Quando si pensa al Trentino, spesso la mente corre immediatamente alle maestose Dolomiti, ai laghi cristallini e alle piste da sci. Ma c’è un angolo di questa regione che sta emergendo come una vera e propria gemma enologica: la Val di Cembra. E quest’estate, dal 28 al 30 giugno, i riflettori sono stati puntati su questa affascinante vallata per la 37ª Rassegna dedicata al Müller Thurgau. Quest’anno, l’evento è presieduto da Sara Pedri, presidente del Comitato Mostra Valle di Cembra che ha portato energia propositiva all’organizzazione. Al suo fianco, Stefania Casagranda che si occupa, invece, della comunicazione e dell’ufficio stampa
Non sono certo il primo, né sarò l’ultimo, a visitare la Val di Cembra, ma ciò che vorrei trasmettere in questo articolo sono le emozioni uniche che ho provato durante il mio viaggio. Non è sempre facile comunicare ciò che si prova, ma posso affermare con certezza che la Val di Cembra è stata per me un’esperienza ricca di meraviglie, di incontri con persone straordinarie e di paesaggi mozzafiato. E, naturalmente, di vini che stanno crescendo in qualità e reputazione, pronti a lasciare il segno nel panorama enologico italiano e internazionale.
Il cuore pulsante di questa valle sono i suoi abitanti, i Cembrani. Persone autentiche, genuine e accoglienti, che ti fanno sentire subito a casa. Sono loro i custodi di una terra difficile ma generosa, una terra che richiede sacrifici ma che ripaga con frutti preziosi. Mi hanno raccontato storie di fatica e dedizione, di generazioni che hanno modellato il paesaggio con le proprie mani, creando quei 708 chilometri di muretti a secco in porfido che oggi caratterizzano il profilo della vallata.
Questi muretti a secco (oltre 700 km di Patrimonio Unesco) non sono solo un elemento paesaggistico: sono la testimonianza tangibile di come l’uomo abbia saputo adattarsi e plasmare un territorio impervio. La Val di Cembra, infatti, è stata disegnata nei millenni dalle ere glaciali e dal corso sinuoso del fiume Avisio che nasce dal ghiacciaio della Marmolada. Ma è stato l’intervento umano a conferire grazia e armonia ai monti, trasformando pendii scoscesi in terrazzamenti fertili, ideali per la coltivazione della vite.
Ed è proprio qui che entra in scena il protagonista indiscusso di questa rassegna: il Müller-Thurgau, creato alla fine dell’800 dal ricercatore svizzero Hermann Müller, originario del cantone di Thurgau, risultato dall’incrocio tra il Riesling Renano e il Madeleine Royal. Un’uva che trova nei terrazzamenti della Val di Cembra il suo habitat ideale, grazie ai terreni porfirici e alle forti escursioni termiche che caratterizzano la zona.
Ma ciò che mi ha colpito particolarmente è il gruppo di volontari che collabora alle attività del comitato, dedite anche ad attività sociali di inclusione per persone con fragilità. È un esempio tangibile di come il vino possa essere non solo un prodotto da degustare, ma anche un veicolo di valori sociali e di comunità.
Cembra Lisignago si è trasformata in un vero e proprio paradiso per gli amanti del vino. Le eleganti sale di Palazzo Maffei si sono aperte per ospitare degustazioni, masterclass e iniziative volte alla scoperta della valle. È stata un’occasione unica per immergersi completamente nella cultura e nelle tradizioni di questo territorio.
Uno dei momenti più attesi è stata la proclamazione dei vincitori del 21° Concorso Internazionale vini Müller Thurgau. Quest’anno, come nelle edizioni precedenti, l’onore di presiedere la giuria è affidato ad Andrea Amadei. Sommelier professionista, speaker radiofonico di Decanter, volto noto della trasmissione televisiva “È sempre mezzogiorno” di Rai1 e direttore editoriale della rivista “The art of wine”, Amadei è un grande esperto e un affezionato della Val di Cembra.
Ma cosa rende il Müller-Thurgau così speciale? Anzitutto la sua versatilità: fresco e profumato, è il vino ideale per aperitivi e cene estive. In un momento storico in cui l’apprezzamento per i vini bianchi sta crescendo in tutto il mondo, il Müller-Thurgau si presenta come un’opzione particolarmente attraente. Il suo bouquet aromatico, che spazia dai sentori floreali a quelli fruttati, con note di pesca e albicocca, lo rende particolarmente apprezzato dai palati più raffinati.
