Genova: da “Etra” il connubio tra arte e ristorazione nella città della Lanterna

Siamo in piazza De Ferrari a Genova, circondati dalla bellezza degli edifici Ottocenteschi, del teatro Carlo Felice, di Palazzo Ducale, al piano terra di Palazzo Doria De Fornari: Etra, “ la Galleria Gastronomica” ha aperto i battenti a inizio novembre 2023.

Nata da un’idea di Iacopo Briano e Alessandro Ferrada, titolari della BF Gallery, il nuovo ristorante vuole coniugare il concetto di arte nelle sue diverse espressioni e affida allo chef genovese Davide Cannavino il compito di stupire con le sue creazioni in cui le materie prima, di primissima scelta, vengono composte in forme e gusti straordinari. “ Se si pensa bene, si cucina bene” come afferma Ferran Adrià.

Il locale avvolge nell’atmosfera creata dal colore nero delle pareti, dalle luci disposte come in una galleria d’arte a mettere in evidenza le opere dell’artista Lorenzo Puglisi: la cucina è a vista, il laboratorio di Idee dove Chef Cannavino e il sous-chef Luca Satta si muovono, con gesti precisi e misurati, quasi una danza, per comporre i piatti che vengono presentati in due menù, rispettivamente da 5 -Synthesis – e 7 portate – Tabula Rasa.

Tra i piatti spiccano sicuramente la lepre à la royale, il fois gras di mare, radici e tuberi liguri, limone nero, il risotto fondo bruno e tartufo bianco, i pani e la focaccia e i dolci. Il tempo che scorre tra una portata e l’altra è misurato, per approfondire le sensazioni regalate dal cibo e per conversare amabilmente: una decina di tavoli e una sala al piano inferiore, dedicata a eventi speciali.

In sala il servizio è impeccabile, attento e garbato, coordinato dal maitre Luca Ghiani, con Giulia Colombini , chef de rang: per quanto riguarda la carta dei vini, sono state selezionate etichette molto interessanti. Vini che provengono dal mondo, dal Sud Africa al Giappone, rappresentanza importante di vini francesi, soprattutto Champagne e Borgogna e scelte mirate per quello che riguarda i vini liguri e italiani. Affidarsi alla sommelier Chiara Campora per gli abbinamenti è la regola, per completare l’esperienza al tavolo che coinvolge tutti i cinque sensi: un viaggio che può iniziare con una bollicina di Larmadier, a seguire il Rosè d’Amour della azienda della Cinque Terre Possa, un Kartli Georgian Qveri Crazy Amber 2020 e perché no, un sake.

Come si legge nella presentazione “ Etra non può essere classificato né come un tradizione ristorante fine dining, né come una classica galleria d’arte”: è un inno alla ricerca della bellezza, dell’armonia attraverso l’esperienza immersiva nell’incanto delle opere esposte e nei suoni e nella musica della cucina che viene proposta dallo chef Cannavino e da tutta la sua brigata.

Il panorama della ristorazione genovese si amplia, arricchendosi di un locale assolutamente fuori dallo schema, dove l’estro e il rigore di Davide Cannavino promettono una luminosa ascesa per Etra verso… le Stelle gourmet.

Un giorno a Padula: tra storia, arte, cultura e gastronomia

Un giorno a Padula (SA) può cambiare la vita? La risposta andrebbe articolata se aggiungiamo alla domanda iniziale il naturale prosieguo: un giorno a Padula, tra storia, arte, cultura, gastronomia e persino legalità può cambiare la vita? Certamente sì! Parlando, ad esempio, di rispetto della Legge e delle Istituzioni che la applicano a fatica in territori affatto semplici.

Lo racconta ai microfoni di 20Italie l’erede di Joe Petrosino, quel Nino Melito Petrosino unico pronipote del primo vero “detective” della polizia americana. Siamo nella Casa Museo, la sola in Italia dedicata ad un martire delle Forze dell’Ordine; il 19 ottobre 1883 Joe Petrosino riceve il fatidico distintivo, dopo una gavetta impensabile passata persino dal ruolo di netturbino.

Grazie all’esperienza acquisita per le strade, impara presto la tattica del camuffamento e dell’intercettazione, sventando diversi pericoli e attentati. Di lui se ne celebra ancor’oggi il ricordo negli Stati Uniti, con una sorta di festa nazionale per l’immensa gratitudine del popolo americano al sacrificio (pagato a caro prezzo) nel combattere la Black Hand (la Mano Nera) mafiosa.

Palermo gli fu fatale, giunto in visita in incognito per comprendere le dinamiche della associazioni criminali, una soffiata ne fece saltare la copertura consegnandolo ai colpi di pistola dei sicari. “Chi salva una vita salva il mondo intero” è scritto nel Talmud di Babilonia. La vita di Petrosino non è stata salvata, ma con la sua opera incessante, gli arresti eccellenti e i dossier scottanti, sono state salvate migliaia di vite umane da morti efferate e inique vessazioni.

Alleggeriamo il discorso adesso con le parole di Francesco Barra – Fattoria Agriturismo Alvaneta – per spiegare il peperone corno di capra nella sua versione crusco, cotto e croccante. Una ricetta facile da realizzare lo vede unito alle uova strapazzate, o agli gnocchetti con baccalà e olio piccante. Il Sud chiama con i suoi sapori forti.

Ci spostiamo nella Certosa di San Lorenzo, sito Patrimonio Unesco, per incontrare Caterina Di Bianco, Vicesindaco in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Padula, Ente che ci ha concesso gentilmente interviste e visite ad imprenditori e aziende locali a chilometro zero.

