Merano Wine Festival 2022 La Masterclass del Custoza Doc – “Contemporary Blend”

Merano Wine Festival 2022 ha fatto bingo ancora una volta! Oltre 9.000 presenze totali nelle cinque giornate del festival ideato da The WineHunter Helmuth Köcher (4-8 novembre), più di 700 produttori presenti tra Wine, Food – Spirits – Beer suddivisi in due sessioni espositive, più di 330 etichette nella The Winehunter Area, 34 le bottiglie sciabolate, oltre 50 eventi tra 16 materclass, 1 summit suddiviso in 6 presentazioni, 7 talks, 2 presentazioni di libri, 19 chef ospiti e 2500 piatti preparati in shoowcooking e special dinner. Numeri a parte, grande importanza dedicata a territori e denominazioni con degustazioni guidate a tema, come quella organizzata dal Consorzio Tutela Vino Custoza Doc intitolata “Conteporary Blend”

La presidente Roberta Bricolo illustra la bellezza di un areale dove la natura domina su tutto. Nove comuni: Sommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Castelnuovo Veronese, Sona, Bussolengo, Pastrengo, Lazise, con una fitta serie di dolci colline allungate, disposte ad andamento concentrico dislivelli compresi tra i 50 ed i 100 metri. I depositi lasciati dai ghiacciai che formarono il vicino lago di Garda presentano suoli estremamente variegati e variabili, ricchi di scheletro, intervallati da ampie piane ghiaiose e tipici depositi sassosi ben levigati, che garantiscono un corretto drenaggio d’acqua. Le composizioni prevalentemente calcaree apportano alle uve tipiche componenti minerali e sapide.

In tale contesto non stupisce la serbevolezza dei vini derivanti dal blend costituito da Garganega, Trebbianello (un biotipo locale del Tocai friulano) e la Bianca Fernanda (un clone locale del Cortese), insieme al Trebbiano, storicamente coltivato sulle nostre colline. Bianchi dotati di una spiccata vena gastronomica che aumenta col passare del tempo e con l’attenuarsi delle sensazioni più fresche citrine a tutto vantaggio di mineralità e avvolgenza. Ma come contestualizzare quanto sin qui detto se non con la prova del fuoco, verificare nel confronto due annate differenti di uno stesso prodotto aziendale? Ecco il senso della degustazione condotta da Eros Teboni consulente e miglior sommelier Wsa 2018. Ve ne raccontiamo un breve stralcio con le nostre migliori impressioni.

Custoza Doc San Michelin cantina Gorgo: da uno storico vigneto aziendale dell’azienda di Roberta Bricolo è il vino che si è dimostrato più costante nello scorrere delle lancette, con una precisa identità evidenziata sia nella 2021 che nella 2015. La prima, ovviamente, gode di note da fiori bianchi dolci, con parti erbacee su ricordo di mela verde. Nella versione agée le maturazioni del frutto sono evidenti, ma resta intatto quel riverbero officinale appetitoso unito al tipico finale salino.

Custoza Doc cantina Le vigne di San Pietro: belle le sensazioni gessose iniziali della 2021 con successioni di lime e tiglio, dalla chiusura ancora acerba. Commovente la 2012 su foglie di tè, cenere di camino, cedro maturo e sapidità intrigante. Dopo 10 anni restano tante vibrazioni nel calice a riprova del falso mito dei bianchi italiani facilmente ossidabili.

Custoza Doc Superiore Cà del Magro cantina Monte del Frà: azienda che ha conquistato la fiducia con tanto impegno ed eleganza nei prodotti. Piacevole da bere il 2020, appagante tra erbe di campo, fiori gialli di ginestra e sbuffi di pompelmo rosa. Iconica la 2016 dalla impressionante lunghezza fatta di albicocche succose, pesca melba e mandorle essiccate. Il miglior assaggio di giornata.

Custoza Doc Superiore Amedeo cantina Cavalchina: la famiglia Piona, che l’anno scorso ha vissuto il drammatico lutto di Luciano, dalla fine della seconda guerra mondiale è un caposaldo del territorio con una qualità media complessiva raggiunta da tanta ricerca e voglia di sperimentare. Amedeo 2021 gioca sui toni agrumati, forse un po’ troppo nervosi nelle scie conclusive. Meglio la 2015 aggrappata alle sensazioni di gesso e di idrocarburi normali nelle fasi evolutive della tipologia.

Chiudiamo da dove abbiamo iniziato, ovvero dai numeri e questa volta li diamo per quanto concerne la denominazione Custoza: 1400 ettari, 11 milioni di bottiglie medie annue, 72 cantine vinificatrici, 110 imbottigliatori e 480 viticoltori. Il futuro è già scritto.

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Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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