Experience a 4 mani, la fusion tra Sangiovanni e Barrale 

 

Hanno incantato gli ospiti, hanno intrecciato visioni ed esperienze proprie, l’Executive Chef de Le Radici Matteo Sangiovanni e Paolo Barrale, lo Chef stellato alla guida del rinomato ristorante Aria, si sono incontrati nella serata del 6 marzo 2023 e proprio nel laboratorio di cucina di Experience a Battipaglia, nuova e ultima sintesi della migliore immagine della Piana del Sele: la fertilità dell’agricoltura e l’eccellenza delle materie prime.

Un solo filo conduttore per la preparazione della cena collaborativa, il tema “Tecnica e Memoria”, in realtà la matrice comune della loro filosofia in cucina si è espressa in un caleidoscopio di molteplici percezioni emozionali che colpiscono i sensi, preludio di tutto quello che ha dato corpo finale a quei piatti.

Foto ©Alessandra Farinelli

È avvenuto come i migliori chef sanno fare e, del resto, si sa; ogni cultura, in tutti i campi, è vera se riesce a collegare cose tra loro, ad altre tradizioni, in momenti diversi, tra passato e presente, questi ponti sono lo specchio della profonda conoscenza di tutto

Quella tra Sangiovanni e Barrale è stata una liaison di qualità che ha raccontato in poco tempo e in una sera molti anni di realizzazioni ed evoluzione territoriale, un incontro proprio a garanzia di questa eccellenza: l’equilibrio di Barrale, anche nelle contaminazioni, preserva l’elemento principale del piatto, la materia prima viene centralizzata in un percorso di valorizzazione particolare, la creatività di Sangiovanni muove e indirizza, in sincrono, verso una rivisitazione ulteriore dei menu di Experience.

Esperienze sublimate, un esordio di successo

Il lavoro a 4 mani, con un menu d’eccezione, è stato solo il primo della serie di questa stagione che proseguirà tra marzo e aprile. Experience a 4 mani di Matteo Sangiovanni è un calendario di eventi limited edition con tanti chef internazionali, sempre in evoluzione, con la finalità di offrire al pubblico altri spettacoli di filosofia e arte culinaria, direttamente dalle concezioni proprie di tanti chef che stanno scrivendo la storia della gastronomia italiana.

La serata del 6 marzo con Barrale è proseguita nel tipico scenario delle atmosfere di Experience, tra eleganza, sofisticata sorpresa e prelibatezza. Gli ospiti presenti hanno manifestato allegria ed entusiasmo, in un clima di relax e coinvolgimento.

cena a 4 mani

Le sei portate, in elegante successione, hanno celato sorprese inaspettate in un menu con pairing all’altezza dei piatti, abbinamenti e preparazioni narrate fascinosamente dal maître e dal sommelier. Del resto una delle caratteristiche suggestive dei ricercati percorsi di Experience è la narrazione, voluta da Matteo Sangiovanni, e affidata al maître. Un menu, tutto in una storia, che rievoca il passato, anticipa i tempi, racconta origini e provenienza di materie prime e tradizioni. Svela filosofie con attenzione, senza eliminare il mistero che si rinnova in ogni serata e ad ogni passo.

I nuovi incontri, il calendario d’eccezione

Il 31 marzo sarà la volta dello chef Michele Deleo per proseguire il 21 aprile con Sergio Mei e concludere per questa stagione l’11 maggio con Giuseppe Stanzione. Le cene “a quattro mani” dello chef Matteo Sangiovanni saranno un continuo percorso esperienziale, per attrarre e catalizzare il meglio della cucina campana e italiana. 

Una forte ambizione, quella di Sangiovanni, rappresentare in questi incontri la cultura italiana e regionale del cibo e i suoi valori, ancora da scoprire, in un vero percorso di condivisione. E se il percorso si rivela anche identitario, immagine del territorio, allora è anche in tutta evidenza una promozione che funziona ed un rispecchiarsi affettivo per tutti. Come il costume, il genio dell’improvvisazione degli chef, tutta estetica filosofica che mista al piacere e al gusto è collante sociale e rappresenta la vera anima di un popolo, di un territorio.

A Le Radici Experience si fa identità, cultura, sociologia, si fa memoria della storia del territorio. Un progetto a cui prestare molta attenzione.

