Casa Campania: al Merano Wine Festival pizza, sole, mandolino e tanto vino (di qualità)

Essere del Sud, vivere questa esperienza a volte ai confini della realtà. Sembra strano ma in 163 anni l’unità effettiva d’Italia non esiste di fatto se non sulla carta. Vallo a spiegare ai tanti visitatori esteri, che ancora ci vedono quelli del sole, pizza e mandolino.

Per fortuna, ribadiamo con le sole nostre forze e senza agevolazioni di cui godono altri territori, la Campania ha saputo riemergere a testa alta da una situazione oggettivamente difficile. Da due anni al Merano Wine Festival si cerca di diffondere il verbo della qualità delle eccellenze enologiche attraverso il padiglione appositamente dedicato Casa Campania. Grande la soddisfazione espressa nelle parole di Nicola Caputo Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

Una sorta di “Fuori Salone” in cui far confluire i Consorzi che stanno cercando, non senza difficoltà ad ogni livello, di fornire un’immagine unitaria agli operatori del settore. L’idea di un Consorzio di secondo livello pur nata da tempo fatica nel muovere i primi ingranaggi, ma le basi sono solide e le intenzioni meritevoli. Deus ex machina dell’iniziativa è Andrea Ferraioli, presidente del Consorzio Vita Salernum Vites (per i non addetti ai lavori il Consorzio vini della provincia di Salerno).

Un volto istituzionale che richiama attenzione mediatica e fiducia nel futuro. L’entusiasmo e la voglia propositiva ha coinvolto tutti, da Cesare Avenia presidente del Consorzio Tutela Vini Caserta VITICA a Ciro Giordano del Consorzio Tutela Vini Vesuvio per finire con Teresa Bruno che ha preso in mano la difficile gestione del Consorzio Tutela Vini d’Irpinia.

Immancabile la presenza accogliente e formativa dell’Associazione Italiana Sommelier, con il Delegato regionale Tommaso Luongo che ha condotto numerose Masterclass di presentazione dei vini e delle realtà più importanti campane. E Franco De Luca, docente e responsabile della didattica di A.I.S. Campania che prova a suggerrire abbinamenti stuzzicanti tra le tante tipologie messe a disposizione dall’impegno dei produttori vitivinicoli.

Madrina ed Ambasciatrice di Casa Campania è stata Chiara Giorleo, esperta di tutte le proposte più interessanti, rosati inclusi incredibili per versatilità ed eleganza. Qui la parte del leone la fa quasi sempre l’Aglianico, nobile varietà che racconta il proprio carattere mediterraneo all’interno del calice.

Numerosi i premi consegnati nella rassegna del Merano Wine Festival 2023 da The WineHunter e dalla Guida Vini Buoni d’Italia. Ai nostri microfoni Laura De Vito, giovane winemaker irpina di Lapio, con i suoi CRU di Fiano d’Avellino frutto di ricerca e zonazione dei poderi con la consulenza dell’enologo Vincenzo Mercurio. Infine Bartolo Sammarco che dalla Costiera Amalfitana, più precisamente Ravello, realizza piccoli capolavori del gusto dai ricordi tipici agrumati, salini e floreali.

Chiudiamo le nostre interviste con Libero Rillo, presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, dirimpettaio di Casa Campania con il proprio stand dedicato che ha fatto scuola partendo ancora 5 anni fa con tale progetto. Le ultime parole ad un grande rappresentante giunto al massimo vertice dell’OIV – Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino – l’enologo e titolare di Quinto Decimo prof. Luigi Moio.

L’arguta analisi sul futuro della Campania non poteva avere interprete migliore: siamo davvero sole, pizza e mandolino, o possiamo offrire molto altro a chi ancora non conosce una delle regioni più belle e ricche d’Italia dal punto di vista enogastronomico? A breve la risposta.

Luca Matarazzo

Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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