È il caso di Nicola Cestaro con il socio Francesco Ferrigno che hanno realizzato la startup 1306 con la presentazione al pubblico di Silentium – antico elixir certosino, nato da una miscela di oltre 70 tra spezie ed erbe officinali seguendo le ricette dei monaci. O Vincenzo Fagiolo ed il suo Amaro del Tumusso, un prodotto elegante dall’innovativa tecnica di affinamento per ben 60 giorni in anfore di terracotta.

Concludiamo la parte gastronomica e agroalimentare menzionando Riccardo Di Novella, direttore dell’Eco Museo della Valle delle Orchidee e delle Antiche Coltivazioni, tra innumerevoli varietà di fiori e piante mediche presenti sul territorio. Ed infine l’Associazione L’Aquilone che prepara le polpette della mietitura, fatte con salsiccia sbriciolata e melanzane, avendo sempre cura di esaltare le potenzialità e le tradizioni del territorio.

La visita al Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte del IV secolo, le cui fondamenta poggiano su un’autentica fonte battesimale, è un luogo di rara e mistica bellezza senza tempo.

Gli fa degna compagnia il Convento di S. Francesco D’Assisi, con il suo meraviglioso chiostro dove trovare pace e meditazione.

Un ringraziamento particolare va a Monaci Digitali Srl, con Gianluca e Chiara che svolgono un importantissimo ruolo di comunicazione e riscoperta del territorio, grazie a un progetto di smart working che prevede l’ospitalità tra la magnifica Certosa e il Convento di San Francesco di operatori che lavorano in remoto. Quest’ultimi potranno rivivere le atmosfere dei monaci certosini conoscendo altresì le molteplici meraviglie del Vallo di Diano. Tanti i momenti dedicati anche al trekking, alla cultura enogastronomica ed all’interazione con le Amministrazioni Pubbliche.

Possiamo affermare, parafrasando un antico motto, che anche Padula… val bene una messa.

Il Cinema prende forma a Sala Consilina (SA) con la decima edizione del Toko Film Fest

Ciak si gira! Parliamo di territorio e lo facciamo, questa volta, con una lodevole iniziativa giunta ormai alla sua decima edizione: il Toko Film Fest – Festival Internazionale di Cinema e Cultura.

Ideato da un’associazione di giovani appassionati della settima arte, definita tale dal critico Ricciotto Canudo nel manifesto del 1921, la kermesse ha cambiato più volte forma, come la pelle di un camaleonte mentre cerca di adattarsi ai colori dell’ambiente circostante.

Partito nel 2014 dalla Piazzetta Gracchi – “la chiazzeredda” per i cittadini salesi – l’evento ha assunto ormai le forme di un appuntamento fisso, che richiama pubblico dai numerosi comuni del Vallo di Diano (e non solo). Ospiti fissi selezionati tra registi, attori e musicisti di caratura nazionale, oltre laboratori di recitazione, cortometraggi, live podcast e talk culturali.

Quest’anno la vera novità è stata quella di passare da un Festival interattivo e itinerante dei tempi della pandemia ad una sorta di “Festival diffuso” lungo 7 giorni e con numerose iniziative in programma dal 24 al 30 luglio. Il culmine sarà il live show finale con il concerto di Valerio Lundini, conduttore televisivo, musicista, comico e scrittore, accompagnato dal gruppo I Vazzanikki già presenti su Raidue nel programma satirico “Una pezza di Lundini”.

Il dibattito invece, spiega il direttore artistico Gianmarco Ungaro, vedrà la presenza del regista Valerio Vestoso e degli artisti Demetra Bellina, Cristina Cappelli, Sabrina Martina, Andrea Vailati, Mauro Zingarelli e il team di sviluppatori indie Morbidware: Diego Sacchetti, Giuseppe Longo e Matteo Corradini (membro dei The Pills e scriptwriter di “The Textorcist”).

Nei giorni precedenti si è svolta la proiezione al Cinema Adriano del film Mixed by Erry del regista Sidney Sibilia e un incontro al Gran Caffè Trezza a Teggiano (SA) per la visione dei cortometraggi ammessi in concorso al Toko Film Fest.

Non manca l’attenzione verso i produttori del territorio; l’occasione ideale per fare la conoscenza di Alessandro Paventa, uno dei titolari, assieme ai cugini, del Caseificio S. Antonio di Sala Consilina (SA), terza generazione di imprenditori abili nel realizzare fiordilatte e caciocavallo di alta qualità. Una gradevole sosta trascorsa assaggiando proprio il loro caciocavallo, stagionato dieci giorni e cotto alla piastra su pane bruschetta.

Nel retro del Palazingaro, sede delle ultime due serate della manifestazione, è possibile anche osservare una piccola mostra d’arte contemporanea, ispirata alle problematiche sociali e ambientali del nostro tempo. Dichiarano gli organizzatori: <<prima ancora che una rassegna cinematografica, è amore per il territorio e per le proprie radici. Uno dei punti fermi è il recupero del centro storico di Sala Consilina, utilizzando il Festival anche per rafforzare la comunità esistente e rilanciare la zona come attrattore turistico e di investimenti nell’intero Vallo di Diano. Una parte fondamentale della nostra macchina organizzativa è sempre stata accompagnare i nostri ospiti – o nuovi membri dello staff provenienti da fuori Regione – a visitare i punti di forza del Vallo di Diano: Certosa di Padula, Grotte di Pertosa, Battistero di San Giovanni in Fonte ed altri, di concerto con le istituzioni e coinvolgendo altre associazioni ove necessario>>.

Per ulteriori info: https://www.tokofilmfestival.it/

L’ingresso è totalmente gratuito.