di Adriano Guerri
Grandi Langhe 2023 ha lasciato davvero soddisfatti produttori e visitatori.
Come l’anno precedente è andata in scena a Torino, all’interno delle Officine Grandi Riparazioni (OGR), nei giorni 30 e 31 gennaio. La sede delle prime edizioni era ad Alba, graziosa cittadina delle Langhe. La location di Torino, però, ha garantito maggiori spazi espositivi ed era facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici o privati.
Poca la distanza, infatti, dalla Stazione ferroviaria di Torino Porta Susa e con ampio parcheggio per chi ha preferito spostarsi in auto. Hanno partecipato oltre 3200 visitatori da 20 differenti nazioni, con nutriti banchi d’assaggio per complessivi 240 produttori felici di far degustare le nuove annate dei loro preziosi vini.
Riflettori puntati sulla 2019 del Barolo, davvero promettente, e sulla 2017 per la tipologia Riserva, nonché la 2020 riguardante Barbaresco e Roero. La coinvolgente kermesse è stata organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio di Tutela Roero con il patrocinio della Regione Piemonte e Banca Intesa Sanpaolo.
Per ragioni di tempo, naturalmente, vista la vastità dei campioni presenti, ho preferito orientarmi nella selezione seguendo il criterio della piacevolezza di beva. Ecco un piccolo spunto dei migliori assaggi per i lettori di 20Italie, in attesa della prossima edizione di Grandi Langhe.
Michele Chiarlo – Barbaresco Faset 2020 e Barolo Cerequio 2019
Virna Borgogno – Barolo Cannubi sia 2018 che 2019
Malvira’ – Roero Riserva 2017
Fogliati – Barolo Bussia 2018
Fratelli Sergio & Battista Borgogno – Barolo Cannubi 2019
G.D Vajra – Barolo Bricco delle Viole 2019
Francesco Conterno – Barolo Riserva 2016
Agricola Marrone – Barolo Pichemej 2018