La produzione in Val di Cembra è un esempio perfetto di come la tradizione possa sposarsi con l’innovazione. I viticoltori locali hanno saputo sfruttare al meglio le caratteristiche uniche del territorio per produrre un vino di montagna di altissima qualità. L’altitudine elevata, che varia dai 400 ai 750 metri sul livello del mare, conferisce al Müller-Thurgau una freschezza e una mineralità uniche. Le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte contribuiscono a sviluppare il bouquet aromatico caratteristico di questo vino.
Ma la rassegna non è solo un’occasione per degustare ottimi vini. È anche un’opportunità per scoprire la ricchezza culturale e paesaggistica della Val di Cembra. Ho avuto il piacere di partecipare a escursioni guidate tra i vigneti, sia di trekking che in e-bike, con iniziative come il trekking “Heroes” tra i vigneti, le passeggiate a ritmo lento con gli alpaca e il tour in e-bike “Cantine in sella”, ma anche provare una delle Esperienze di Gusto proposte dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.
Qui ho incontrato Moreno Nardin della Cantina Corvée che mi hanno raccontato la storia della Val di Cembra portandomi tra i filari dei vigneti che sono allevati sulle pendici dei monti, con pendenze da brivido, dove la definizione “viticoltura eroica” calza a pennello. Abbiamo notato le differenze morfologiche del terreno e soprattutto della scelta particolare di allevamento della vite a pergola trentina, in relazione alla quota che varia dai 450 agli 850 metri di altitudine con uno scarto di 400 metri.
Per Moreno il vitigno è lo strumento con il quale suonare la musica e la musica è scritta nel territorio, ovvero il tipo di terreno che cambia quota per quota. E se il vitigno è uno strumento, lui è un musicista bravissimo perché i suoi vini suonano veramente bene. In basso si trovano le piante come l’olivo o il leccio, mentre in alto le conifere e questa diversità dimostra che ogni quota è adatta alla pianta che più si adatta ad essa. Così qui troviamo più in basso il Pinot Nero, nella fascia media intorno ai 500 metri, lo Chardonnay e dai 600 in su fino agli 850 metri il Müller Thurgau, il re della Val di Cembra. I suoi vini sono la perfetta riproduzione di questo territorio e rappresentano un trekking virtuale tra i 15 ettari di viti salendo dai 400 ai 560 metri con i vini Rosbatù, Cór, Àgole, Passocroce, Quaràs e Corvàia, a base di Lagrein, Pinot Nero, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Chardonnay. La linea 500 – 600 metri è rappresentata dai vini Metodo Classico Trento DOC Brut, Nature e Rosé.
A seguire la cena al Ristorante Cá dei Vòlti preparata dai ragazzi della Associazione Il Grillo, comunità ristorante che ha come obiettivo la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di ragazzi con fragilità. Un buffet vario e gustoso con degustazione di piatti tipici e dei vini dei produttori cembrani. Anche se l’acqua in genere non viene considerata nelle degustazioni, riveste però un ruolo molto importante per pulire la bocca e prepararla a nuovi assaggi. Anche le acque hanno proprietà minerali e organolettiche differenti in base alla sorgente da cui provengono.
Uno degli aspetti interessanti nel mondo della enogastronomia è quello dell’acqua dalle qualità straordinarie, l’acqua minerale della Sorgente Cedea, l’unica con un ph di 8,1, che la rende un’acqua vellutata e leggera. La serata è proseguita con degustazioni libere di vini e serata musicale “Vinyl Selection” con Dj MAX T con bella musica e ballando fino a tarda sera.
Il mattino seguente, per smaltire la serata brava, ci siamo cimentati in una delle attività più attese cioè il trekking enogastronomico “HEROES”, che ci ha portato attraverso i vigneti alle piramidi di Segonzano, culminando in un pranzo tipico presso il Chiosco Alle Piramidi. Durante il percorso oltre ad aver ammirato le famose piramidi, che non sono quelle egizie ma bensì delle formazioni naturali che solo in rari casi possono manifestarsi, a seguito di fenomeni geologici tipici dei sedimenti porfirici, abbiamo potuto degustare alcuni vini cembrani e prodotti locali, con una sosta alla Cantina Barone a Prato con la degustazione dei loro vini.
