Nasce il Fora Bina Wine Club

Il mondo del vino non smette mai di stupire. Tra atti d’eroismo, maschere da sub e affinamenti aerospaziali, cercare di ottenere l’attenzione di un mercato avido di colpi sensazionalistici è diventata, forse, l’impresa più difficile. In ballo c’è il mercato delle vendite, che di tanta poesia non ha certo bisogno. Fora Bina Wine Club nasce, in tali contesti, da un progetto degli enologi Christian Gastaldelli e Matteo Castagna, uscendo fuori dagli schemi precostituiti.

Essere “fuori dai binari” (la traduzione letterale del brand), pensare e agire in modo totalmente diverso dalla massa, è una prerogativa essenziale per i due ideatori, con una serie di opportunità anche didattiche pensate per gli appassionati, ricche di contenuti educational, newsletter, eventi dal vivo, eno-tour e produzione di vini a tiratura limitata.

Due enologi in contatto diretto via chat con cui comunicare direttamente, a cui fare domande sui migliori abbinamenti cibo-vino, confrontandosi sulle tematiche più disparate, da seguire durante i corsi di degustazione online o incontrare anche dal vivo, durante gli eventi organizzati in provincia di Verona. Al momento gli enonauti di Fora Bina possono accedere ai contenuti gratuiti, una parte dei quali col tempo diventeranno riservati sottoscrivendo un abbonamento mensile.

Tra i servizi previsti:

  • Produzione di vini a tiratura limitata
  • Degustazioni virtuali
  • Chat dedicata con l’enologo
  • Video corsi e wine educational in esclusiva per i soci
  • Cena di degustazione tematiche con partner del territorio
  • Eventi di degustazione dal vivo
  • Tour guidato dall’enologo

Vini in edizione limitata, che rappresenteranno non solo l’annata, ma anche la scelta produttiva e la valorizzazione del vitigno, che si confermeranno ogni anno come una sorpresa per il winelover curioso, sia per la varietà che per la tipologia. Nel 2024 vengono presentate quattro etichette, un frizzante, un bianco, un rosato e un rosso, mentre nel 2026 l’offerta si arricchisce di un altro rosso da evoluzione, per un totale di circa 6400 bottiglie. 

Sostenibilità nella selezione della materia prima. Le uve vengono acquistate da viticoltori esperti e provenienti da vigneti che rispecchiano l’alta idea di viticoltura: in collina, vicino ad altre coltivazioni come ciliegi e olivi, o boschi. In zone con ecosistemi integri e ricchi di biodiversità, lontano dalle monocolture delle pianure, vigneti dove viene preferito il lavoro manuale e vengono ridotti i passaggi di trattori e mezzi meccanici.

Sostenibilità nella produzione del vino. Le uve selezionate vengono sottoposte ad accurate analisi che garantiscono sicurezza di salubrità. I prodotti utilizzati nelle vinificazioni sono di origine naturale e privi di allergeni. Non vengono utilizzati prodotti di sintesi o chimici (al di fuori del metabisolfito in dosaggi molto bassi). Tutti i vini prodotti sono non chiarificati e non filtrati.
La produzione, lo stoccaggio, il packaging sono effettuati con tecniche e materiali sostenibili volti a ridurre l’impatto ambientale.

Sostenibilità nella gestione aziendale. Per il trasporto delle uve dal campo alla cantina e per i vari spostamenti usiamo un furgone a metano.
La cantina è dotata di impianto fotovoltaico che consente di diminuire l’impatto ambientale ed abbattere i costi e i consumi energetici necessari per le operazioni di vendemmia. E’ stato predisposto un sistema di recupero della CO2 di fermentazione affinché venga riutilizzata per inertizzare le vasche durante i travasi ( operativo dal 2025).

La Degustazione dell’annata 2023

BIANCO:  si parte dalle basi varietali tipiche di Verona: Garganega e Trebbiano.

Un taglio classico per la zona, ma prodotto utilizzando tre differenti vigneti con caratteristiche molto diverse, tanto che vinificati separatamente hanno dato il massimo dalle uve. Un vino bianco fresco, fruttato e con una buona persistenza e struttura. Tre vigneti selezionati con cura, situati in pianura e su colline della provincia di Verona. Molto intrigante l’attacco di bocca, su note citrine ben coadiuvate da essenze officinali e salinità in chiusura. Si sente la verve della Garganega, con i suoi caratteri mediterranei tipici. Un appunto per il futuro potrebbe essere quello di cercare maggior evoluzione e carattere, anche per conferire quella lunghezza di bocca che manca ancora al vino.

ROSATO: nuova lettura del classico Chiaretto di Bardolino cambiandone la varietà. Si è deciso di puntare sul Corvinone come varietà principale al posto della Corvina (come previsto dal DOC Bardolino). Unico appezzamento posizionato ai piedi del monte Baldo, esposizione a sud con vista sul lago. Si tratta di un vigneto terrazzato circondato da pascoli e boschi, senza altre coltivazioni. Il più interessante dei tre campioni, succoso dall’inizio alla fine con quei rimandi ai piccoli frutti di bosco che ci si aspetta da un rosato a modo. Colpisce sia per dinamicità che persistenza iodata.

FRIZZANTE: vino bianco frizzante rifermentato in bottiglia, da Garganega e Trebbiano di Soave con il suo fondo, quindi il vino risulta torbido e con una bollicina molto fine ed elegante. Giocoso e stop. Qui l’acidità resta troppo vibrante, non riuscendo a legarsi a dovere con le nuance polpose regalate dalla particolare tecnica di vinificazione “Pét-Nat”. Un ringraziamento particolare alla comunicatrice Giordana Talamona per avermi fatto conoscere un altro aspetto appartenente all’infinito mondo del vino.

Sito: https://forabina.com/

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Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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