Le sue origini risalgono ai tempi remoti, già citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Il clima nelle campagne della cittadina turrita è mediterraneo con estati abbastanza siccitose e inverni miti e piovosi. Il suolo è di origine marina, ricco di tufo e argille gialle con presenza di sabbia, tutti elementi che consentono un buon drenaggio e donano ai vini una gradevole sapidità.

La degustazione

Vernaccia di San Gimignano Docg 2022 – Giallo paglierino con riflessi leggermente verdolini,  brillante, al naso sprigiona eleganti sentori di fiori tiglio, ginestra, pompelmo, pera e mela, mentre al gusto è piacevolmente fresco, sapido e coerente.

Vernaccia di San Gimignano Docg Vigna  Santa Margherita 2022 – Giallo paglierino, intenso e luminoso, al naso emergono note eleganti di magnolia e di biancospino, con a seguire una scia di pompelmo, mango e vaniglia. Sorso pieno e appagante, polposo e fragrante dallunga persistenza.

Vernaccia di San Gimignano Docg Vigna Santa Margherita 2020 –  Giallo paglierino con riflessi dorati, vivaci e luminosi. Olfatto su sbuffi di elicriso, melone, pesca, pompelmo e ananas, seguiti da note vanigliate. Palato avvolgente e sapido: un vino verticale e duraturo.

Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva 2019 –  Giallo dorato, sprigiona nuance di ananas, melone, banana, scorza di limone e vaniglia. Dal sorso avvolgente, dinamico, rinfrescante e incredibilmente lungo.

Vernaccia di San Gimignano Docg 2014 – Giallo dorato anch’esso, rimanda a note di fiori gialli, albicocca, zafferano e piacevoli agrumi. Fresco, salino, di buona piacevolezza di beva e una lunga persistenza aromatica.

Vernaccia di San Gimignano Docg Vigna Santa Margherita 2013 – Giallo dorato brillante, dipana sentori di fiori di campo, frutta esotica, pepe bianco e sbuffi agrumati. Lungo, vibrante e soddisfacente.

Chiudiamo con una piccola selezione di Pinot Nero

Pinot Nero San Gimignano Doc 2022 – Rosso rubino trasperente, su note di rosa e frutti di bosco, con spezie. Delicato, fresco e saporito.

Pinot Nero San Gimignano Doc 2021 – Rosso rubino trasparente, libera sentori di ribes, lampone e fragoline di bosco. Una vibrazione gustativa che rinfresca.

Ermius Pinot Nero San Gimignano Doc 2020 – Rosso granato trasparente, emana note di viola, ciliegia, mora, prugna e pepe nero, gusto pieno, appagante e generoso.

Ermius Pinot Nero San Gimignano Doc 2019 – Granato vivo, rivela note di frutti di bosco maturi, sottobosco e bacche di ginepro; al palato è setoso, avvolgente e armonioso.

San Gimignano (SI) – Il Palagione: vini solidi come le storiche torri comunali

Lo scorso 9 agosto con amici ho visitato l’azienda vitivinicola Il Palagione.

Esperienza indimenticabile, arricchita dall’ospitalità di Giorgio Comotti, titolare dell’azienda, che ci ha deliziato con una degustazione dei suoi piacevoli vini sulla panoramica terrazza nell’antico fienile. Tante le nostre “enozioni” visitando la cantina, tradotte in conseguenti emozioni…

Dettagli molto interessanti che vanno ad aggiungersi al puzzle di conoscenza. Giorgio è molto affabile, competente e attento ad ogni singolo dettaglio, sia in vigna sia in cantina. Nulla viene lasciato al caso: il fil rouge dei vini è rimarcato da freschezza e sapidità.

Al centro Giorgio Comotti

Alcuni cenni sull’azienda e sulla Vernaccia di San Gimignano

Il Palagione si trova a San Gimignano e si erge sulla sommità della collina. Un antico podere risalente al 1594, finemente ristrutturato, posto lungo la strada panoramica che collega San Gimignano a Volterra. Una struttura immersa tra vigneti di Vernaccia e Sangiovese, ma anche bosco e oliveti. La vista gode di un panorama impareggiabile sulla città turrita e la verde vallata circostante.

Di proprietà dal 1995 di Giorgio Comotti, milanese di origine e innamorato di questa stupenda campagna, che assieme alla moglie Monica Rota decise di trasferirsi in questo lembo di Toscana per dar vita al suo progetto. Si è cimentato con grande passione e abnegazione nel mondo del vino ed ha lasciato le sue attività precedenti.

I vigneti vengono condotti secondo il regime di agricoltura biologica e le varietà coltivate sono Vernaccia, Sangiovese e Merlot. Gli appezzamenti sono posti ad un’altimetria media di 320 metri, su terreni argillosi e sabbiosi con presenza di fossili marini. L’azienda si estende su una superficie complessiva di 40 ettari, di cui 20 vitati e 3 ettari di uliveti.

La Vernaccia di San Gimignano è stato il primo vino italiano ad ottenere la denominazione di origine controllata nel 1966; successivamente è nato il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano che ha contribuito a dare nuovo slancio per la produzione di qualità, ottenendo nel 1993 la meritatissima Docg. 

San Gimignano si trova nella parte nord-ovest della provincia di Siena. Dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, conosciuto in tutto il mondo per le torri medievali, che gli hanno valso l’appellativo di Manhattan del Medioevo. In questo territorio si producono anche ottimi vini rossi, ma la produzione maggiore è riservata alla Vernaccia. Un bianco italiano con una notevole capacità d’invecchiamento, prodotto anche nella tipologia ” Riserva “.