E poi, infine, lo spazio “Fuori di Taste”, dove nelle serate di venerdì e sabato ci siamo divertiti alla follia, complici i calici di vino, con tanto di accompagnamento musicale, la cena lungo il viale, arricchita da uno spettacolo di danza a cura della scuola Ritmomisto, e il corner dedicato agli amanti dei distillati e del bere miscelato, dove il bartender Leonardo Veronesi ha proposto inediti cocktail con la grappa protagonista.
Qui merita un approfondimento la distilleria di Bruno Pilzer Vicepresidente Istituto Tutela della Grappa del Trentino,che produce distillati molto interessanti. Una distilleria a conduzione familiare con il padre che inizia nel 1957 con molte difficoltà fino a quando la conduzione è passata a Bruno che con l’aiuto del fratello ha messo su una azienda che sta riscuotendo un grande successo. L’impianto è rappresentato da due alambicchi discontinui a bagno maria, che dal 2001 ad oggi ha subito alcuni cambiamenti. Le tecniche di distillazione provengono dagli studi fatti dall’Università di Padova e quella del bagno maria rappresenta per Bruno, una metodica più versatile che rispetta la materia prima e consente di avere un ottimo prodotto finale conservando gli aromi tipici delle vinacce utilizzate. Liquori e grappe di grande finezza ed eleganza con una varietà che va dalle grappe morbide, alle invecchiate in barrique, al Gin, Rum e Brandy. Tutti rigorosamente conservati in bottiglia di grande stile e bellezza.
E-bike tour “Cantine in sella”: Un viaggio tra vigneti, vini e tradizione nella Valle di Cembra
Una giornata tra natura, storia e sapori unici, tutto questo è stato “Cantine in sella”, l’e-bike tour che ha portato appassionati e curiosi a scoprire tre cantine della meravigliosa Valle di Cembra, pedalando tra vigneti e paesaggi mozzafiato.
Al mattino, dopo una breve preparazione, il gruppo era pronto per partire. La prima tappa è stata Cantina Villa Corniole, forse la più suggestiva della valle. Situata tra le montagne, i suoi locali sono scavati nella roccia viva, regalando una visita che va oltre il semplice assaggio di vini: è un’esperienza sensoriale e culturale. Il tour è iniziato con il Salìsa, un Trento DOC Dosaggio Zero, per poi proseguire con il Müller Thurgau Kròz Bianco e concludere in bellezza con il Sagum Pinot Nero. Tre vini che hanno catturato le caratteristiche uniche di questo territorio, valorizzandone il terroir.
Da lì, la pedalata è continuata giù per la vallata, attraversando pittoreschi paesini con le tipiche chiesette trentine dai campanili a guglia e case adornate da balconi fioriti. Il verde dei vigneti e le ripide salite e discese ci hanno accompagnato fino alla seconda tappa: la Cantina MOS a Lisignago, gestita da Luca e Federico, giovani produttori che rappresentano una realtà artigianale quasi da “vigneron de garage”. Qui, su un ettaro e mezzo di terreno, coltivano cinque diverse varietà di uva: Chardonnay, Riesling Renano, Schiava, Müller Thurgau e Pinot Grigio. Tra i vini proposti, il Murpiani Bianco 2023 un blend di Pinot Grigio e Müller Thurgau, ha conquistato per freschezza e vivacità, mentre il Para Se, un rosato leggero ottenuto da Schiava, ha sorpreso con la sua straordinaria bevibilità e piacevolezza.
La terza e ultima tappa ci ha portati a Cembra, presso la Cantina Sociale CEMBRA, dove siamo stati accolti con una selezione di prelibatezze locali accompagnate da due vini d’eccezione: un Riesling e un Müller Thurgau, entrambi dell’annata 2021. Tra degustazioni, attività all’aperto e momenti di intrattenimento, la manifestazione promette di offrire un’esperienza indimenticabile a tutti i partecipanti. Che siate esperti del settore o semplici appassionati, non perdete l’opportunità di scoprire i tesori enogastronomici di questa splendida valle.