Napoli: presentato il Brunello di Montalcino Riserva Renieri di Bacci Wines a Palazzo Petrucci

Per il primo evento a Napoli dedicato alla stampa e agli operatori del settore lo scorso 15 Maggio, il gruppo Bacci Wines ha scelto il ristorante una stella Michelin Palazzo Petrucci per presentare il Brunello di Montalcino Riserva Renieri.

La Docg rappresentativa del territorio toscano all’estero è solo una di quelle confluite nel patrimonio vitivinicolo della famiglia Bacci. A partire da Castello di Bossi in Chianti Classico, acquisito nel 1984 da Marco Bacci, passando per Renieri (Brunello di Montalcino) e Terre di Talamo (Morellino di Scansano), oggi gli oltre 200 ettari vitati complessivi arrivano ad includere territori fuori dalla Toscana con Terre Darrigo, nel versante dell’Etna, e la recentissima acquisizione di Blue Zone a Mamoiada in Sardegna.

Una storia lunga quarant’anni, partita da un contesto imprenditoriale lontano dal vino (Marco Bacci nasce come imprenditore nel mondo dell’abbigliamento in un’area e in un’epoca –  quello della provincia di Firenze tra gli anni ‘70 e ‘80 –  in cui il settore tessile rappresentava ancora la prima voce del Pil italiano) e diventata con Jacopo, classe 1984, il cuore dell’attività di famiglia.

Laureato in enologia e impegnato nella promozione commerciale delle cantine di famiglia sui mercati esteri, Jacopo ha presentato insieme a Raffaele Vecchione, enologo e critico enologico, una verticale di vecchie annate Brunello di Montalcino Riserva, dalla 2010 fino alla 2013, insieme all’annata corrente del Brunello di Montalcino, la 2019.

L’obbiettivo centrato appieno era quello di evidenziare l’evoluzione di una denominazione storica in un’azienda a conduzione biologica relativamente giovane – l’acquisizione di Renieri risale al 1998 – partendo dagli inizi. Nuova cantina, nuovi impianti, nuovi vigneti che hanno espresso la loro prima vendemmia nel 2010, la prima anche delle annate in degustazione. Sono seguite la 2011, 2012, 2013 con un percorso di cantina molto simile, ma un approccio in vigna differenziato a seconda delle difficoltà climatiche; la degustazione si è chiusa con la 2019 quale punto di riferimento del percorso compiuto fino a questo momento.

Renieri si estende con i suoi 120 ettari, di cui 30 vitati, a sud-est di Montalcino, all’ombra del Monte Amiata, su terreni vulcanici, costituiti prevalentemente da calcare e roccia mischiati ad argille rosse e tufo. La vendemmia è manuale, la fermentazione avviene esclusivamente in acciaio con lieviti indigeni, l’affinamento in legno grande.

La 2010, considerata tra le migliori annate di Brunello, si presenta nel nostro bicchiere matura già nel colore arancio scarico e nel naso di sottobosco umido, di fiori appassiti e ruggine, mentre conserva buona freschezza e succosità al palato.

Più fredda e chiusa la 2011 che esprime in prima battuta un frutto a tratti acerbo, su verticalità di palato. Annata controversa, con un inverno freddo e una bolla di caldo estremo ad agosto, in questo bicchiere, spiega Jacopo, si capisce il lavoro in vigna, con grappoli fino a completa maturazione.

La 2012, altra vintage cinque stelle per il Brunello di Montalcino, si esprime invece in maniera ricca e possente con una chiara presenza del frutto in buon equilibrio con le nuance floreali, mentre in bocca risulta avvolgente e cremosa, più distesa della precedente 2011.

La degustazione delle vecchie annate si conclude con la 2013, sfaccettata nel naso da piccoli frutti rossi, muschio di montagna, canfora e lineare al palato con freschezze a tratti balsamiche. Il bicchiere più centrato nell’equilibrio gusto olfattivo.

Il salto alla 2019 è vertiginoso e ci porta, questa volta con un Brunello di Montalcino ancora giovanissimo, a tratti timido, con una percezione chiara del frutto e un sorso snello. Parliamo di un’annata lenta nella maturazione arrivata agli inizi di ottobre con una buona resa qualitativa. Necessita di tempo per esprimere al meglio i tratti tipici del varietale, quel Sangiovese che ha fatto la storia del Brunello di Montalcino.

RENIERI

Località Renieri

Strada Consorziale Pian dell’Asso 53024 Montalcino (SI)

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Ombretta Ferretto

Degustatore AIS, ha lavorato 14 anni nella logistica internazionale del vino. Attualmente si occupa di ospitalità e di produzione miele e olio EVO, oltre ad essere portavoce Slowfood dei produttori Noce della Penisola Sorrentina

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