Note di degustazione

Spumante Rosè Metodo Classico Nature De Monì 2019 – Sangiovese – Rosa tenue, perlage fine e persistente, tra note di rosa, crostata di frutti di bosco e sussulti d’arancia rossa che anticipano il palato, con una freschezza e una cremosità disarmanti.

Vernaccia di San Gimignano Hydra 2022 – 100% Vernaccia Toni giallo paglierino con sfumature  verdoline. Naso ricco di pompelmo, mela, pera e mandorla. Fresco e sapido, il finale è lungo con richiami agrumati.



Vernaccia di San Gimignano Lyra 2021 – Vernaccia 100% – Paglierino tendente al dorato, emana note di fiori di montagna, susina, pesca, melone, lime e mandorla,. Bocca avvolgente dal finale decisamente persistente.

Vernaccia di San Gimignano Riserva Ori 2021 – Vernaccia  100% – Giallo brillante, complesso, sprigionante sentori di pesca, zafferano, cedro, ananas, mango, papaya. Colpisce per la piacevole morbidezza, ma al contempo sa essere fresco e lungo, armonico ed equilibrato.

San Gimignano Doc Rosato Sunrose’ 2022 – Sangiovese – Bellissima tonalità rosa salmone, dipana eleganti sentori di fragolina di bosco, melagrana e rosa di campo. Sorso piacevolmente fresco e sapido, lungo e leggiadro.

Chianti Colli Senesi Riserva Draco 2019 – Sangiovese in purezza –  rubino trasparente e consistente, su note di ciliegia, violetta e frutti di bosco si alternano a note di pepe e bacche di ginepro,  avvolgente e decisamente persistente.

Nella nostra vita raramente prendiamo atto che ciò che riceviamo che è, talvolta, molto di più di ciò che diamo.

Il Palagione
Località Palagione – Castel San Gimignano
53037 – San Gimignano – Siena (SI)

Anteprime di Toscana 2023: Vernaccia di San Gimignano – considerazioni e migliori assaggi

di Luca Matarazzo

La Vernaccia di San Gimignano si presenta alla stampa di settore nella versione di annata ed in quella Riserva.

È difficile dire quando sia il momento giusto per esprimere considerazioni che vadano al di là della semplice apparenza.

Certo chiedersi oggi cosa realmente rappresenti la Vernaccia di San Gimignano non può limitarsi ad un semplice compendio tra storia e nozioni bibliografiche.

E neppure l’ottima organizzazione del Consorzio e l’attenzione nel servizio dei bravissimi sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier – Delegazione Toscana – possono alleviare alcune perplessità complessive su quanto degustato.

Che l’annata 2022 fosse complicata per i bianchi lo sospettavamo, che avesse così tante discrepanze all’interno di stili e versioni differenti francamente ha davvero sorpreso.

Non si tratta di una banale generalizzazione, altrimenti non potremmo menzionare nessun prodotto di rilievo.

Infatti, c’è chi sa interpretare al meglio delle possibilità una varietà difficile da lavorare in vigna e ancor più da comunicare al pubblico.

Abbiamo assaggiato, con la collaborazione del direttore di Vinodabere Maurizio Valeriani, ben 95 campioni (48 dell’anata 2022, 16 dell’annata 2021, 4 dell’annata 2020, 6 della Riserva 2021, 12 della Riserva 2020, 8 della Riserva 2019 e 1 della Riserva 2018).

Ciò che ne emerge è una 2022 basata spesso su estrazioni marcate ed aromi in via di definizione. Timida al naso e potente al gusto, con parti astringenti non proprio da manuale.

Quanto detto, ribadiamo, non vale per tutti: alcuni (pochi) hanno lavorato con mano sapiente ed elegante in vini profondi, dove le ruvidezze e le slegature si sono trasformate in splendide avvolgenze.

Vini prospettici che meritano l’attenzione negli anni futuri per comprenderne appieno le evoluzioni.

Delle versioni Riserva presentate, rileviamo la tendenza a nuances da ossidazione che non nobilitano lo charme ed il potenziale della Vernaccia di San Gimignano.

La Masterclass di inizio giornata, condotta dal Master of Wine Gabriele Gorelli, è stata un fulgido esempio di cosa significhi lo scorrere del tempo quando le cose vengono fatte con criterio.

Speriamo che l’impegno profuso da tutti gli attori alla fine riesca a dare la svolta definitiva e necessaria che la Denominazione attende. Senza scomodare paragoni inutili con altre realtà produttive.

La Vernaccia di San Gimignano è e resta tale: basterebbe guardare al proprio interno riappropriandosi delle radici storiche.

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2022

Poggiarelli – Signano

Casa Lucii – Casa Lucii

Tenuta Le Calcinaie

Signano

La Lastra

Selvabianca – Il Colombaio di Santa Chiara

Hydra – Il Palagione

Poderi del Paradiso

Pietraserena

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2021

Donna Gina – Fattoria di Fugnano

Fontabuccio – Vagnoni

Viti Sparse – Terre di Sovernaja

Vigna Santa Margherita – Panizzi

Carromatto – Fattoria La Torre

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano 2020

Lyra – Il Palagione

Carato – Montenidoli

Master of Wine Gabriele Gorelli

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano Riserva 2021

Aurea – Guidi

Ori – Il Palagione

Migliori Assaggi Vernaccia di San Gimignano Riserva annate 2019, 2018

Mareterra 2018 – Casa Lucii