Romagna: il Craft Gin Summer Fest edizione 2023 a Cervia (RA)

Il Gin è senza dubbio il distillato che ha avuto la maggior crescita degli ultimi anni. La sua popolarità non conosce né distinzioni di sesso né fasce d’età, ed è apprezzato soprattutto in miscelazione con acqua tonica a creare il cocktail più diffuso ai giorni d’oggi: il Gin Tonic.

Sarà merito della sua aromaticità, della sua freschezza e del suo brio che assieme regalano gioia a una bevuta che quasi mai è impegnativa, ma sempre carismatica. Le molteplici combinazioni di differenti gin e altrettante toniche lo rendono anche estremamente poliedrico e personalizzabile per adattarsi a differenze di gusti, stagioni e perché no, anche di stati d’animo.

Il fenomeno è in crescita e vede la nascita di tanti eventi a tema: uno degli ultimi degni di nota è il Craft Gin Summer Fest, evento tenutosi venerdì 21 luglio a Cervia, sotto la Torre San Michele, la parte più suggestiva del centro storico della città. L’iniziativa, (per altro anteprima di un altro importante momento dedicato al beverage, denominato Tramonto DiVino) ha visto oltre cinquecento presenze fra curiosi, appassionati, ristoratori e addetti al settore, i quali hanno potuto conoscere ben 25 produttori di gin artigianale.

Presente anche alla manifestazione lo spazio cocktail gestito da Enoteca Regionale Emilia Romagna, sponsor principale dell’iniziativa. 20Italie era presente e ha selezionato per voi 4 produttori di gin artigianale dei quali abbiamo il piacere di condividere brevemente le loro storie e i prodotti di punta.

Gin Bandito – si comincia giocando in casa. Il gin in questione, infatti, è romagnolo 100%: un gin al sale di Cervia. Nasce nel 2019 da un’idea di Alessandro Fanelli, il quale, collaborando con un noto profumiere locale Baldo Baldinini, capisce che il mondo delle essenze e delle botaniche non va relegato ai soli profumi, ma può esaltarsi anche nella distillazione. Non c’è solo questo dietro al suo progetto; c’è anche la forte voglia di promuovere le aziende locali. La gamma di prodotti include ghiaccioli (al gin tonic, al gin e pesca nettarina, al gin e fragola di Cesena e alla vodka e maracuja), cioccolatini al gin (in collaborazione con Gardini Cioccolato), un vermouth conciato al sale di Cervia (in collaborazione con Baravelli dell’azienda agricola Calonga) e un panettone (con crema al gin di Baldo Baldinini e impasto artigianale by Flamigni).

Veniamo al nostro Bandito (45% vol.). Le botaniche utilizzate sono principalmente rosa, camomilla, salvia e rosmarino. La prima in particolare, la rosa, è quella che caratterizza lo spiccato aroma floreale che percepiamo al naso. La scelta è voluta in quanto pochi sanno che la Romagna è uno fra i più grandi produttori di rose. Ne risulta un gin che definirei femminile a causa dell’intensa profumazione. In bocca è balsamico, intenso, con una nota vegetale al centro bocca e un finale che esplode nella rosa che avevamo avvertito in maniera preponderante all’inizio. Il finale è lunghissimo grazie alla spinta sapida del sale di Cervia.

Gin 25zero14 Come il codice di avviamento postale (CAP) di Castenedolo, frazione Bresciana dalla quale proviene l’ideatore Andrea Pellegrini, un ragazzo che lavora nel mondo dell’automotive ma che decide di sfruttare il suo spirito imprenditoriale per dar sfogo a qualcosa di diverso. L’intuizione che il gin potesse “fare tanto” arriva nel 2020 e trova definitiva conferma proprio quest’anno, anno in cui vince il premio di miglior gin Italiano 2023 ai World Gin Awards.