Carmine Di Donna, le dolci contaminazioni della sua carriera

Una Master Class interamente dedicata alle torte, dalle mille sfumature diverse. Si è tenuta al primo piano dell’Hotel Commercio, nel complesso “Le Radici” a Battipaglia, l’interessante lezione di arte pasticciera del Pastry Chef Carmine Di Donna per il Team Costa del Cilento, guidato dallo chef Matteo Sangiovanni.

Un’occasione imperdibile per i tanti cultori e pasticcieri iscritti che hanno potuto ammirare le tecniche certosine e la silente, quasi religiosa, compenetrazione dello chef. Sguardo attento e concentrato, Carmine, nato da una famiglia nel settore dolciario da generazioni, ha la costanza e il rigore tipici di chi conosce i segreti delle creazioni dolciarie. E le loro esigenti precisioni.

Un atteggiamento assorto e sempre “in ascolto”, come ritenesse che in un certo senso le sue creazioni gli abbiano sempre parlato e continuino a farlo: risponde con un linguaggio suo proprio che di sicuro deriva da esperienza, nondimeno da amore per quello che fa da anni.

A Torre del Greco, in provincia di Napoli, ha cominciato a muovere i primi passi nel settore della pasticceria, consapevole dell’attenzione necessaria e del lavoro da fare. Lo Chef Di Donna dopo numerose esperienze all’estero è entrato a pieno titolo come professionista riconosciuto nell’alta ristorazione in Campania. Ha messo radici nelle location e nelle ristorazioni napoletane migliori, soprattutto in quelle dei più rinomati hotel in costiera, fino a prendere in mano le redini della Pasticceria de La Torre del Saracino dello chef pluristellato Gennaro Esposito a Vico Equense.

Ogni volta è un’avventura nuova per il giovane Pastry Chef 44enne, con la piena coscienza che la pasticceria è un mondo diverso dalla ristorazione in generale, a cui dedicare molto studio, molta fatica. Con l’esigenza di mettersi sempre in condizione di andare oltre, sempre pronto alla sperimentazione.

Un mondo che evolve verso interpretazioni totali 

È con fierezza che Carmine Di Donna osserva le tecniche, le sente prima di metterle in pratica, guarda “attraverso”: è questa l’impressione che se ne ha, addirittura ad occhio profano, lo sguardo che penetra nelle mistioni, fino alle contaminazioni, con l’obiettivo lucido di interpretare i dolci tradizionali con nuove tecniche che passa al vaglio da anni, migliorandole sempre più.

Carmine Di Donna non fa solo cose buone, in maniera incontestabile, ma anche molto belle; nota è la sua firma, sempre molto sofisticata, ben visibile nell’impatto estetico delle sue creazioni. Le geometrie perfette, le stupefacenti e gratificanti visioni, le contaminazioni vegetali, Di Donna non esprime il suo lavoro solo con il sapore, ma anche con la visione. Colori e composizioni, nei dessert variegati e nelle torte, rievocano sempre un piccolo mondo, un habitat. L’amore per le materie prime, e su tutto per la natura, guidano l’ispirazione così da approdare a interpretazioni totali, visive e gustative.

La formazione continua per il Team Costa del Cilento

La sua lezione, tenuta nella due giorni dedicata, del sette e dell’otto febbraio, è stata solo una delle tante opportunità di rilievo che il Team Costa del Cilento offre per tenere alta la formazione professionale, ma anche per rappresentare al meglio una cultura gastronomica che, specificamente nel sud Italia, si avvale di genialità appassionate.

Hotel Commercio – Master Class Team Costa del Cilento

Di Donna, migliore Pastry Chef in diversi anni per la Guida Gambero Rosso e per Identità Golose, primo assoluto in molte competizioni di pasticceria internazionali, va avanti con determinazione. Una carriera che avrà ancora da raccontare con espressioni continue di mondi diversi, sempre con lo stretto legame ai dolci sapori tradizionali e alle bellissime terre dell’infanzia, quelle affezioni che continuano a dare tutto alla vivida immaginazione dei bambini del sud. E a quei bambini che, cresciuti, diventano i migliori e portano con sé ovunque l’eccellenza della loro provenienza.