Vinitaly 2024: focus su Etna Doc

A Verona, in occasione della 56° edizione di Vinitaly, ho visitato con enorme piacere il Padiglione Sicilia e cercato di approfondire meglio la conoscenza della denominazione Etna Doc e dei suoi vini, grazie al gentile invito del giornalista Salvo Ognibene. Alcune nozioni sulla denominazione preludono l’assaggio di alcuni vini.

Il Monte Etna, “A’ Muntagna” per gli abitanti del luogo, è posto sulla costa orientale della Sicilia ed è il vulcano attivo più alto d’Europa, supera oggi i 3300 metri di altitudine. Alle pendici viene da secoli allevata la vite ad altimetrie che si attestano dai 400 agli oltre 800 metri s.l.m. La Doc nata nel 1968 comprende vini bianchi, rosa, rossi e bollicine M.C.. I vitigni che danno origine all’ Etna Doc Bianco sono il Carricante che da disciplinare può essere prodotto in purezza o con Catarratto per un massimo del 40%, per la tipologia Superiore sono previsti anche altri vitigni autorizzati. Per L’Etna Doc Rosso e Rosa  è il Nerello Mascalese che la fa da padrone per un minimo dell’80% ed il Nerello Cappuccio per un massimo del 20%, mentre per la bollicina cambiano le percentuali dei due Nerello. Può essere prodotto nel territorio dei comuni di Biancavilla, S. Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Aci S. Antonio, Acireale, S. Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana, Milo, S. Alfio, Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione e Randazzo in provincia di Catania. Per la tipologia Etna Bianco Superiore la zona è localizzata nel territorio del comune di Milo.

La denominazione è composta da ben 133 contrade corrispondenti alle UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) che viste dall’alto hanno la forma di luna nuova. I terreni sono di origine vulca­nica, talvolta ciottolosi e ghiaiosi, talaltra sabbiosi o meglio grigio cenere. Le escursioni termiche tra le ore diurne e notturne sono notevoli anche di  30 gradi. Molti vigneti in questo lembo di Sicilia sono tra i più vecchi in Italia, alcuni dei quali sono addirittura a piede franco. Vari sono i tipi di allevamento,  tuttavia,  il più diffuso è quello ad alberello su splendidi terrazzamenti di pietra di origine vulcanica.

I vini degustati

Grotta della Neve Etna Bianco Doc 2021 Tenuta Serafica –  Carricante e Catarratto –  paglierino luminoso,  arrivano al naso note di fiori di ginestra, pera, pompelmo e mentuccia; sorso rinfrescante e persistente dal finale saporito.

Mirantur Rosso Terre Siciliane Igp 2021 – Nerello Cappuccio 100% – Rosso rubino trasparente, con sentori di rosa canina, frutti di bosco e ciliegia. Al palato è fresco, carezzevole e leggiadro.

San Lorenzo Etna Rosso 2018 Giovinco – Nerello Mascalese 95% e Nerello Cappuccio 5% – Rosso rubino intenso, sprigiona note di melagrana, lampone e spezie dolci, mentre al gusto è piacevolmente tannico e sapido con chiusura lunga e duratura.

Ceneris Etna Bianco Doc 2021 Tenuta Ferrata – Carricante e Catarratto – paglierino, palesa sentori di fiori di camomilla,  pesca, albicocca e nuances agrumate. Ricco e suadente nonché persistente.

Frevi Etna Rosso Doc 2020 Tenuta Ferrata – Nerello Mascalese 100% –  rubino trasparente,  emana note di amarena, rabarbaro,  tabacco e bacche di ginepro; gusto setoso e armonioso con lungo finale.

Brut Rosé Metodo Classico Etna Doc Palmento Costanzo – Nerello Mascalese 100% – rosa tenue, perlage fine, libera sentori di fragolina di bosco, ribes e scorza d’agrumi. La freschezza stimola il durevole sorso.

Contrada Santo Spirito Etna Rosso Doc 2019 Palmento Costanzo – Nerello Mascalese 90% e Nerello Cappuccio 5%  – Rubino tendente al granato trasparente, rivela note di ciliegia, fragola, lampone,  arancia sanguinella, spezie e pietra focaia. Sorso avvolgente con tannini nobili e di lunga persistenza aromatica.

Passorosso Etna Rosso Doc 2022 Passopiciaro – Nerello Mascalese 100 % – rubino vivace, rimanda a sentori di ciclamino, amarena, lampone e pepe nero. In bocca è avvolgente, ricco e suadente.

Aitna Etna Rosso Doc 2020 Edome’ – Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio –  rubino intenso, dipana note di frutti di bosco,  mora, tabacco e liquirizia. Gusto pieno ed appagante con tannini ben integrati.

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Adriano Guerri

La passione per il mondo enoico è nata anni fa, lavorando in alcuni importanti Hotels d'Europa. Durante il mio soggiorno all'estero mi sono iscritto ad un corso vini ed al rientro in Italia, per approfondire meglio la mia conoscenza, ho frequentato i 3 livelli con Ais. Mi piace degustare, visitare aziende vitivinicole, calpestare le vigne ed assistere alle kermesse enoiche. Da qualche anno a questa parte scrivo articoli su blog e riviste enogastronomiche nazionali.

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