Il Botanic Gin (43% vol.) è caratterizzato principalmente da anice, liquirizia, arancia, limone, rosmarino, basilico e timo. L’intensità olfattiva la fa da padrona, mentre al palato la freschezza degli agrumi regala una bevuta piacevole e dissetante, con un retrogusto di erbe aromatiche che lo rende appetitoso. Da provare assolutamente la versione Navy Strength (57% vol.), stessa ricetta del “fratello minore”, ma con un tenore alcolico decisamente preponderante. Questa importante struttura dona un’avvolgente sensazione pseudocalorica al palato senza appesantire, aprendomi anche ad alcune idee su abbinamenti cibo-cocktail.

Alta Marea – torniamo in Romagna, precisamente a Bellaria Igea Marina, per conoscere Vittorio Bassano, di origini siciliane. È proprio grazie alla passione per la sua terra che nasce questo gin. Lei e il suo mare, di ispirazione al nome del gin e al logo (la Luna, responsabile delle maree). Nella vita fa tutt’altro, è vice responsabile in una GdO locale e, approfittando della pausa durante il lockdown, nel 2020 decide di scaricare a terra la sua passione in questo progetto.

Alta Marea (43% vol.) è caratterizzato da botaniche quali basilico, pompelmo rosa, limone, cannella, alloro e coriandolo. Un gin pulito, agrumato e con una nota speziata. La cannella è l’elemento che spiazza, solitamente usata nei dolci e che contribuisce a donare quell’accenno di piccantezza, spingendo il sorso in lunghezza. Rimane comunque un prodotto molto estivo, grazie alle nuance agrumate e dona una piacevole nota amaricante nel finale dovuta alla presenza dell’alloro.

Da lontano scorgo l’allestimento di un banco degustazione davvero particolare: quello di Gini Rock. Dietro a quel nome e a quella stella c’è infatti un vero rocker, Gianluca Gabriele. La sua storia è recente, datata dicembre 2022, e ha come protagonista un chitarrista convinto del fatto che l’abbinata birra-concerto fosse ormai superata e che fosse necessario infondere un po’ di gin nelle vene dei rocchettari.

Una storia che ci fa ritornare a Brescia, questa volta nella frazione di Moniga del Garda. Gabriele, che nella vita oltre al pallino della musica fa l’agente di commercio, ha deciso di realizzare un gin spinto da pura passione. Iniziando a girare i bar per proporlo, si è sempre trovato davanti gestori che gli recitavano il copione: “ecco un altro con il gin”. Ma una volta convinti all’assaggio, la reazione era “ah, però questo è buono!”. Se ci uniamo il fatto che anche il figlio di Gianluca, Niccolò, è un rocker (batterista), troviamo anche il significato del nome Gini, come le iniziali dei loro due nomi. Completano la melodia una grafica semplice con font che ricorda i Radiohead e la forte attenzione al pianeta con bottiglie da 100% vetro riciclato e packaging tutto plastic free.

Degustando il Gini Rock London Dry Gin (43% vol.) scopriamo che le botaniche principali sono angelica, cannella, coriandolo e pompelmo, con una intro potente e speziata, un chorus fresco ed estivo e un bridge gentile e suadente che accompagna fino a una chiusura decisa.

Che sia anche un modo per portare il rock all’interno del mondo beverage?

Opificio Botanico: liquori “Botanici” made in Caserta

di Luigi Salvatore Scala

Percezioni di gusto, Suggestioni di sogni, Esperimenti di piacere ed Esperienze di sensi: Opificio Botanico

Un’azienda di liquori artigianali botanici tutta made in Caserta nata nel 2022 dall’idea matta dei Fratelli Giannini, con Mauro ed Oreste appassionati di piante e dei buongustai di enoteca Il Torchio di Caserta e dal bagatto Alessandro Matarazzi esperto alchimista di Alambicco Rosso.

Tutto ha inizio con i nonni paterni dei tre protagonisti.

Il nonno di Alessandro, esperto alchimista che realizzava liquori in casa partendo dalle botaniche più disparate, trasmette la sua passione al papà di Alessandro che nel 1969 apre il suo primo opificio “La Fonte di Matarazzi Serafino”. Alessandro che lo affianca già da giovanissimo, dedicandosi soprattutto allo sviluppo di nuovi prodotti legati al territorio, nel 2011 con la scomparsa del padre decide di continuare da solo fondando Alambicco Rosso.

Il nonno di Oreste e Mauro, invece, produceva vino e Tommaso Giannini seguendo le orme del padre apre nel 1969 la sua attività di commercializzazione di vini a cui nel tempo si aggiungono le birre; anche Mauro e Oreste affiancano il padre sin da giovanissimi occupandosi della ricerca di nuove eccellenze da inserire inizialmente nell’attività di commercializzazione e poi nell’enoteca Il Torchio di Caserta, di cui sono titolari, che nasce all’inizio degli anni novanta.

L’amicizia ventennale e l’altrettanto lungo rapporto lavorativo tra Alessandro e i fratelli Giannini li spinge a sognare di realizzare un progetto insieme. Nonostante le numerose degustazioni condivise in campo liquoristico i tanti impegni dei tre amici non portano a nulla fino al 2020, quando lo stop imposto dalla pandemia concede del tempo libero per ragionare su nuovi progetti. Nel 2021 i lori incontri si fanno più frequenti e i tre riscoprono vecchie ricette familiari e scambiano aneddoti dei loro padri; le storie sono talmente simili che sembrano siano state scritte dalla stessa mano. Alessandro confida di aver ricevuto dal padre un lascito prezioso, un Brandy del 1969; Mauro, invece, manifesta il forte desiderio di realizzare prodotti con i frutti del giardino realizzato dal padre in Traversa della Fonte. Iniziano a sperimentare infusioni di botaniche campane e le alchimie sono così entusiasmanti che Oreste esclama: “Caserta avrà un Opificio per la produzione di liquori artigianali Botanici”.

Il primo liquore realizzato è l’Amaro a cui si aggiungono altri tre prodotti: il Bitter, il Vermouth e il Gin. Quattro liquori da gustare assoluti o da impiegare nella preparazione di cocktail tradizionali e storici come l’Americano o il Negroni.

Il progetto nasce con l’obiettivo di produrre dei liquori unici, legati tra loro dall’utilizzo di foglie di mirto e alloro (botaniche presenti in tutti e quattro i liquori), e di piantare nei giardini di Traversa della Fonte in Pozzovetere di Caserta tutte le botaniche che reperiscono sul territorio.

A questa storia reale si affianca una versione fiabesca. Da questi personaggi di fantasia nascono i nomi dei liquori di Opificio Campano.

La storia inizia dal Matto

Questo personaggio è chiaramente in viaggio. Si dirige da qualche parte, non si sa dove. Non prende nulla sul serio e pare non faccia nemmeno caso alle erbe ai suoi piedi, piene di possibilità. Continua il suo perenne cammino, fatto di colori e splendidi profumi; lungo il suo percorso negli agrumeti dei Monti Tifatini, scopre una fonte d’acqua, purissima, dove decide di fermarsi.

Il Matto, dunque, inizia a raccogliere botaniche particolari, fino a incontrare un altro personaggio fondamentale, il Bagatto, il cui mestiere non è chiaro. Forse è un mago, forse un alchimista, di sicuro è un artigiano. Grazie alle sue mani esperte e al suo istinto, il Bagatto riesce a mettere ordine al caos in cui regnava, fino a poco prima, il Matto, sperimentando infusioni e realizzando miscele.

I loro incontri si fanno sempre più frequenti, il Matto si presenta sempre con nuove botaniche che il Bagatto utilizza per sperimentare nuove pozioni; dal caos, lentamente, con meticolosità ed enorme cura dei particolari, crea un’alchimia perfetta, un amaro, autentico come quelli di un tempo, che dedica all’amico MATTO.

Il Matto è Mauro Giannini, sempre alla ricerca di prodotti particolari, Alessandro è il Bagatto, l’alchimista. Oreste è quello che progetta il futuro con saggezza (e non ha ancora una carta associata alla sua figura)

I liquori

Matto – Amaro autentico

Un amaro autentico, geniale, imprevedibile e deciso, Mauro Giannini è sempre alla ricerca di botaniche nascoste e dei migliori agrumi del territorio campano. Raccogliamo alloro, mirto, rosmarino e noci nel giardino nascosto in Traversa della Fonte alle pendici di Caserta Vecchia, selezioniamo arance del Vesuvio, limone di Sorrento che, unite ad altre erbe amaricanti infuse in pregiato Brandy invecchiato in botti di rovere di Slavonia dal 1969, rendono Matto Amaro Autentico un grande amaro.

Gradazione: 32,7%       

Botaniche: Foglie di Mirto, Alloro, Rosmarino, Noci,  Arance del Vesuvio, Limone di Sorrento Igp, Genziana, Rabarbaro Cinese

Macerazione lenta, 4 mesi in pregiato Brandy del 1969 a 50% vol    Zucchero 18%   servire fresco o con ghiaccio.

Bagatto – Bitter Essenziale

Non un bitter qualunque, ma Bitter Essenziale. Nasce dall’esperienza del suo creatore, Alessandro Matarazzi, esperto alchimista, un mago nel selezionare le migliori piante officinali dallo spiccato gusto amaricante e abile nell’esaltare la grande personalità delle migliori arance campane. La macerazione lenta, in pregiato Brandy del 1969 ricevuto in lascito dal padre, ne esalta i profumi.   

Magico potente diplomatico Bagatto Bitter Essenziale, liscio o in miscelazione, l’unico capace di appagare i sensi.

Gradazione: 26,7%

Botaniche: Foglie di Mirto, Alloro, Arance del Vesuvio, Arancia Amara, Limone di Sorrento Igp, Genziana, China.

Macerazione lenta, 3 mesi in pregiato Brandy del 1969 a 50% vol    Zucchero 15%   Servire freddo o in miscelazione.

Il Sancio – Vermouth Rosso

La natura l’indole e la posizione declive del terreno rendono questo sito opportunissimo per una vigna. Il Cavalier Antonio Sancio scriveva nel 1826 a proposito della magnifica Vigna del Ventaglio pensata da Ferdinando IV di Borbone. I due raggi della vigna erano dedicati alla coltivazione del Pallagrello Bianco e Rosso. Abbiamo voluto riproporre un Vermouth Rosso dal carattere deciso e delicato che deve il suo carattere inconfondibile all’alchimia del Pallagrello unito all’infusione di assenzio, coriandolo e chiodi di garofano in pregiato Brandy.

Gradazione: 17,7%      

Vino Pallagrello Bianco e Pallagrello Rosso

Botaniche: Foglie di Mirto, Alloro, Assenzio, Coriandolo, Cardamomo, Chiodi di Garofano, Genziana. Macerazione lenta, 3 mesi in pregiato Brandy a 50% vol    Zucchero 14%.

Gardener’s House – London Dry Gin

Il giardiniere in questione è John Andrew Graefer che giunse a Napoli per dirigere i lavori per la realizzazione del Giardino Inglese nella Reggia di Caserta. È a lui che si è scelto di dedicare il Gardener’s House. Non solo un gin, ma un’esperienza sensoriale che coinvolge tutti i sensi. Ottenuto dalla doppia distillazione a bagnomaria – metodo discontinuo – di macerato di ginepro, mirto, alloro e cardamomo in pregiato alcool da cereali. Si selezionano foglie spontanee di mirto e di alloro, per ricreare in ogni bottiglia l’unicità del territorio campano.

Gradazione: 42,7%      

Botaniche: Ginepro, Foglie di Mirto, Alloro, Cardamomo. Macerazione in pregiato alcool da cereali, distillazione a bagnomaria discontinuo.

Opificio Botanico

Via Traversa della Fonte

Pozzovetere – Caserta

Tel. 0823 1310349 www.opificiobotanico.com